Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Il labirinto degli specchi”, di Claudio Sardo

La crisi economica incide sempre più nella carne viva del paese, mette a dura prova famiglie e imprese, impone prezzi ormai insostenibili ai ceti più deboli. Ma le istituzioni democratiche appaiono impotenti. E la politica è come catturata in un labirinto di specchi, dove le figure e i propositi vengono deformati e capovolti, ma soprattutto dove la realtà – con i suoi conflitti, le sue diseguaglianze, le sue speranze – è drammaticamente separata. Si potrebbe tornare sul caso delle due-tre ore concesse al Pdl per una fantomatica riunione del suo gruppo parlamentare, in luogo di quell’inaccettabile ritorsione contro la Cassazione, colpevole di aver fatto il proprio dovere nel processo Mediaset. Si potrebbe parlare delle assurde polemiche, fondate per lo più sull’ignoranza e sul falso, seguite alla presentazione della proposta Mucchetti in tema di conflitto di interessi. Ma, al di là del merito che ogni giorno affrontiamo sul nostro giornale, sono necessarie alcune considerazioni di fondo. Che riguardano il ruolo e gli affanni della sinistra, alla vigilia di un congresso del Pd molto importante. Che riguardano …

“La grande confusione del partito democratico”, di Eugenio Scalfari

Si sapeva da tempo, anzi da sempre, che una condanna definitiva di Silvio Berlusconi, quando fosse arrivata, avrebbe provocato un terremoto. Si sapeva e non stupiva nessuno: Forza Italia prima e il Pdl poi sono partiti acefali, anzi non sono partiti, sono elettori che hanno in comune alcune emotività come l’anticomunismo, l’odio per le tasse e l’ostilità verso lo Stato e sono anche “lobbies” portatrici d’interessi concreti da soddisfare rapidamente. Questa massa notevole che a volte viene definita liberale, a volte moderata, a volte populista e antipolitica e spesso tutte queste cose insieme, viene gestita dai luogotenenti d’un capo-padrone con formidabili capacità di venditore, cioè di demagogo moderno, che è anche il proprietario di quella struttura poiché possiede gli strumenti di comunicazione necessari per tenerla insieme ed estenderla. Perciò un’eventuale condanna che lo mettesse fuori dal gioco politico significherebbe il crollo dell’intera architettura. Questa essendo la situazione – finora editata a colpi di leggi “ad personam” concentrate soprattutto sui termini della prescrizione – è evidente che l’improvviso incombere d’una sentenza definitiva che potrebbe confermare la …

«Noi in prima linea diciamo: al Pd serve una scossa», di Vladimiro Fruletti

Difficoltà, imbarazzo, fatica e anche incazzatura. A sentire i segretari di federazione del Pd, dal Nord al Sud Italia, il momento che vive il popolo dei democratici non è (per usare un eufemismo) dei più semplici. E se la sospensione dei lavori Parlamentari non è (forse) la goccia che ha fatto traboccare il vaso (anche perché il vaso, assicurano, regge, almeno per ora) certamente è un tassello in più in un mosaico la cui tinta dominante è la frustrazione. «Sta aumentando il rischio dell’allontanamento, del disimpegno. Mi dicono “ma come farò alle prossime elezioni a fare i banchini per chiedere alla gente di rivotarci”» spiega Roberto Cornelli segretario della federazione del Pd di Milano circa 11mila iscritti. Che stare con Berlusconi, soprattutto da quelle parti, sia sentita come una «gabbia soffocante» è anche scontato. «Qui abbiamo fatto manifestazioni su manifestazioni» ricorda Cornelli che però sottolinea come sia diffusa anche la «consapevolezza» che dopo il disastro delle elezioni politiche altre strade non c’erano per dare un governo al Paese. «Ma il pericolo ora dice è che …

