Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Punto e non a capo”, di Massimo Gramellini

Se anche gli avvocati lo convincessero a seguire la strategia adottata dal soldato-talpa Manning – chiedere la grazia dopo un cambio di sesso – o se una fata Toghina particolarmente misericordiosa facesse sparire condanna e pene accessorie con un colpo di bacchetta magica, il nodo scorsoio a cui si è impiccata la vita pubblica italiana non si scioglierebbe comunque. Una cucciolata di processi schiumanti aspettano al varco, dalle cene eleganti alla compravendita dei parlamentari. Qualsiasi partito al mondo, persino nelle nazioni dove di partito ce n’è uno solo, riunirebbe i propri vertici per costringere il leader a farsi da parte. Capitò nella Dc di Forlani e nel Psi di Craxi, di cui Forza Italia si considera erede, ma succederebbe anche nella Dc tedesca e fra i conservatori inglesi, francesi, svedesi, neozelandesi. Qui invece no, perché il leader non è un capo ma un proprietario e i dirigenti sono in realtà dei dipendenti. Manca un Dino Grandi in grado di dirgli la banale verità: che il suo tempo in politica è finito. Che ha perso la …

“Chi paga i pasti agli immigrati”, di Tito Boeri

Si respira aria di elezioni. E come in un consumato copione si torna a parlare a sproposito di immigrazione. Ieri al meeting di Rimini il vice-presidente del Consiglio, Angelino Alfano, ha proposto di far pagare vitto e alloggio dei detenuti stranieri ai paesi da dove provengono gli immigrati. Ci sono quasi 25.000 detenuti stranieri nelle carceri italiane. Non pochi di questi si trovano in questa condizione per il solo fatto di essere entrati illegalmente nel nostro paese, grazie al reato di immigrazione clandestina introdotto da un governo di cui Alfano faceva parte. Quasi tutti questi detenuti sono in carcerazione preventiva, messi in prigione senza quel “giusto processo” che oggi il vice-presidente del Consiglio torna nuovamente ad invocare per chi è già passato attraverso ben tre gradi di giudizio. Solo uno straniero su dieci può accedere a quelle forme alternative alla detenzione che oggi Alfano vorrebbe per altri conciliare addirittura con la presenza in Parlamento. Come pensa il ministro di farsi liquidare i quasi 250 milioni che sarebbero richiesti per pagare vitto e alloggio per un …

«Pensioni d’oro, un contributo per i giovani», di Enrico Marro

«Quello che stiamo studiando sulle pensioni d’oro è un intervento redistributivo e non per abbattere il deficit». La conferma è venuta ieri dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, al meeting di Comunione e liberazione, a Rimini. Insomma, non un prelievo per far cassa, né un contributo simbolico sulle pensioni più ricche (oltre 90mila euro) tipo quello che è stato bocciato di recente dalla Corte costituzionale perché imposto ai soli pensionati (con effetti discriminatori rispetto ai contribuenti con pari reddito ma di natura diversa). Quello allo studio è invece un intervento per dirottare risorse dalle pensioni medio-alte, in particolare quelle che contengono un forte “regalo” rispetto ai contributi versati, agli assegni più poveri, considerando che i giovani, ai quali la pensione verrà calcolata interamente col metodo contributivo (assegno commisurato ai versamenti effettuati durante tutta la vita lavorativa), rischiano di avere trattamenti insufficienti se non hanno una carriera di lavoro continua. Certo, ha precisato Giovannini, «il tema è complicato» perché per un intervento redistributivo serio «bisognerebbe scendere dalle pensioni d’oro a quelle d’argento e forse oltre». Non …

“Il forte rischio di una ripresa senza lavoro”, di Nicola Cacace

Aumenta il numero di ministri che prevedono una ripresa. Aveva cominciato Saccomanni, hanno continuato Letta e il ministro Zanonato tra gli altri, accennando ad una ripresa del Pil a fine d’anno o inizio 2014. Pochi parlano del rischio, reale, di una ripresajobless, senza occupazione, che, purtroppo, già si vede dai primi dati. Dall’inizio dell’estate gli ordini, la produzione industriale, la fiducia delle imprese hanno cominciato a salire, sia pure di poco, mentre l’occupazione e gli investimenti continuano a scendere. Il credito bancario alle imprese che era sceso di 3 miliardi ad aprile rispetto al mese precedente, è sceso di 4 a maggio e del doppio, -8 a giugno. Non sono buoni segnali per investimenti che languono da più di dieci anni. Lo stesso dicasi per l’occupazione che, secondo l’ultima trimestrale Istat 2013, cala sia rispetto al trimestre precedente (-422mila unità), che su base annua (-410mila). Mentre il tasso di occupazione (occupati su popolazione 15-64 anni) continua scendere, 55,5% nel 2013 contro il 64% europeo. C’è l’urgenza di alcuni provvedimenti a costo zero o a costo …

