“Il partito ritrovato”, di Piero Ignazi
C’È SEMPRE tempo a farsi del male, e sappiamo quanto la sinistra sia brava in questo. Eppure, nonostante il salire della tensione, le condizioni per un salto di qualità del Pd ci sono (quasi) tutte. Per la prima volta dall’autunno 2007 — data di nascita del Pd — il partito è ritornato al centro della scena politica. Allora, nel giro di poche settimane, il “predellino” di Berlusconi gli rubò i riflettori e catalizzò di nuovo su di sé tutta l’attenzione mediatica. Ora, il Cavalier Tentenna, che si presenti oppure no, non cale. Sul mercato elettorale Berlusconi non vale un Grillo. La fiducia degli italiani nel Cavaliere è scesa al 14% e anche tra gli elettori del centrodestra arriva appena al 35% (dati Swg). Del vuoto che si crea a destra ne dovrebbe approfittare la galassia centrista. Ma, en attendat Monti all’infinito, questa opzione non prende corpo e rischia di annullarsi in uno scontro tra personalismi. L’unica presenza solida e corposa in campo rimane il Pd. Il suo atout sta nella “sicurezza” che, in tempi di …
