"Dalle fiaccole alle mutande verdi", di Sara Strippoli
Il Governo di Roberto Cota inizia con una fiaccolata e con una fiaccolata potrebbe finire. Oggi il presidente del Piemonte torna in strada raccogliendo l’urlo di golpe lanciato da Matteo Salvini. Quattro anni fa, era il 28 giugno 2010, una delle piazze del centro storico di Torino si illuminava. EL’EX-presidente del centrosinistra Mercedes Bresso veniva rappresentata nei cartelli come la “mummia” da abbattere, la zarina ossessiva che aveva osato mettere in discussione la vittoria. In piazza le camicie verdi del Carroccio si erano mescolate alle cravatte del Pdl: «Cota presidente, l’ha scelto la gente». Questo pomeriggio invece le fiaccole saranno alzate davanti alla sede del Consiglio regionale, protagonista dell’inchiesta sui rimborsi dei gruppi consiliari, con 43 consiglieri su 61 che attendono di sapere se saranno rinviati a giudizio. Fra loro il governatore della Lega. Le mutande verdi comprate in un viaggio a Boston e inserite fra le spese del gruppo della Lega sono diventate la bandiera di questa Rimborsopoli piemontese. I boxer verde-muschio trasformati in simbolo del territorio ben più della Mole Antonelliana. Fra una …
