Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Né tecnocrati né folle virtuali", di Fabrizio Barca

«Non cerco adesione, ma confronto». Questa mia dichiarazione, rilasciata a Milano un paio di giorni fa, ha destato stupore in chi schiaccia la politica in una gara fra protagonisti e al tempo stesso dimentica che è solo dal con- fronto, dal conflitto acceso ma ragionevole fra idee, che viene il cambiamento. Il mio scritto «Un partito nuovo per il buon governo» è figlio dell’azione ministeriale per la «coesione territoriale», un’esperienza che mi ha portato a concludere che senza una nuova «forma partito» non si governa l’Italia. Ho dunque provato a immaginare i tratti e le funzioni di questa nuova forma, concentrando l’attenzione su un partito di sinistra, essendo questo ciò che risponde ai miei convincimenti. Per capire ciò di cui sto parlando, faccio riferimento alla storia più recente. Il solco profondo apertosi fra cittadini e «politici», la debolezza dei partiti nell’interpretare bisogni, e soprattutto nel promuovere nei territori il confronto sulle soluzioni, la loro incapacità di incalzare lo Stato, anzi la «fratellanza siamese» con esso, l’ho avvertita pesantemente in questi mesi di governo. L’ho riconosciuta …

«Stallo per colpe altrui. Il governo si farà», di Maria Zegarelli

Si sente responsabile dello stallo politico e della mancanza di un governo? La domanda va in onda al Tg1 della sera, il più seguito. «No, francamente, onestamente non mi sento responsabile per un banale motivo: io una proposta l’ho fatta. Un governo di cambiamento, convenzione e data certa per le riforme istituzionali, corresponsabilità in questo quadro di tutte le forze parlamentari. Pdl e M5S mi hanno detto no». Pier Luigi Bersani sa che questa è l’accusa che ogni giorno gli viene rilanciata (e che più gli brucia) dal Pdl e non solo dal Pdl (Matteo Renzi ieri è tornato all’attacco: o accordo con Berlusconi o voto): la mancanza di un governo a 45 giorni dal voto. Nei momenti in cui si lascia andare con i suoi più fidati collaboratori dice che è proprio questa la cosa che più lo ferisce: «Non sono la causa di questo stallo, io ho fatto tutto quello che era in mio potere per dare un governo al Paese». Ogni volta ripete che lui c’è se è utile, «altrimenti…». Il pressing …

"Il compito del traghettatore", di Alfredo Reichlin

La lotta per impedire al Pd di governare (ricordiamo che si tratta del primo partito, che ha la maggioranza assoluta alla Camera ed è primo anche al Senato benché al di sotto, per non molti voti, della maggioranza necessaria) è aspra ma tuttora aperta. I giornali commentano il precedente del ’76. Anche allora emerse dalle elezioni una situazione di ingovernabilità. Pci e Dc ebbero più o meno gli stessi voti e ciò provocò, come ora, uno stallo. Il rischio fu su- perato dal «coraggio» delle «larghe intese», cioè dal coraggio di Enrico Berlinguer, il quale pur di evitare al Paese il trauma di un ritorno alle elezioni accettò che Giulio Andreotti formasse il governo, mentre il Pci garantiva l’astensione. Il cosiddetto governo delle «non fiducia». Ecco la «piccola» differenza da oggi. Sta nel fatto che le parti si sono invertite. Oggi è Berlusconi che non ha il coraggio e il senso di responsabilità che ebbe Berlinguer. Non si esce da questa crisi senza un serio discorso di verità. E a me la verità sembra la …

"Basta piccolo cabotaggio", Pier Luigi Bersani

Caro direttore, nell`articolo domenicale di Eugenio Scalfari, insieme con tante considerazioni che mi trovano d`accordo, c`è un passaggio che mi offre l`occasione di una precisazione. Scalfari scrive: «Non condivido la tenacia con cui Bersani ripropone la sua candidatura». L`osservazione è inserita, al solito, in un contesto amichevole e rispettoso di cui ringrazio Scalfari. Devo registrare tuttavia che una valutazione simile si fa sentire anche in contesti ben meno amichevoli. Nelle critiche aggressive e talvolta oltraggiose di questi giorni, nelle inesauribili e stupefacenti dietrologie, e perfino nelle analisi psicologiche di chi si è avventurosamente inoltrato nei miei stati d`animo, non è mai mancata la denuncia verso una sorta di puntiglio bersaniano. Ecco dunque l`occasione per precisare. La proposta che ho avanzato assieme al mio partito (governo di cambiamento, convenzione per le riforme) non è proprietà di Bersani. Ripeto quello che ho sempre detto: io ci sono, se sono utile. Non intendo certo essere di intralcio. Esistono altre proposte che, in un Paese in tumulto, non contraddicano l`esigenza di cambiamento e che prescindano dalla mia persona? Nessuna …

