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"Se la classe è numerosa, a rischio sicurezza di allievi e docenti", di Pippo Frisone

Dallo scorso anno poco è cambiato. Il Piano generale di edilizia scolastica, previsto dallo stesso decreto 81/09, con l’individuazione delle scuole alle quali estendere il meccanismo dei nuovi limiti massimi degli alunni per classe, è rimasto ancora un annuncio, cui ha fatto seguito qualche timido elenco regionale, subito rientrato nell’ombra. Dopo la deroga per il 2009/10 sulla formazione delle classi ancora coi vecchi parametri, prima il Tar del Lazio, con sentenza n.552/11 e successivamente il Consiglio di Stato che accoglieva per la prima volta una class-action intentata dal Codacons contro una pubblica Amministrazione, davano torto all’ ex ministro Gelmini. L’aumento del numero degli alunni per classe, rientrava nel piano di “razionalizzazione” (alias tagli) del nostro sistema scolastico , deciso con la L.133/08 dal duo Tremonti-Gelmini. A quell’aumento doveva seguire un vero e proprio piano generale sull’edilizia scolastica. A parte un intervento straordinario deliberato dal CIPE nel 2012 a favore dell’edilizia scolastica nel meridione, nulla di programmatico in materia ha visto la luce. Ora quell’aumento senza un intervento di programmazione dell’edilizia scolastica diventava un rischio e …

"Se la classe è numerosa, a rischio sicurezza di allievi e docenti", di Pippo Frisone

Dallo scorso anno poco è cambiato. Il Piano generale di edilizia scolastica, previsto dallo stesso decreto 81/09, con l’individuazione delle scuole alle quali estendere il meccanismo dei nuovi limiti massimi degli alunni per classe, è rimasto ancora un annuncio, cui ha fatto seguito qualche timido elenco regionale, subito rientrato nell’ombra. Dopo la deroga per il 2009/10 sulla formazione delle classi ancora coi vecchi parametri, prima il Tar del Lazio, con sentenza n.552/11 e successivamente il Consiglio di Stato che accoglieva per la prima volta una class-action intentata dal Codacons contro una pubblica Amministrazione, davano torto all’ ex ministro Gelmini. L’aumento del numero degli alunni per classe, rientrava nel piano di “razionalizzazione” (alias tagli) del nostro sistema scolastico , deciso con la L.133/08 dal duo Tremonti-Gelmini. A quell’aumento doveva seguire un vero e proprio piano generale sull’edilizia scolastica. A parte un intervento straordinario deliberato dal CIPE nel 2012 a favore dell’edilizia scolastica nel meridione, nulla di programmatico in materia ha visto la luce. Ora quell’aumento senza un intervento di programmazione dell’edilizia scolastica diventava un rischio e …

"I nuovi insegnanti saranno multidisciplinari e multilingue", di Mario D'Adamo

Insegnanti preparati non solo nelle loro discipline d’insegnamento ma aggiornati sulle nuove tecnologie di comunicazione, capaci di esprimersi in una lingua comunitaria straniera e di assumersi dirette responsabilità di gestione delle situazioni di apprendimento particolari e difficili, in grado di apprezzare il valore dei documenti europei in materia educativa recepiti dall’ordinamento italiano e della dimensione europea dell’educazione (cooperazione ed opportunità educative, programmi di partenariati transnazionali, scambi/mobilità di docenti e studenti). Le commissioni dei concorsi che stanno per essere banditi per coprire almeno dodicimila nuovi posti di lavoro nella scuola avranno di fronte a sé un compito difficile e complicato, quello di equilibrare l’accertamento dei contenuti disciplinari del profilo professionale di ciascun candidato con la verifica delle altre competenze che si richiede siano possedute. Anche se ancora una volta i singoli programmi contengono l’indice dell’enciclopedia che i concorrenti devono dimostrare di conoscere, a questi si richiederanno anche competenze «psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della …