“La capacità di correggere gli errori”, di Gianni Riotta

Ricorre quest’anno il Cinquecentesimo anniversario della pubblicazione di uno dei capolavori del pensiero mondiale, Il Principe di Machiavelli, opera che rivaleggia con la Divina Commedia di Dante per traduzioni dalla nostra lingua. Se avrete la pazienza di rileggere la fatica del Segretario fiorentino resterete impressionati da come, nella sua visione del Potere, degli Interessi, della Forza e della Strategia nulla sia mutato dai turbolenti giorni delle Corti e dei Principati. Obama contro Putin, Xi Jinping contro il premier giapponese Abe, le manovre navali congiunte Mosca-Pechino, i marines che arrivano in Australia, l’intero nostro tempo ancora si inquadra nel Potere che si fa Leone, Volpe, che si cura di Essere o di Apparire, di far Paura o indurre Amore. Tutto, tranne i social media, il web, l’epoca dei personal media che rendono il Potere sottoposto a un caleidoscopio di informazioni, controlli, dibattiti, trasparenza. Se i familiari di Muktar Ablyazov, dissidente kazako, fossero stati deportati dall’Italia al loro Paese nei giorni della vecchia diplomazia e del vecchio potere, secondo la sintassi feroce così genialmente studiata (non difesa, …

“La sconfessione del cattivismo”, di Gad Lerner

Ci voleva un Papa per chiedere scusa ai migranti senza beccarsi l’accusa di “buonismo”? Ci voleva un Papa per abolire la pena dell’ergastolo senza subire insinuazioni di compiacenza con gli assassini? Sarò ingenuo, ma penso sinceramente che non sia addebitabile a meri calcoli di natura servile la reazione, forse perplessa, ma pacata, ai messaggi di civiltà lanciati da Francesco. MESSAGGI che pure – come dimenticarlo? – ribaltano il senso comune allarmista e securitario su cui la politica italiana ha lucrato per anni, rappresentando nel dibattito pubblico l’immagine caricaturale di un paese incarognito. Nessuno fra i ministri firmatari del trattato italo-libico se l’è sentita più di rivendicare il respingimento in mare manu militari dei profughi verso i campi di prigionia allestiti nel deserto. Nessun opinion leader spiritoso ha indirizzato a papa Bergoglio il ben noto invito sarcastico: “Se gli piacciono tanto i clandestini, perché non li ospita a casa sua anziché rifilarceli?”. Al contrario, nella destra italiana si sono levate solo un paio di voci per manifestare civile dissenso. Fabrizio Cicchitto: “Un conto è la predicazione …

“Un atto di viltà”, di Massimo Giannini

C’è uno scandalo politico da illuminare, nella linea d’ombra che attraversa gli Stati e gli apparati, la diplomazia e la burocrazia, i diritti e gli affari. Solo in Italia può succedere che cittadini stranieri, ma domiciliati qui, possano essere «sequestrati» in gran segreto dalle autorità di sicurezza e rispediti nel Paese di provenienza, dove si pratica abitualmente la tortura. Solo in Italia può accadere che questi cittadini siano rispettivamente la moglie e la figlia minorenne di un noto dissidente del Kazakistan, rimpatriati a forza con il pretesto di un passaporto falso per fare un «favore» a un premier «amico» come Nazarbayev, con il quale si fa business ma del quale si parla come di un dittatore violento e senza scrupoli. Solo in Italia può avvenire che un simile strappo alle regole dei codici nazionali e internazionali sia scaricato, tutto intero, sulle spalle dei funzionari della pubblica amministrazione, mentre i ministri del governo della Repubblica si lavano serenamente le mani e le coscienze. Perché questo è, alla fine, il comunicato con il quale Palazzo Chigi prova …

“Epifani: basta strappi Pdl o è meglio lasciare”, di Claudio Tito

«Preoccupato? È chiaro che sono preoccupato». Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, non nasconde le difficoltà che il governo e il suo partito stanno vivendo in questa fase. Gli strappi del Cavaliere, gli imbarazzi della base democratica e le divisioni emerse nel partito sono tessere di un mosaico mai definitivamente completato. Anzi con l’avvicinarsi della sentenza in Cassazione per il processo Mediaset che potrebbe sancire l’uscita dalla politica per Berlusconi, quelle stesse tessere sembrano rimescolarsi di nuovo. «Per questo serve un chiarimento – dice Epifani – se il centrodestra tira ancora la corda, per noi vengono meno tutti gli spazi di agibilità». Però, avverte, sul sostegno «responsabile » al governo Letta c’è «la stragrande maggioranza del Pd ». E anche le polemiche sulla sospensione dei lavori in Parlamento sono «esagerate». «Lì abbiamo vinto noi e non loro. Brunetta aveva delle pretese eversive e noi lo abbiamo stoppato». Tutto infatti nasce dal voto di mercoledì sulla sospensione dei lavori. A molti non è andato giù che il Pd abbia accettato la richiesta del Pdl. «Ma quel …