Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Se fosse un vero leader", di Michele Di Salvo

Dalle 10 alle 17 gli iscritti certificati hanno espresso il parere vincolante sul voto che il gruppo parlamentare del Senato dovrà esprimere domani 14 gennaio sul “reato di clande- ììstinità”. 15.839 hanno votato per la sua abrogazione, 9.093 per il mantenimento. I votanti sono stati 24.932. Gli aventi diritto erano gli iscritti certificati al 30 giugno 2013, pari a 80.383». Manca la firma «la Casaleggio e associati rende noto». Non si sa se anche approvi, ma tant’è. È con questo laconico comunicato che dal blog di Beppe Grillo, organo unico più che ufficiale del Movimento 5 Stelle, il popolo pentastellato apprende l’esito di questa consultazione, e tutti noi a nostra volta finalmente sappiamo, in barba all’articolo 67 della Costituzione, come il terzo gruppo in Senato voterà domani. Con questo comunicato si chiude – forse – una polemica politica e programmatica profonda, proprio con alcuni senatori che avevano sollevato la questione, rivendicato la decisione come comunque coerente con il proprio elettorato (e la propria coscienza), e ne era sorta una violentissima controversia, con un Beppe Grillo …

Tre molotov per il senatore pd che si batte a favore della Tav “Senza Caselli farai bum bum”, di Meo Ponte

Svegliarsi e trovare tre bottiglie molotov con tanto di innesco davanti alla porta di casa. Portare il cane a spasso ed essere filmati, trovare il proprio indirizzo, il numero di telefono e le foto della moglie sui siti più oltranzisti. Si vive così nella Torino che da anni deve confrontarsi con la protesta No Tav. Dalle passeggiate alle reti si è arrivati nel tempo agli attacchi con bottiglie incendiare al cantiere, alle minacce ai sindaci della Val di Susa favorevoli all’Alta Velocità e agli attacchi alle imprese che lavorano al progetto. Ieri gli ultimi atti di questa nuova offensiva. È mattina presto quando il senatore Stefano Esposito, da sempre in prima linea nel denunciare le violenze in Val di Susa, sente bussare alla sua porta. «Ha aperto mia moglie — ricorda — Era il mio vicino, mi ha mostrato tre bottiglie molotov sul pianerottolo». Nella cassetta delle lettere c’è un biglietto minaccioso: «Caselli è andato in pensione, Bersani in rianimazione. I tuoi amichetti sono quindi fuori gioco. Chiamparino non tornerà. Ora tocca a te ritirarti …

"La ferita da sanare", di Massimo Giannini

Ora è scritta nero su bianco, come una delle pagine nere della Storia politica italiana. La “porcata” di Calderoli, ideata dalla follia berlusconiana per impedire la vittoria elettorale dell’Unione di Prodi, ha determinato una profonda «alterazione del circuito democratico » basato sul principio fondamentale dell’uguaglianza del voto. Le motivazioni della Consulta fanno luce così su una delle notti più buie della Repubblica. Per quasi dieci anni la democrazia italiana è stata stravolta, e i diritti dei cittadini-elettori espropriati. Insieme a molti altri disastri politici e istituzionali e ad altrettanti guasti economici e morali, questa è dunque la drammatica eredità che una destra populista e “sfascista” regala al Paese. La Corte costituzionale lo dice con assoluta chiarezza, spiegando le censure di illegittimità che riguardano i due vizi fondamentali di quella legge. L’abnorme premio di maggioranza , che in assenza di una ragionevole soglia minima di voti per competere all’assegnazione del premio stesso ha finito per «determinare un’alterazione del circuito democratico definito dalla Costituzione». Il meccanismo delle liste bloccate, che rimettendo la scelta esclusiva dei candidati ai …

"Un Jobs Act per le donne", di Lucina Di Meco

Negli ultimi mesi di attivismo politico per il Partito Democratico a New York, ho capito tre cose. La prima: l’unico modo per non sbagliare e non essere criticati è non fare nulla, possibilmente non uscendo di casa e sconnettendosi dal computer. La seconda: la politica è una cosa meravigliosa perché ti permette di avvicinarti ai cuori delle persone, capire i loro sogni, ricaricarsi delle loro energie per tracciare la roadmap di come l’Italia potrebbe diventare non più solo il Paese più bello del mondo, ma anche il più vivibile. La terza: le donne hanno moltissimo da apportare, ma per farlo devono saper puntare i piedi, sedersi al tavolo delle negoziazioni e pretendere di essere ascoltate, non solo in quanto brave e capaci, ma anche in quanto rappresentanti di interessi, necessità e risorse che non possono essere intesi come di nicchia, perché riguardano metà della popolazione. Come donna e attivista politica di sinistra credo quindi che il Job Act di Matteo Renzi abbia un ottime potenzialità, perché punta su trasparenza, riduzione della burocrazia e rinnovamento e …