"I nuovi insegnanti saranno multidisciplinari e multilingue", di Mario D'Adamo

Insegnanti preparati non solo nelle loro discipline d’insegnamento ma aggiornati sulle nuove tecnologie di comunicazione, capaci di esprimersi in una lingua comunitaria straniera e di assumersi dirette responsabilità di gestione delle situazioni di apprendimento particolari e difficili, in grado di apprezzare il valore dei documenti europei in materia educativa recepiti dall’ordinamento italiano e della dimensione europea dell’educazione (cooperazione ed opportunità educative, programmi di partenariati transnazionali, scambi/mobilità di docenti e studenti). Le commissioni dei concorsi che stanno per essere banditi per coprire almeno dodicimila nuovi posti di lavoro nella scuola avranno di fronte a sé un compito difficile e complicato, quello di equilibrare l’accertamento dei contenuti disciplinari del profilo professionale di ciascun candidato con la verifica delle altre competenze che si richiede siano possedute. Anche se ancora una volta i singoli programmi contengono l’indice dell’enciclopedia che i concorrenti devono dimostrare di conoscere, a questi si richiederanno anche competenze «psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della …

Sisma, Ghizzoni: “Alfano non sa di cosa parla”

La presidente della Commissione Cultura “Riapertura scuole è passo verso la normalità”. “L’Emilia sta dando una lezione di buona politica e di efficacia nell’azione delle istituzioni pubbliche”: con queste parole la parlamentare modenese del Pd e presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati Manuela Ghizzoni risponde alle affermazioni fatte dal segretario del Pdl Angelino Alfano, domenica, nel corso della locale Festa del Pdl quando ha sostenuto che la gestione del dopo-sisma in Abruzzo è stata migliore rispetto a quella emiliana. “Mi chiedo di cosa parli l’ex ministro Alfano quando tesse le lodi del “modello L’Aquila”, contrapponendolo a quello emiliano? L’Emilia sta dando una lezione di buona politica e di efficacia nell’azione delle istituzioni pubbliche. – lo dichiara la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze ed Istruzione della Camera dei Deputati – La riapertura dell’anno scolastico per le scuole emiliane colpite dal terremoto è un passo importante verso il ritorno alla normalità. L’impegno di questi mesi da parte di tutte le istituzioni, centrali e locali, è stato – spiega Ghizzoni …

Quel triangolo amoroso che può salvare la scuola", di Alessandro D'Avenia

«Alcuni di noi credono di poter cambiare qualcosa. A un certo punto ci svegliamo e ci rendiamo conto di aver fallito». Così dice, riferendosi alla sua professione, Henry Barthes, insegnante di una scuola pubblica americana e protagonista del recente film «Detachment» (Il distacco), interpretato magistralmente da Adrien Brody, il rovescio pessimistico-malinconico del Keating dell’«Attimo fuggente». Uomo di finanza di successo, deluso dalle chimere del mercato, decide di darsi ad un lavoro privo di «consenso» ma con più «senso» per la sua vita e quella altrui. Diventa un supplente. Sì, un supplente per scelta. Non vuole un posto di ruolo, preferisce dover cambiare di frequente scuola e non rimanere troppo «attaccato» alle vite fragili di ragazzi che si aggrappano a lui, in cerca di quel «senso» che altrove non trovano. Consapevole di non essere all’altezza di ciò di cui hanno bisogno in un mondo troppo liquido nelle relazioni e troppo fragile nelle fondamenta culturali, sconsolato dice: «Questi ragazzi hanno bisogno di qualcos’altro. Non hanno bisogno di me». Ma di che cosa hanno bisogno, allora? Lo mostra …

Quel triangolo amoroso che può salvare la scuola", di Alessandro D'Avenia

«Alcuni di noi credono di poter cambiare qualcosa. A un certo punto ci svegliamo e ci rendiamo conto di aver fallito». Così dice, riferendosi alla sua professione, Henry Barthes, insegnante di una scuola pubblica americana e protagonista del recente film «Detachment» (Il distacco), interpretato magistralmente da Adrien Brody, il rovescio pessimistico-malinconico del Keating dell’«Attimo fuggente». Uomo di finanza di successo, deluso dalle chimere del mercato, decide di darsi ad un lavoro privo di «consenso» ma con più «senso» per la sua vita e quella altrui. Diventa un supplente. Sì, un supplente per scelta. Non vuole un posto di ruolo, preferisce dover cambiare di frequente scuola e non rimanere troppo «attaccato» alle vite fragili di ragazzi che si aggrappano a lui, in cerca di quel «senso» che altrove non trovano. Consapevole di non essere all’altezza di ciò di cui hanno bisogno in un mondo troppo liquido nelle relazioni e troppo fragile nelle fondamenta culturali, sconsolato dice: «Questi ragazzi hanno bisogno di qualcos’altro. Non hanno bisogno di me». Ma di che cosa hanno bisogno, allora? Lo mostra …