Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“M5S come la peggior partitocrazia, così salta tutto”, di Andrea Carugati

«Un comportamento irresponsabile del movimento 5 Stelle, un ostruzionismo degno della peggiore partitocrazia». Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, è furioso con i grillini che «hanno costretto il governo a mettere la fiducia sul decreto del fare e che rischiano di bloccare il Parlamento e di far slittare provvedimenti importanti come l’omofobia e lo stop ai fondi per i partiti». È stata una giornata parlamentare caotica. Cerchiamo di riannodare alcuni fili… «Il decreto del fare contiene provvedimenti importanti, come il Fondo di garanzia per credito e imprese, il wi-fi libero, mediazione e semplificazione per le opere pubbliche. Abbiamo aperto alle proposte delle opposizioni fin dai lavori in commissione e saremmo stati disposti a farlo anche in Aula. Ma ci siamo trovati di fronte a 800 emendamenti, 500 dei quali solo del M5S. Era necessario ridurre quel numero ma abbiamo trovato un muro. Sembra quasi che i grillini volessero il voto di fiducia». Loro sostengono che avevano ridotto a 8 i loro emendamenti. «La questione l’hanno messa così: se la maggioranza avesse approvato tutti i loro …

“La violenza omofoba si condanna con la legge, non a parole” di Walter Verini, Ivan Scalfarotto

L’omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità. L’Unione Europea considera l’omofobia analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo e molti Stati europei hanno introdotto nuovi strumenti normativi idonei ad una migliore tutela legale contro la discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere. L’Italia è in grave ritardo nell’affrontare il tema del contrasto all’omofobia e transfobia. È urgente quindi una legge che ci permetta di frenare l’escalation di aggressioni e discriminazioni di cui abbiamo notizia sempre più frequentemente dalla stampa e dalle televisioni. In tutta Europa, un omosessuale su quattro è stato vittima di violenza o di minacce violente, e l’Italia risulta al penultimo posto, prima della sola Bulgaria, dal punto di vista legislativo sul piano dell’equiparazione dei diritti. Ci sono stati in Italia, solo nel 2012, sette omicidi a seguitodi aggressioni omofobiche o transfobiche e numerosi atti di violenza verbale e fisica. È urgente una legge non solo contro l’omofobia, la paura dei gay, ma contro l’odio verso di essi. Perché l’omofobia, per essere tale, proprio come il razzismo, …

“Cambiare, non farsi cambiare”, di Claudio Sardo

In un paese normale Roberto Calderoli si sarebbe dimesso da vice-presidente del Senato dopo l0oltraggio alla Ministra Kyenge, Angelino Alfano si sarebbe dimesso da titolare degli Interni dopo la rendition della signora Shalabayeva avvenuta nel disprezzo della dignità nazionale, e anche la ministra Emma Bonino starebbe riflettendo sul da farsi. Ma non siamo un Paese normale. Come dimostra anche lo stato della maggioranza che sostiene il governo. Una maggioranza che ha le sembianze delle Grande coalizione, che viene contestata dai suoi oppositori come l’espressione dell’inciucio, ma che in realtà non si fonda sulla benché minima alleanza politica. Il governo Letta è il comitato esecutivo di un Parlamento privo di maggioranza, ha un programma di ricostruzione emergenziale (lavoro, crisi sociale, riforme in grado di scongiurare l’esito nullo delle prossime elezioni), tuttavia è indebolito quotidianamente da conflitti e tatticismi di ogni genere. Ad ogni tornante si spalancano le porte della crisi: che si parli di Imu o delle sentenze su Berlusconi, del caso kazako o di legge elettorale. Il paradosso è che a rendere fragile il governo …

Alta tensione nel Pd «Teniamo aperto il caso», di Maria Zegarelli

Il Pd compatto contro la sfiducia ad Alfano per salvaguardare il governo. Tre senatori non partecipano al voto. Ma le tensioni e i malumori in casa democratica restano per l’affare inaudito che ha coinvolto il Viminale. Il Pd tiene aperto il caso. Lo dice Zanda in aula, ma lo dicono anche senatori e deputati: è stata danneggiata la credibilità dell’Italia, bisogna riparare al più presto. La frase che più deve aver fatto saltare i nervi ad Angelino Alfano è quella che il capogruppo Pd Luigi Zanda pronuncia quasi al termine del suo durissimo intervento in aula: «Lo dico per inciso, onorevole Alfano, ma forse può essere utile valutare se nelle 24 ore della sua giornata ci sia sufficiente tempo per la segreteria del suo partito, la vice presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno». Alfano sbraccia, guarda Silvio Berlusconi, si chiede dove voglia arrivare il senatore Pd. Poche ore più tardi il segretario del Pd Guglielmo Epifani, intervistato dal Tg, è ancora più esplicito: «Il problema che io vedo è che di fronte …

