Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Lavoratori e imprese: chi paga i ricatti del Cav”, di Andrea Bonzi

Chi pagherebbe la crisi di governo? La risposta è semplice e amara: gli italiani, specie i più poveri. Il ricatto dell’italiano più ricco (Berlusconi: o mi salvate o faccio cadere il governo) ricadrebbe sui milioni di italiani che sono in cassa integrazione, su quelli che con l’aumento dell’Iva dovranno tagliare ulteriormente sui generi alimentari, su quelli che fanno veramente fatica a pagare l’Imu sull’unica casa, figlia dei risparmi di una vita. Se il Pdl staccherà veramente la spina al governo Letta le conseguenze sull’economia italiana sono da far tremare i polsi. Un lunghissimo elenco che parte proprio dal cavallo di battaglia del Pdl. Quell’Imu per cui i berlusconiani chiedono l’abolizione totale su tutte le prime case. La crisi invece produrrebbe come prima risultato masochistico e illogico quello di far pagare a tutti gli italiani possessori di una casa la tassa più odiata dagli elettori della destra. Ad oggi infatti la situazione è questa: il 28 o 29 agosto il Consiglio dei ministri varerà il decreto per azzerare la prima rata Imu, (congelata il 17 maggio) …

“Il Cavaliere è entrato in campagna elettorale”, di Ilvo Diamanti

Siamo in piena campagna elettorale. Anche se non è chiaro se e quando si voterà. Ma non importa. Tutte le scelte e i comportamenti di Silvio Berlusconi, dopo la condanna in Cassazione per evasione fiscale, assumono un chiaro significato, in questa prospettiva. Mirano, cioè, a creare un clima d’opinione favorevole: a Berlusconi e al centrodestra. In vista di una competizione elettorale che, se non imminente, appare, tuttavia, non lontana. Ed è, comunque, un’eventualità non prevedibile. Perché nessuno, ormai, è in grado di controllare il corso della politica in Italia. Per questo a Berlusconi interessa imporre al centro dell’attenzione dei cittadini alcuni aspetti, alcune questioni che lo riguardano direttamente. a. Anzitutto, il tema della giustizia. O meglio, dell’in-giustizia nei suoi riguardi. È il suo chiodo fisso. Da quando è sceso in campo e ha iniziato la sua contesa contro i magistrati. Anche se Berlusconi non è mai riuscito, fino ad oggi, a farne una priorità, intorno a cui aggregare una maggioranza ampia e solida. In Parlamento. Ma, soprattutto, nell’opinione pubblica. Un problema, per il Cavaliere, tanto …

“E’ necessario ribellarsi alla dittatura del presente”, di Claudio Sardo

La crisi consuma fiducia, e persino speranza. Basta guardarsi attorno: si allarga la forbice tra ricchi e poveri, il lavoro che manca restringe pure i diritti, la società dei due terzi è capovolta dallo scivolamento del ceto medio e dalla precarietà dei giovani. La politica, per parte sua, appare impotente: le istituzioni democratiche continuano a perdere la partita con poteri esterni più forti e i canali della rappresentanza sono spesso ostruiti, benché la domanda di partecipazione si manifesti in forme inedite, e talvolta impetuose. Ma, oltre le evidenze, c’è un lato oscuro della crisi. Che tocca l’uomo, le sue relazioni, la capacità stessa di pro- durre cambiamenti. Viviamo in una sorta di dittatura del presente. E non è chiaro se questa condizione prece- da le emergenze sociali, o ne sia un velenoso prodotto. Il tempo ci cambia. La nostra sfida, però, sta nel fatto che anche noi possiamo cambiare il tempo. Abbiamo la libertà di incidere nella storia. È questo il fondamento, il senso della libertà. Ma c’è ancora oggi la consapevolezza del cambiamento possibile? …

