“Se l’Europa divide l’Italia”, di Claudio Sardo
Senza l’idea di Europa, senza l’aggancio all’euro, la nostra unità nazionale molto probabilmente non avrebbe resistito alle tensioni e agli strappi degli anni Novanta. Ora invece è proprio l’Europa che rischia di diventare il detonatore della polveriera Italia, stremata dalla crisi e dal collasso istituzionale della seconda Repubblica. La campagna elettorale delle prossime europee – con Berlusconi, Grillo e la Lega che si apprestano a cavalcare l’onda anti-euro, più o meno con gli stessi argomenti dei movimenti populisti e xenofobi diffusi nel Continente – può produrre effetti devastanti. Non solo per gli equilibri di Bruxelles e Strasburgo: le parole peseranno come macigni sul Paese e la delegittimazione colpirà inesorabilmente anche gli sforzi di cambiamento delle politiche. Che segno avrà il semestre italiano di presidenza Ue se a maggio le liste euroscettiche conquisteranno da noi, per la prima volta nella storia, la maggioranza dei consensi? Nelle classi dirigenti e nell’opinione pubblica non sembra esserci coscienza del quadro che si sta componendo e dei pericoli cui andiamo incontro come nazione. Si può reagire con un’alzata di spalle …
