Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Le donne chiedono un new deal anti-crisi", di Roberta Agostini

L’8 marzo non è una festa, e mai come quest’anno questa considerazione viene ripetuta nei blog e sui social network. Non è una festa, perché come sappiamo, c`è ben poco da festeggiare in un Paese dove la crisi economica fa aumentare a livelli allarmanti l`esercito di precarie, povere e disoccupate; non è una festa perché le donne continuano ad essere uccise al ritmo di una ogni due giorni. Il voto di febbraio è uno spartiacque che sconvolge la geografia politica, che può avere effetti pericolosi sulla stabilità del Paese che affronta una crisi difficilissima. Esprime una critica radicale verso i partiti incapaci di dare le risposte che servono e verso le forme tradizionali della democrazia. Ci interroga tutti, noi per prime che abbiamo proposto il terreno della democrazia paritaria come risposta alla crisi democratica e della rappresentanza. È un voto che ci parla dell`Europa e delle politiche di austerità e rigore rispetto alle quali paghiamo il prezzo dell`assenza di veri partiti continentali, di una politica che sappia uscire dalle pura dimensione nazionale. Il voto ci …

Per un'Italia onesta. Misure per la lotta alla corruzione e il falso in bilancio

La corruzione è uguale alla disoccupazione: è la gamba zoppa della nostra economia. Nella classifica dei Paesi più corrotti l’Italia è al 72° posto su 178. Al pari della Bosnia, peggio del Ghana. A causa della corruzione le aziende investono sempre meno in Italia e le imprese nazionali subiscono un danno di crescita fra il 25 e il 40%. Significa meno lavoro e meno ricchezza. Il Partito Democratico combatte la corruzione in Italia con un disegno di legge che prevede pene e sanzioni più severe su: falso in bilancio, concussione, corruzione, ricettazione, traffico di influenze illecite. DISEGNO DI LEGGE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CONCUSSIONE, CORRUZIONE, TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE, AUTORICLAGGIO e FALSO IN BILANCIO, scambio elettorale; PENE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE; MISURE PER LA DEFLAZIONE DEL PROCESSO PENALE La lotta alla corruzione è diventata una priorità nelle agende politiche internazionali, anche per effetto della profonda crisi che coinvolge le più avanzate economie mondiali: il diffondersi delle prassi corruttive, minando la fiducia dei mercati e delle imprese, determina, tra i suoi molteplici effetti, una perdita di competitività …

Le donne sono il motore del cambiamento

Con il 38% alla Camera e il 42% al Senato il PD porta in Parlamento il più nutrito gruppo di donne in Parlamento. “Le donne – ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani all’incontro di presentazione di tutte le nuove elette – sono il motore del cambiamento, un cambiamento che è responsabilità, principio da cui non si prescinde”, e che rappresentano il punto di partenza per “rispondere alla profondità del sommovimento delle democrazie europee, che vanno gestite senza il deperimento della democrazia rappresentativa e l’avvitamento alle ricette di austerità”. “Abbiamo creato dei meccanismi irreversibili di rappresentanza che non saranno più eludibili -ha aggiunto Bersani – e abbiamo fatto girare la ruota in Parlamento, abbiamo più new entries e più donne di Grillo”. Ascoltare la domanda di cambiamento, la disperazione, le proteste – “che pure portano segnali di dinamismo e non solo negatività” – attraverso le capacità e le competenze delle donne, “da sempre più capaci nel capire quali siano i possibili punti di incontro per il necessario avanzamento di sistema che il Paese …

Bersani incassa il sì del Pd «Non c’è un piano B», di Simone Collini

Incassa il sì all’unanimità dai membri della Direzione Pd (con un’astensione) e poi telefona a Giorgio Napolitano per illustrargli di persona gli otto punti che intende realizzare guidando un «governo di combattimento». Pier Luigi Bersani inizia a realizzare il piano che aveva illustrato all’indomani del risultato elettorale. Il primo passo era un mandato pieno del suo partito per andare a chiedere l’incarico al Quirinale. E questo, anche grazie all’assenza di riferimenti alle urne anticipate e a toni ultimativi, è arrivato puntuale (nonostante delle assenze che si sono fatte notare, come quelle di Matteo Renzi e di Walter Veltroni). Ora la partita entra nel vivo, ma anche Bersani muove il primo passo ribadendo la «fiducia» nell’operato del Capo dello Stato, torna a più riprese anche sull’indisponibilità a qualunque operazione che coinvolga il Pdl. «Non sono praticabili accordi di governo con la destra berlusconiana», sottolinea il leader Pd aprendo i lavori della Direzione: «No a una soluzione al di sotto dell’esigenza di cambiamento che il Paese invoca, e il cambiamento non possiamo cercarlo con chi lo ha …

"Solo se è unito, sarà utile all’Italia", di Claudio Sardo

E’ una crisi politica difficile, forse la più difficile dal dopoguerra. Perché sullo sfondo c’è una sofferenza sociale diffusa, c’è incertezza sul destino dell’Europa e dunque sulla tenuta del nostro Paese, c’è una domanda di cambiamento a cui le istituzioni da anni non riescono a rispondere. Camminiamo su un crinale pericoloso, ma quella domanda di cambiamento è emersa con forza e ad essa occorre rispondere come finora non è stato fatto. C’è il rischio, drammatico, di cadere nella spirale dell’impoverimento, dell’impotenza politica, della rottura nazionale. Ma c’è anche l’opportunità di risalire la china, di ritrovare una speranza condivisa, pur in un quadro nel quale oggi sembra prevalere solo l’instabilità. Per il Pd è la prova della verità. Si è discusso per anni di partito liquido e solido, si è discusso della difficile amalgama tra idee socialiste e cultura cattolica, si è discusso del potere degli iscritti e di quello degli elettori. Ma è adesso che il Pd deve dimostrare di essere un partito. E lo deve dimostrare al Paese prima ancora che ai suoi militanti. …

Otto punti per un governo di cambiamento

Proposta del segretario Pier Luigi Bersani alla Direzione del Partito Democratico per lo sviluppo, la crescita e il cambiamento. 1. Fuori dalla gabbia dell’austerità. Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità. Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona. Si tratta di conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica. L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione. 2. Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro – Pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a trecentosessanta gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa. – Allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano …

"Quei punti d'intesa nella Costituzione", di Salvatore Settis

La spietata eloquenza dei numeri azzera la retorica liquidatoria che fino a ieri bollava di “antipolitica” ogni sillaba di ogni grillino e porta il Movimento Cinquestelle, divenuto il primo partito italiano, al centro della politica. «Antipolitica, parola violenta e disonesta», ha scritto Gustavo Zagrebelsky in queste pagine; violenta specialmente in bocca a chi ha sdoganato in passato, in nome della Realpolitik, indiscussi campioni dell’antipolitica come Berlusconi e la Lega. Oggi i numeri del Senato impongono la scelta fra due strade: la prima è l’abbraccio mortale con Berlusconi per un cosiddetto governissimo che sarebbe un governicchio incapace di gestire non dico la crisi ma l’ordinaria amministrazione, in una legislatura breve destinata a finire rovinosamente sfociando in nuove elezioni con Grillo sopra il 50%. La seconda, verso la quale si registrano faticose aperture, è una maggioranza d’obiettivo Pd-5Stelle. Ezio Mauro ha detto quale dovrebbe essere il programma, peraltro obbligato, di un’alleanza come questa: nuova legge elettorale, drastiche misure contro il conflitto di interessi, riduzione dei costi della politica, revisione del bicameralismo perfetto; Stefano Rodotà ha aggiunto diritti …