Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Uno schiaffo agli stregoni”, di Piero Ignazi

Una delle peggiori leggi elettorali delle democrazie occidentali, distillata dall’ingegno dei quattro saggi di Lorenzago, guidati dal dentista leghista Roberto Calderoli, è stata stracciata dalla Corte Costituzionale. Va finalmente al macero il sistema elettorale con il quale siamo stati condotti alle urne per ben tre elezioni, dal 2006 ad oggi. Un sistema che era stato studiato per evitare che il vincitore annunciato alle elezioni del 2006, il centro- sinistra guidato da Romano Prodi, potesse insediarsi a Palazzo Chigi forte di una maggioranza omogenea tra Camera e Senato. Inventando un premio di maggioranza che distorce in maniera clamorosa il principio di rappresentanza, differenziando la sua applicazione tra Camera e Senato e adottando le liste bloccate, gli apprendisti stregoni del centro-destra hanno portato al voto gli italiani in condizioni di “minorità democratica”. Questa menomazione dei diritti deriva, come sottolinea la Corte, dal premio di maggioranza e dalle liste bloccate che vengono quindi considerate gravi violazioni della possibilità di determinare, attraverso il principio di “un uomo un voto”, la volontà dei cittadini. La Corte Costituzionale ancora una volta …

“Quel no dei grillini alla legge taglia-poltrone”, di Sergio Rizzo

Messaggio su Twitter del capogruppo grillino nel consiglio regionale del Lazio Davide Barillari: «Il Pd è alla frutta. Mi incrocia Vincenzi e dice: “Tanto la legge la portiamo a casa”. Si, ma ad aprile». La legge che il suo collega democratico Marco Vincenzi vuole portare a casa è quella con cui la giunta di Nicola Zingaretti ha deciso di fondere in una sola le cinque società direttamente controllate da Sviluppo Lazio, tagliando 32 poltrone. Con un risparmio, dicono, di 3 milioni. Operazione che dovrebbe essere seguita da fusioni analoghe nella giungla delle partecipazioni regionali, con il risultato di falcidiare i posti di consiglieri di amministrazione e revisori. La cosa va avanti da sei mesi, su e giù fra giunta e consiglio. «Evviva!» si penserebbe che debbano gridare quelli del Movimento 5 Stelle. Tutto il contrario, invece. Perché ora che si è arrivati al dunque, sulla legge all’esame definitivo dell’assemblea regionale si è abbattuta una valanga di 1.300 emendamenti: un migliaio dei grillini, uniti in un’apparentemente surreale alleanza con le truppe dell’ex governatore Francesco Storace, che …

“Terra dei fuochi, la svolta del governo”, di Adriana Comaschi

Pene più severe per chi brucia rifiuti, mappatura delle aree inquinate entro 5 mesi e conseguente divieto di coltivazione, fondi per la bonifica della Terra dei fuochi, Esercito per aumentare i controlli. Arriva il decreto legge del governo che affronta «per la prima volta in modo coordinato», sottolinea il premier Enrico Letta, la tragedia e l’emergenza dei roghi tossici nel napoletano e casertano, così da «recuperare il tempo perduto in troppi anni». Con interventi coordinati tra ministeri e Regione Campania. Il ministro dell’Ambiente, il democratico Andrea Orlando, descrive la novità come «passo decisivo e priorità nazionale, l’immagine della Terra dei fuochi è un’onta che si deve superare. E con il decreto avremo una fotografia certa della situazione», da cui potrà prendere le mosse la bonifica (un Comitato interministeriale una Commissione ad hoc ne accelereranno le pratiche). L’obiettivo, spiega poi il ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo (Ncd), è «capire dove inizia e dove finisce il pericolo» e quindi «inviare un segnale positivo all’esterno». Una volta circoscritte le aree contami- nate insomma si potrà …