"La sinistra e la destra", di Claudio Sardo

Il merito di Matteo Renzi è di aver indicato, senza ipocrisie, una strada diversa da quella di Pier Luigi Bersani e di aver così aperto un confronto pubblico sulla strategia del Pd. Per il sindaco di Firenze bisogna scegliere tra l’alleanza con Berlusconi e le elezioni anticipate. Una terza via non esiste, il «piano A» proposto da Bersani e approvato nella direzione Pd è a suo giudizio fallito, dunque occorre cambiare l’offerta politica. Anche perché il percorso del governo si incrocia con l’elezione del Capo dello Stato: e, secondo Renzi, il successore di Napolitano deve scartare il «governo del cambiamento» proposto dal Pd e passare subito al «piano B» (maggioranza Pd-Pdl) o addirittura al «piano C», cioè lo scioglimento immediato delle Camere. Sono opinioni non solo legittime, ma anche dotate di una loro forza: sebbene tra gli elettori del centrosinistra qualunque ipotesi di alleanza politica con il Pdl abbia pochi sostenitori e tanti tenaci oppositori, in altri settori e soprattutto nelle classi dirigenti questa prospettiva è largamente auspicata. E la sintonia con le élite non …

"La lotta e il compromesso", di Alfredo Reichlin

Comincio ricordando a me stesso che, dopotutto, la differenza tra destra e sinistra esiste. Non meravigliamoci delle difficoltà che ha incontrato l’iniziativa di Bersani. Erano oggettive ma avrebbe avviato una grande svolta riformista. La gente l’ha capito? Io vedo zone di vera e propria disperazione e urgenze estreme di intervento, e vedo gente anche nostra molto disorientata. È difficile parlare di politica. L’argomento è: non interessano le vostre dispute, fate qualche cosa per noi. Forse non siamo riusciti a rendere del tutto evidente che quella di Bersani non era solo l’unica proposta di governo possibile. Era la sola credibile, se le riforme vogliamo fare sul serio. Gira e rigira il problema resta sempre questo. È positiva la decisione di Napolitano di affidare a un gruppo di cosidetti «saggi» il compito non di sostituirsi alla sovranità del Parlamento ma di facilitare il confronto politico sul merito, sulle cose, i programmi, i bisogni del Paese. È una decisione saggia, evita il rischio di trascinare subito il Paese in una nuova rissa elettorale, senza modificare il «porcellum» che, …

"Unica via d'uscita", di Pier Luigi Bersani,

Pier Luigi Bersani, nel corso della conferenza stampa tenuta questo pomeriggio davanti ai giornalisti nella sede Pd, ha confermato che le proposte politiche portate aventi durante l’incarico del Presidente della Repubblica rimangono ferme. “Il messaggio che viene dal Paese è di allarme, c’è un’esigenza evidente di cambiamento. Il Paese chiede una guida perché ha dei problemi, ma ha bisogno di fiducia e di segnali di cambiamento. All’inizio delle consultazioni che mi sono state affidate abbiamo lavorato sulla scorta di quanto approvato dalla nostra Direzione: il tutto partendo dalle condizioni reali per il Paese. Una condizione che mi preoccupa profondamente. Ci vuole un’esigenza di cambiamento. Il Paese chiede una guida perché ha problemi, ma manca di fiducia e ha bisogno di cambiamenti”. C’è una “profonda preoccupazione per la situazione reale del Paese dal punto di vista economico e sociale”. Lo sottolinea Pier Luigi Bersani in conferenza stampa, osservando che “dall’inizio delle consultazioni abbiamo lavorato sulla scorta delle indicazioni approvate dalla nostra direzione, partendo anche se la cosa può apparire esoterica, dalle condizioni reali del paese”. “Noi …