“Giustizia, la confusione di Grillo”, di Michele Prospero
Peggio per la rete. E’ stato il vecchio telefono a indurre Grillo a operare una rapida retromarcia. E il referendum sulla giustizia, che prima aveva deciso di appoggiare in gran spolvero, adesso dovrà fare a meno delle attese firme del M5S. Non la fredda comunicazione tramite una mail, ma la appassionata voce di Antonio Di Pietro, riferiscono le agenzie, ha partorito il gran ripensamento. La vendetta dei vecchi media è così consumata. Altro che intelligenza collettiva della rete, questa incarnazione postmoderna dell’intelletto possibile degli averroisti, capace, se attivata nel modo opportuno e con i tempi giusti, di penetrare in ogni mistero del mondo, fornendo a tutto lo scibile una valida soluzione. C’è voluta solo la furbizia individuale dell’ex leader dell’Idv, con il suo intercalare dialettale e con le sue metafore ruspanti, a spingere Grillo a rimangiarsi tutto, senza ritegno alcuno. Avrebbe potuto, l’ex comico, spiegare la sua improvvisa ritrattazione dicendo che la giustizia è una questione troppo complessa. Così spigolosa, che non si presta ad essere maneggiata con semplici colpi di referendum abrogativi. E che …