Cuperlo: «Alfano lasci, serve un atto di responsabilità», di Vladimiro Fruletti

«Un atto di responsabilità», rimettere il proprio incarico nelle mani di Letta, per salvare il governo, ma soprattutto la faccia dell’Italia. È questo che chiede il deputato Gianni Cuperlo ad Alfano avvertendo, nello stesso tempo, il Pdl a farla finita con i ricatti. Onorevole, Alfano deve dimettersi? «Prima di tutto dobbiamo dare un giudizio sulla ricostruzione della vicenda». E lei che giudizio da? «Per come è stata fatta in Parlamento dal ministro dell’interno la ricostruzione della vicenda è apparsa a molti, direi quasi a tutti, insufficiente» Perché? «Perché siamo davanti a un fatto gravissimo che ha visto il nostro Paese violare i principi e le regole del diritto internazionale nella sfera fondamentale del rispetto dei diritti umani. E purtroppo ci sono ancora aspetti da chiarire in tutta questa vicenda». Cosa non la convince nella ricostruzione fornita dal ministro? «Va chiarito come e perché ha agito ha agito tutta la catena di comando che ha gestito quelle ore così delicate che partono dal fermo dalla signora Shalabayeva e della figlia al momento in cui vengono fatte …

I braccialetti bianchi mantengono l’impegno: approvata alla Camera la norma contro lo scambio elettorale politico-mafioso.

Dichiarazione di voto finale del capogruppo Roberto Speranza Signor Presidente, onorevoli colleghi, è veramente per me un piacere e un orgoglio poter fare questa dichiarazione di voto a nome del gruppo del Partito Democratico. Voglio dirlo subito in premessa: al di là delle bandiere, oggi è veramente un bel giorno per tutti noi, un giorno importante e positivo per il Parlamento italiano.  Intanto grazie, grazie veramente, ai tanti che si sono impegnati, alla II Commissione (Giustizia), ai relatori, a tutti coloro che hanno creduto in questo provvedimento e grazie soprattutto, voglio dirlo con forza, a tutte le realtà organizzate che si battono su ogni territorio per affermare il principio di legalità. Grazie in modo particolare a Libera e al gruppo Abele (Applausi) e grazie, grazie di cuore a Don Luigi Ciotti. Grazie ancora ai nostri braccialetti bianchi, grazie, e ancora a quei 270 mila cittadini. È anche merito vostro. Dal gruppo del PD va il ringraziamento, uno per uno, perché il risultato che oggi si ottiene è anche frutto della vostra iniziativa. Guardate, voglio dirlo …

“Ai congressi locali votano solo gli iscritti”, di Vladimiro Fruletti 

Via l’automatismo fra segretario e candidato premier. Congressi dei circoli, di federazione e regionali solo fra gli iscritti e prima di quello nazionale. Elezione del segretario nazionale attraverso l’albo degli «aderenti», non più degli «elettori» del Pd. Dimezzamento dell’assemblea nazionale (da mille a 500 persone) che sarà in parte scelta dai territori. In estrema sintesi è questa la proposta che il responsabile organizzazione del Pd, Davide Zoggia, ha in mente per il prossimo congresso. Una riforma, rispetto ai congressi di Veltroni e Bersani, che necessariamente dovrà passare attraverso la modifica di varie norme statutarie. E quindi dal voto a maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea nazionale. Del resto i cambiamenti sono sostanziali. Perché non si cambia solo la norma che prevede che il segretario sia anche candidato premier («è cambiato lo scenario politico e il segretario potrebbe farlo anche per 3 anni se il governo dura» esemplifica), ma tutto il rapporto fra leader nazionale e base. Per Bersani (e gli avversari Franceschini e Marino) c’era stato prima il voto nei circoli, dei soli iscritti, e poi …