“Confusione senza strategia”, di Michele Prospero

L’ultima trovata di Berlusconi, quella di fornire solo un appoggio esterno al governo, svela un confuso oscillare tra vacue minacce di sabotaggio e calde promesse di contrattazione. Il Cavaliere appare come un capo ferito. Con un’anima incendiaria annuncia saccheggi imminenti. E, con uno spirito più calmo, asseconda una volontà di venire a patti prenotando tempi di bonaccia. Un attore politico prevedibile nelle sue mosse tattiche non lo è stato mai. Ha sempre avuto un che di eccentrico rispetto alla ratio politica. Con la sua propensione all’improvvisazione e al gioco irriflessivo, Berlusconi ha maltrattato ogni logica politica orientata secondo una strategia coerente. Ma adesso, con le sue uscite alquanto stravaganti e mutevoli, sfugge ad ogni canone di un agire politico capace di tenere i tasselli di una prospettiva ben congegnata. Riposte le velleità di operare come un oscuro fattore di destabilizzazione, con la cinica determinazione di chi è pronto ad accarezzare il caos pur di tenere caldo lo spirito di vendetta, il Cavaliere placa le intemperanze annunciate e prova a lanciare messaggi più distensivi. Quando rinuncia …

“Il nuovo dizionario della destra”, di Francesco Merlo

L’uso astuto e disonesto della lingua è il primo atto di ogni guerra. Dunque Berlusconi, che ha commesso il delitto, chiama «pacificazione » l’abolizione del castigo che è la guerra del delitto al diritto, l’esatto contrario della pace. E il voto del Parlamento, che è la massima espressione civile della democrazia, per Cicchitto è un «tribunale speciale» che, secondo Quagliarello, si trasforma esso stesso in «plotone di esecuzione». Attenzione, però, questa non è una guerra di parole ma sono parole di guerra. NON è la dialettica dei retori, non è l’eloquenza della difesa di Coppi contro i rigori dell’accusa del sostituto procuratore generale Antonio Mura, non sono le parole di Ghedini contro le parole della Boccassini, non è nemmeno la sapienza linguistica degli esperti in cavilli e in sfumature, ma è un’apertura di ostilità che fa saltare l’intero codice, è quel-l’offesa allo Stato che, lanciata da un ex premier, in altri tempi si sarebbe chiamata alto tradimento. E lo si capisce benissimo ricordando che «la soluzione politica» proprio ieri richiesta da Angelino Alfano a Enrico …

“Nel ’93 fu la Lega a salvare Craxi. E se Grillo salvasse il Cav?”, di Sara Ventroni

Ogni giorno gli aruspici interrogano il volo dei falchi e delle colombe per decifrare la volontà di Silvio. Le previsioni hanno la durata e l’affidabilità dell’oroscopo giornaliero. Anche se le vie d’uscita sono poche, forse meno di due, le ipotesi in campo si squadernano come una teoria del caos dove tutto sembrerebbe possibile. Perfino un’imminente rielezione. In omaggio al nonsense di questo scorcio di cronaca patria, e per rispetto a Silvio Berlusconi, si tiene conto di tutte le variabili, anche le ipotetiche di terzo grado, con tediosissimi approfondimenti intorno alla bontà della legge Severino, per profilare scenari futuribili: dalle successioni dinastiche take-away, alla candidatura del Cavaliere per elezioni di novembre, come se Napolitano non aspettasse altro che sciogliere le Camere per l’estate di San Martino. In questa fuffa di previsioni, dove a ogni dichiarazione di un falco corrisponde un timore inespresso di una colomba di governo, forse tocca spostare lo sguardo sulla calotta di Montecitorio, oltre il dito e perfino oltre la luna: verso l’Empireo di quelle supernove, monadi luminescenti di una luce che mentre …