“I politicamente scorretti che insultano la Kyenge”, di Michele Serra

Insultare Cecile Kyenge è diventato una forma di neoconformismo. Bastano una buona dose di razzismo volontario o involontario; una notevole mancanza di fantasia; e una pagina Facebook. Di suo il vicesindaco di Diano Marina, signor Cristiano Za Garibaldi (Pdl) ci ha messo un sovrappiù così surreale da risultare quasi divertente: scusandosi, ha spiegato di averlo fatto perché era stressato dalle tasse. A ben vedere, nella sua caotica autodifesa il vicesindaco dice anche qualcosa di più: è irritato perché il ministro Kyenge ha accennato (solo accennato) alla possibilità di usare qualche alloggio vuoto e inutilizzato per i senza tetto e per i nomadi. Si capisce che in una terra come la Liguria, scempiata dalle seconde case, buona parte delle quali sfitte e in vendita, l’argomento non sia molto popolare. Anche perché costringe gli amministratori liguri, compreso il vicesindaco Za Garibaldi, a riflettere sulla pluridecennale svendita del loro territorio, massacrato dal cemento. Ma sono, questi, solo dettagli, minime variazioni di un ritornello davvero monotono, quello che ha fatto del primo ministro afroitaliano il bersaglio di ogni sconcezza …

“Il governo oltre i ricatti”, di Claudio Sardo

E’ inaccettabile che Silvio Berlusconi, condan nato in via definitiva per frode fiscale, cerchi di trasformare la sentenza che lo riguarda in una questione di Stato, pretendendo che principi fondamentali della Costituzione diventino oggetto di baratto. Ma non meno vergognoso è questo dibattito pubblico, che sembra dimenticare le sofferenze dell’Italia in carne e ossa, i problemi e le domande di famiglie, imprese, lavoratori che rischiano di perdere o hanno già perso il posto. Un dibattito pubblico nel quale il governo viene usato come arma di ricatto, o come leva di improbabili scenari politici, senza mai dedicare al merito delle scelte, alle opportunità, alle questioni legate alla ripresa o alle strategie europee, la considerazione che si dovrebbe in un Paese normale. C’è la politica capovolta nel disperato tentativo di Berlusconi di sottrarsi alla condanna per un (grave) reato comune. C’è la politica capovolta nella spregiudicatezza di Grillo, che difende persino il Porcellum pur di ottenere le elezioni subito e che auspica le macerie del Paese per continuare ad alzare la bandiera di una vittoria totalitaria (e …

“La democrazia sotto ricatto”, di Chiara Saraceno

Il vertice di Arcore ha confermato il ricatto, rafforzandolo. Non solo ci si aspetta dal Pd che trovi una soluzione alla decadenza di Berlusconi, ma si rilancia il contenzioso su tutto il resto. Con questo vertice, e le attese che ha suscitato, il Pdl ribadisce che le sorti del governo dipendono da ciò che Berlusconi ritiene più conveniente per sé. Ciò che conviene al paese è solo strumento di ricatto. Se il Pd non esce da questa strettoia il marasma politico che da mesi ormai attanaglia l’Italia peggiorerà ulteriormente. La pezza messa da Napolitano (accettazione di una rielezione a patto di formare un governo di “larghe intese”) ha certamente avuto buone ragioni e motivazioni generose; ma sta rivelando tutta la sua fragilità. Non solo, fin dall’inizio, il Pdl si è comportato da partito insieme di governo e di opposizione, costringendo il Pd in un ruolo di sempre più acritico difensore della “stabilità a tutti i costi”, costretto a rimangiarsi ogni, per altro timidissima, resistenza (si veda la vicenda dell’Imu e le altalenanti dichiarazioni dei ministri …

“Silvio il rais che porta al disastro il Paese”, di Eugenio Scalfari

La riunione ad Arcore di tutto lo stato maggiore berlusconiano, ministri compresi, è stata lunga e contrastata. Erano in tanti, ministri e non ministri. Non risulta invece la presenza di Gianni Letta, ormai in palese disgrazia agli occhi del capo. Il giorno prima c’era stato un consiglio di famiglia, orientato alla moderazione per evitare contraccolpi sfavorevoli sulle aziende e sulle partecipazioni azionarie berlusconiane. La conclusione è stata una fumata nera come il carbone, che avrà come risultato assai probabile la caduta del governo Letta. Valuteremo tra poco le conseguenze di questo concertone dove tanti strumenti hanno suonato spartiti diversi tra loro e con diverse tonalità, unificati però dalla sudditanza al Capo- padrone al quale non esistono nel partito da lui fondato e da lui posseduto alternative praticabili. A titolo di premessa facciamo intanto un’osservazione: nonostante i rischi concreti che il governo Letta non riesca a continuare il suo lavoro e crolli tutta l’architettura costruita da Napolitano per far uscire l’Italia dalla recessione, i mercati hanno tenuto, sia le Borse sia i rendimenti e gli “spread”; …