“Cambia l’Isee, finti poveri addio”, di Laura Matteucci

Al via la riforma dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente – della ricchezza, insomma – che le famiglie devono presentare allo Stato per accedere ai servizi sociali e calcolare il conto delle tasse universitarie. Il nuovo riccometro è stato approvato dal Consiglio dei ministri, e manda in pensione il vecchio, in vigore dal 1998 che, come dice il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, «iniziava a mostrare i segni del tempo: per questo il governo si è fortemente impegnato in questi mesi per una sua profonda rivisitazione, realizzata recependo anche le indicazioni arrivate sia dal Parlamento sia dalle parti sociali». Secondo il premier Enrico Letta con il nuovo indicatore si eviterà «lo scandalo dei finti poveri e si pone il tema di un rapporto diretto tra situazione reale delle famiglie e l’accesso ai diritti. La riforma riporta un concetto di verità tra le persone e i servizi sociali corrispondenti. Le risorse vadano a chi ha bisogno», chiosa citando i fatti di cronaca di pochi giorni fa, quando si è scoperto che alcuni studenti di atenei laziali …

“L’ultima occasione”, di Ezio Mauro

Eppur si muove. Sulla soglia della dichiarazione d’impotenza, paralizzato dall’attesa della Consulta, il sistema politico affronta finalmente in extremis il nodo del Porcellum che imprigiona insieme cittadini, partiti, Parlamento e istituzioni. Palazzo Chigi sta dialogando con Renzi e Alfano per una doppia mossa: una sola Camera e una drastica riforma elettorale con il doppio turno di collegio. Se il dialogo andrà avanti, se la soluzione verrà timbrata da chi vincerà le primarie del Pd domenica, Letta potrebbe avanzare la proposta nel discorso in Parlamento già mercoledì. Da giorni sosteniamo che dopo lo strappo con Berlusconi il governo dovrebbe mettere la sua maggioranza a disposizione del Parlamento come superficie utile e sufficiente per far prendere il largo alla riforma elettorale, disponibile a convergenze da destra e da sinistra: ma a patto di arrivare a un risultato chiaro e netto in tempi certi, abbandonando impropri scenari di ridisegno costituzionale. Questo può essere il punto d’inizio di una nuova stagione per il Pd e anche per il governo, se il governo saprà dimostrare di svolgere un servizio al …

“Ora la verifica ma il calvario non è finito”, di Marcello Sorgi

Non saranno affatto una passeggiata la fine delle larghe intese e l’avvio della fase nuova, che dovrebbe prendere corpo dopo il dibattito e il voto di fiducia della prossima settimana. Il comunicato quasi a doppia firma, uscito dal Quirinale dopo un’ora di colloquio tra Napolitano e Letta, conferma che c’è una perfetta unità di vedute tra i due presidenti. Ma la lunga vigilia che ha preceduto il varo della verifica formale, in Parlamento, della maggioranza ristretta, ha già fatto capire che il calvario del governo non è finito. Non è un mistero, infatti, che Letta, e in un primo momento anche Napolitano, puntassero a evitare lo stress di un altro passaggio parlamentare nel bel mezzo dell’interminabile discussione sulla legge di stabilità, tra l’altro ancora in corso e con la grana infinita dell’Imu che stenta a chiudersi. D’altra parte, il governo aveva dimostrato di avere la maggioranza al Senato, cioè nella Camera dai numeri più incerti, anche dopo la decisione di Berlusconi di passare all’opposizione. Ufficialmente perché insoddisfatto dei contenuti della manovra di fine anno, di …

“Le Province”, di Valentina Conte

Il ministro Delrio definisce il disegno di legge “di importanza strategica per il Paese”. Non solo perché svuota le Province, battezza le dieci città metropolitane, regolamenta le Unioni dei piccoli Comuni. Ma per il potenziale che apre. “Questa riforma può valere molto di più di qualsiasi spending review governata dall’alto”, ha detto ieri in aula alla Camera dove il provvedimento è arrivato, dopo il via libera anche della commissione Bilancio. E nonostante qualche distinguo della Ragioneria dello Stato su alcune parti del ddl che potrebbero “potenzialmente” essere prive di coperture. “Puntiamo a una conversione in legge entro i primi giorni dell’anno nuovo”, auspica il ministro. Senza Forza Italia però, che già preannuncia il suo no. “Il ddl non abolisce le province, ma di fatto crea un ulteriore e inutile carrozzone”, ripeteva ieri Brunetta. NON abolizione, ma svuotamento delle Province. Non accorpamento dei Comuni, ma passaggio morbido all’Unione di quelli piccoli. Non dal primo gennaio, ma entro l’anno prossimo le dieci Città metropolitane. A parte questo, il disegno di legge Delrio, noto come Svuota-Province, è un …