"La Costituzione indifesa", di Claudio Sardo

Anche la Lega in piazza contro una sentenza della magistratura, quella del Tar che ha annullato le elezioni in Piemonte. Berlusconi fa scuola. «Giudici comunisti», gridavano i manifestanti. Non che fossero in tanti, ma guai a sottovalutare il contagio populista. La divisione dei poteri non è rispettata perché neppure viene riconosciuta: così il populismo riduce la politica al primitivo conflitto amico-nemico. Chi non è con me, è contro di me. Le garanzie, le autonomie, i limiti, insomma tutto ciò che tiene in equilibrio un ordinamento democratico, è tollerato solo finché conviene. Come si può riformare allora il nostro sistema in crisi, se le istituzioni non vengono percepite come una casa comune e l’unico metro di misura è la convenienza per sé? La deriva populista della destra è un prezzo salato per il Paese. E il populismo si diffonde oltre Berlusconi e il suo imitatore Grillo. Quanti altri inveiscono, con toni di delegittimazione, contro la Corte costituzionale o contro il presidente della Repubblica quando non condividono una sentenza o una scelta? Peraltro, in tutti gli ordinamenti …

«Governo avanti ma non così. Sono leale, quindici giorni decisivi» di Aldo Cazzullo

Osteria d’Oltrarno, il sindaco arriva in bicicletta, è il suo compleanno, i passanti fiorentini gli fanno gli auguri. Renzi, il quadro emerso dal suo incontro con Letta è univoco: accordo fatto, nel 2014 si lavora insieme, rimpasto e codice di comportamento. È davvero così? O si rischia ancora una rottura? «Non si rischia nessuna rottura. Ma guardiamo la realtà: la popolarità del governo è ai minimi, non ci sono più le larghe intese, né l’emergenza finanziaria. Se uno mi chiede cosa ho fatto da sindaco in questi undici mesi, so cosa rispondere: piazze, asili, pedonalizzazioni. Se mi chiedono cos’ha fatto il governo in questi undici mesi faccio più fatica a rispondere. Per questo motivo bisogna cambiare passo». Lei stesso riconosce che l’emergenza finanziaria è passata. «Ma la disoccupazione è aumentata. Su twitter ho visto un vecchio manifesto del Pd. Dicevamo allora: “La disoccupazione giovanile è al 29%; Berlusconi dimettiti!”. Oggi siamo al 42 e governiamo noi. Quindi bisogna avere il coraggio di dire che qualcosa non funziona. Il mondo sta correndo. Nell’ultimo trimestre del 2013 …

"Bobbio, non c'è politica senza cultura", di Mario Ricciardi

Norberto Bobbio se ne è andato in silenzio, con discrezione, come era nel suo stile, il 9 gennaio del 2004. Che fosse anziano e di salute cagionevole era noto. Forse meno conosciuta, se non alle persone intime, era la stanchezza che da alcuni anni lo aveva assalito, evoluzione di un’indole incline alla malinconia. Lo stesso Bobbio ne aveva parlato con la consueta lucidità a un corrispondente alcuni anni prima: «la mia vita ormai è vissuta al rallentatore. Lente nei movimenti le gambe e le mani. Lenti tutti i movimenti del corpo. Deboli gli occhi e quindi lenta la lettura. Faticoso anche il solo alzarmi per prendere un libro. Sempre più rapido invece questo processo di indebolimento. Da qualche tempo provo in maniera sempre più penosa la fatica di vivere, che, del resto, conosco, in forma leggera, naturalmente, sin dall’infanzia. Non viaggio più». Non che viaggiare fosse una passione per Bobbio. Scherzando, si descriveva come un provinciale. Bogianen, come si dice nella sua Torino. Uno che sta nel suo buco, che non si muove. Certo un …