Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Niente politica, solo protesta. E il M5S va in crisi di consensi”, di Carlo Buttaroni

Non è la prima volta. E c’è da scommetterci che non sarà neanche l’ultima. Gli episodi (gravi) di cui si sono resi protagonisti i parlamentari cinquestelle sono solo l’ennesimo riflesso di quel sentimento che Giovanni Sartori ha definito «liquidismo». Rimuovere, cioè, senza avere nulla da offrire, nessun riscatto, nessun annuncio. Solo risentimento. Un processo dove scompaiono le idee e la capacità di progettare il futuro, mentre prevalgono gli insulti, la delegittimazione, le insinuazioni. Occupando quel territorio grigio al confine fra politica e farsa. L’OSTILITÀ VERSO LE ISTITUZIONI L’Italia ha, in passato, vissuto fenomeni simili. Come negli anni del dopoguerra, con l’Uomo Qualunque di Giannini. Anche allora il qualunquismo, come il liquidismo oggi, anziché un insulto sembrava una virtù. Quasi fosse un istinto incastonato nel Dna del nostro Paese, latente fino a quando circostanze particolari lo fanno riemergere, nutrendosi dei problemi irrisolti e degli stati d’animo più deleteri. Un sentimento che si afferma e si diffonde perché il problema è in quel nichilismo tenue che porta a preferire il nulla anziché il cambiamento e che si …

I dubbi in Commissione Difesa: “Ne bastano 45, un miliardo all’anno di risparmi per armamenti” Costano troppo, meglio gli Eurofighter il Pd dimezza l’acquisto degli F35", di Alberto Custodero

ROMA — Dimezzamento del programma F35 che, attualmente, è sospeso. Rilancio del velivolo Eurofighter made in Ue. E risparmio di un miliardo all’anno per gli armamenti del Paese. Sono questi, in sintesi, i punti principali che mercoledì prossimo saranno presentati dai 21 componenti del Pd della Commissione Difesa della Camera al gruppo parlamentare democratico. L’“Indagine parlamentare conoscitiva sui sistemi d’arma” s’è conclusa, anche se manca l’audizione del ministro della Difesa. «La ricca documentazione raccolta — ha dichiarato il deputato Pd Carlo Galli — ha dato dignità istituzionale ai tanti dubbi sulla opportunità del programma F35». «Quel che è emerso — ha aggiunto Galli — è che L’Italia a Nord è ben protetta da solide alleanze. Ma a Sud lo “stivale” affonda in una palude perché i Paesi del Nord Africa costituiscono, parafrasando il latino  mare nostrum, in un mare di guai nostri. Ecco perché è assolutamente necessario dotarci di sistemi d’arma moderni». Ma quali? I lavori non termineranno con una relazione della Commissione, ma ogni partito utilizzerà i dati raccolti per formulare un proprio documento …

"Dove va la democrazia?", di Manuela Ghizzoni

Mi ero ripromessa di non scrivere a caldo su quanto accaduto ieri perché – forse a causa della mia professione – credo che ci voglia la sufficiente distanza e serenità per commentare e quindi elaborare giudizi (anche politici). Ma la recrudescenza odierna degli eventi (come ad esempio aver impedito lo svolgimento della conferenza stampa indetta dal capogruppo Pd, Roberto Speranza, e l’occupazione delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali) mi sprona a vincere la ritrosia iniziale e a dire che: 1. credo che il merito non c’entri, perché se davvero il contendere fosse la ricapitalizzazione della Banca d’Italia, ci si sarebbe aspettati lo stesso imponente ostruzionismo durante l’approvazione del decreto al Senato. Così non é stato, poiché l’aula del Senato ha licenziato il provvedimento tra l’8 e 9 gennaio, senza particolare clamore. Come mai? Non si erano accorti di quello che votavano? Non posso pensare che i senatori pentastellati abbiano trascurato la lettura del testo del decreto, ma allora perché la ricapitalizzazione della Banca d’Italia é diventata, solo alla Camera, la madre di tutte le battaglie? …

Stefano Rodotà promuove con riserva l'Italicum: "Soglia al 37% va nella giusta direzione", di Martina Cecchi De Rossi

