Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il vizietto della destra", di Vittorio Emiliani

Nei raduni fascisti, quando il gerarca di turno voleva un po’ scaldare l’ambiente, alludeva a Lui e subito si alzava un grido solo «Duce! Duce!». E una selva di braccia irrigidite nel saluto romano. Lo stesso deve succedere al Pdl con la «magica» parola «condono». Purché ci sia qualcosa da condonare (in campo edilizio, ambientale, fiscale), subito scatta, come per Lui, il «Sì» berlusconiano. Giorni fa aveva lanciato in proposito un «ballon d’essai» il neo-ministro della commissione Giustizia (ma quale giustizia?), eletto senza i voti del Pd, Francesco Nitto Palma. Adesso ci riprova per iscritto, senza arrossire, il senatore Domenico Del Siano, il quale, propone di attaccare un emendamento al decreto sulle emergenze per il terremoto dell’Emilia e di Rovigo del maggio 2012. Si riaprirebbe così, fino alla fine di quest’anno, i termini del condono edilizio 2003, concedendolo a quanti all’epoca non l’avevano ottenuto… Un condono di dieci anni fa, vi rendete conto? È davvero bieco giustificare una simile porcheria col pretesto di passare poi i proventi (sempre ipotetici, oltre tutto) ai terremotati della Bassa …

"In parlamento si discute di Istanbul", da lastampa.it

Oggi nella commissione Affari esteri della Camera si incomincia a discutere della proposta di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul. Ne avevo già parlato a inizio legislatura. È stata firmata dal governo italiano a settembre (grazie al solitario sforzo di Elsa Fornero come ha ricordato Antonella Graziadei del ministero delle Pari Opportunità recentemente). L’Aula di Montecitorio potrebbe quindi esse chiamata a esprimersi sulla Convenzione fra pochi giorni. Il progetto di legge se approvato poi passerà al Senato. Per entrare in vigore dovrà essere ratificato da almeno 4 altri paesi (l’ Italia è il sesto, ne servono almeno 10). Intanto giovedì scorso a Roma, è stato fatto un passo avanti nel riconoscimento dei centri antiviolenza come avamposti in prima linea contro la violenza e la discriminazione di genere. L’ Anci, l’associazione dei comuni e il suo presidente, Alessandro Cattaneo hanno firmato con Dire (donne in rete contro la violenza) un protocollo d’intesa per il riconoscimento e la promozione dei centri. Avrà durata triennale con la funzione indirizzo e di informazione nei confronti degli 8100 comuni …

"L’autogol che aiuta l’antipolitica", di Michele Brambilla

Abbiamo più volte sottolineato – e continueremo a farlo – gli eccessi dell’antipolitica, i suoi qualunquismi e i suoi moralismi, il suo giacobinismo fanatico e il suo furor cieco, la facile demagogia e la tragicomica ossessione del complotto. Ma c’è qualcosa che nonostante tutto continua a dare, a questa antipolitica rabbiosa e urlante, fiato e ragion d’esistere: ed è la politica. La giornata di ieri ne è stata una triste conferma. Grillo e i suoi, fino a una certa ora del pomeriggio, apparivano in difficoltà. Era successo che domenica sera, a Report, Milena Gabanelli, dopo aver parlato del finanziamento dei partiti, aveva posto al Movimento Cinque Stelle due domande: che fine fanno i proventi del blog di Grillo, e quanto guadagna la Casaleggio e Associati dalla pubblicità sul sito. Due domande destinate a restare senza risposta sia durante la trasmissione – Casaleggio, assicura la Gabanelli, ha rifiutato l’intervista – sia dopo. Scossi dall’essere, per una volta, sul banco degli imputati di un tribunale «amico» come Report, Grillo e i suoi seguaci hanno dato in un …

"Gabanelli sfida Grillo sui soldi “Spieghi chi guadagna sul blog” E in rete i militanti si dividono", di Tommaso Ciriaco

L’avevano coccolata. Esaltata. Fino a candidarla, clamorosamente, alla Presidenza della Repubblica. Poi domenica sera è arrivata la puntata di Report. E la passione del Movimento Cinque Stelle per Milena Gabanelli è evaporata. Svanita in un attimo sotto i colpi di un servizio in cui la giornalista reclama chiarezza sui proventi del blog di Grillo e sulla Casaleggio associati. Il leader dei cinquestelle, che della giornalista è amico, si prende un’intera giornata per rispondere. E a sera replica: «Gabanelli ieri ha fatto un servizio, ma non è vero. Non è vero nulla». Eppure il web non perdona e si divide. Spaccato tra chi insulta la cronista e chi dubita del Fondatore e del Guru. «Che fine fanno i proventi del blog di Grillo? Quanto guadagna la Casaleggio e associati dalla pubblicità sul sito?». Sono i due quesiti semplici, quasi elementari, avanzati da Gabanelli. Capaci però di agitare per l’intera giornata il movimento. Alla Camera i deputati cliccano in Rete, hanno voglia di rivedere la puntata di Report. Molti preferiscono non commentare, qualcuno sottovoce confessa di aver …

"Come passarsi il testimone in fabbrica", di Roberto Mania

Ci sono grandi gruppi, come Bayer, Techint, A2a, Campari, interessati alla staffetta generazionale. Da giugno scatteranno nel milanese i primi contratti. È a Milano, Monza e Brianza, che sta iniziando la sperimentazione del lavoro diviso tra giovani e anziani. In attesa che il governo vari il piano per l’occupazione giovanile DENTRO il piano potrebbe esserci una nuova regolamentazione del contratto tra generazioni, e il test lombardo sarà decisivo per capire se varrà la pena seguire la Francia di François Hollande che ha deciso di scommettere sul contrat de génération mettendo in campo un miliardo di euro da qui al 2016 con l’obiettivo di creare 500 mila accordi. Anche in Germania ci sono i contratti generazionali ma vengono stipulati nelle aziende e non seguendo una specifica legislazione. Più che il modello francese, dunque, è la Lombardia che farà da apripista per rilanciare il contratto generazionale dopo il nulla di fatto di diversi progetti presentati nel passato a cominciare da quello del pacchetto Treu del 1997. La crisi, però, sembra stia dando un nuovo impulso allo scambio …

"Dalla parte delle famiglie povere", di Chiara Saraceno

Alimentazione, consumi energetici (acqua, luce, gas, benzina e gasolio), telefono e abitazione (affitto, mutuo), sono gli ambiti di spesa che incidono maggiormente sui bilanci delle famiglie a basso reddito. Sono anche i settori che – soprattutto gli alimentari e i beni energetici – hanno conosciuto il maggiore aumento dei prezzi in questi anni e che, quindi, hanno colpito in modo sproporzionato proprio le famiglie a più basso reddito. In altri termini, queste famiglie non solo sono state più vulnerabili delle altre alla perdita di reddito dovuta alla perdita o riduzione dell’occupazione. Hanno anche sperimentato in misura maggiore una diminuzione sensibile del potere d’acquisto del reddito su cui potevano contare e proprio rispetto ai beni più necessari: una alimentazione adeguata, potersi riscaldare, cucinare, illuminare l’abitazione, pagare l’affitto, mantenere quei rapporti minimi con l’esterno che non contribuiscono solo alla qualità della vita, ma sono indispensabili anche per mantenere o trovare un lavoro. Se tra il 2005 e il 2012 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è salito del 17,5%, se si considera il pacchetto di consumi specifici …

Fenomenologia del “renzismo”, di Ilvo Diamanti

Matteo Renzi non si nasconde. Ma non si espone. In questo periodo, è ben visibile. Ma preferisce non “scendere in campo” direttamente. Al Salone del libro di Torino, ieri, ha espresso l’intenzione di andare “Oltre la rottamazione” (titolo del suo libro, pubblicato da Mondadori). Perché si tratta di uno slogan efficace, ma che, al tempo stesso, fa paura. Visto che, osserva Renzi, oggi, in Italia, “il 70% della popolazione è over 40”. Così, il sindaco di Firenze oggi frena sulla “questione generazionale”, sulla frattura fra vecchio e nuovo, in politica e nella società. Su cui aveva impostato la sua offerta politica, fino alle primarie. Quando aveva ottenuto un risultato rilevante, ma non sufficiente a vincere. ANZI: lontano da quello ottenuto da Bersani. Anche per questo appare prudente. E, per la successione di Bersani, come futuro segretario del PD, preferisce lanciare la candidatura dell’ex-sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Resta coperto, Renzi. Teme, ancora, di vincere la competizione dell’audience e di perdere quella politica. Di risultare il candidato preferito “fuori”, più ancora che “dentro” il partito. Come …