Un passo avanti, e molti ancora da compiere, perché a voler seguire le indicazioni della Consulta sulla legge elettorale“la stabilità non deve sacrificare la rappresentanza”. E poi, le preferenze: troppo poco risolvere con le primarie perché “Forza Italia resta un partito personale”. Soprattutto, una bacchettata a Matteo Renzi sull’appello dei giuristi contro l’Italicum: l’aumento della soglia per il premio di maggioranza “va in quella direzione” e poi “bisogna abituarsi al confronto”. Stefano Rodotà, giurista e politico di lungo corso, difende quell’appello, pubblicato domenica sul Manifesto e siglato da altri 27 giuristi tra cui Lorenza Carlassare e chiarisce: nessun aut aut in Parlamento, “altrimenti che ci sta a fare?”. La soglia del 37 con un premio del 15 metterebbe la legge al riparo dai rischi di incostituzionalità? “C’è ovvia cautela, leggiamo i testi, una risposta è legata all’intreccio tra questa soglia e le altre, quelle che riguardano l’ingresso dei partiti minori, ma certamente questo è un primo passo nella direzione giusta. E a questo proposito..” Cosa? “Devo dire che le risposte infastidite arrivate da Renzi a …

"L’ultimo agguato nella palude", di Stefano Menichini

C’hanno provato. E ci proveranno fino all’ultimo, fino a stasera, fino a quando rimarrà una sola possibilità di fermare la corsa della riforma elettorale. Non è esagerato dire che queste sono le ore decisive per capire se l’Italicum è destinato al fallimento immediato, o a un primo e forse decisivo successo parlamentare. Negli ultimi giorni, il partito che ha lavorato di più è stato il partito dell’ostruzionismo. Lo compongono coloro (di tutti gli schieramenti) che vorrebbero trascinare il gioco della riforma all’infinito, con le tattiche dilatorie applicate negli ultimi anni. Non è che non vogliano una nuova legge: semplicemente, non la vogliono così esigente nei confronti dei piccoli partiti; e soprattutto non vogliono che il suo varo rappresenti una vittoria di Matteo Renzi e della sua leadership. Qui c’è la questione cruciale. Il punto forte e il punto debole dell’operazione tentata dal segretario del Pd. Si diceva la verità, quando si prendeva atto (come ha fatto anche il capo dello stato) che Renzi fosse l’unico attore sulla scena in grado di portare a casa il …

"Se la Corte fa da balia ai politici", di Luigi La Spina

Era largamente prevedibile che il progetto di nuova legge elettorale presentato alla Camera dopo l’accordo tra Renzi e Berlusconi suscitasse polemiche e critiche. Come è giusto che il Parlamento rivendichi il diritto non solo di discuterlo senza imposizioni censorie, ma anche di approvare tutte quelle modifiche che possano migliorarne l’efficacia per garantire sia l’osservanza della Costituzione, sia il rispetto degli obiettivi. Quelli di governabilità del sistema e di rappresentanza della volontà popolare. Era anche prevedibile, forse, che sul testo, peraltro ancora non del tutto definito, si scatenasse una curiosa fiera della vanità ferita, tra ostinate invidie accademiche di star della politologia e rivendicazioni di primogenitura politica che risalgono a convegni colpevolmente perduti nella memoria. Non era davvero prevedibile, invece, che la Corte Costituzionale, dopo quasi dieci anni di silenzio sull’esecrato porcellum, si sia così innamorata del ruolo politico assunto attraverso la sentenza con la quale lo ha finalmente condannato, da esercitarlo addirittura preventivamente. Così da lasciar filtrare, certo in forma anonima, ma con assolute garanzie di autenticità e di larga condivisione, giudizi critici su una …

"Avrei preferenza di no", di Massimo Gramellini

Vent’anni fa, la parola «preferenza» era impronunciabile tra persone perbene: sapeva di cosche, cordate e clientele. Veniva agitato come babau un certo Vito che a Napoli ne aveva raccolte oltre centomila. Craxi le amava, dunque rappresentavano il male assoluto. Il referendum Segni le rase al suolo, lasciandone una sola, orfanella senza speranza, presto immolata sull’altare dei collegi maggioritari, dove spesso i partiti catapultavano chi pareva loro: ho visto con i miei occhi il romano Adornato deambulare stranito tra le maioliche umbre e il siculo inappetente Ayala catechizzare all’ora di pranzo sui temi della legalità una platea di stremati camionisti romagnoli in astinenza da tagliatella. Poi arrivò il porcello, con le sue lunghe liste bloccate, rispetto a cui i microelenchi previsti dal nuovo porcellino sono pressoché uno splendore. E d’improvviso la preferenza cambiò segno. Non più trappola per allocchi e sentina di ogni vizio, ma avamposto dei veri democratici contro le oligarchie dei partiti. Rimango legato ai pregiudizi di gioventù. Come direbbe il Bartleby di Hermann Melville nella traduzione di Celati: «Avrei preferenza di no». La …