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"Scuola primaria e nuove Indicazioni: idee per ri-partire", di Giancarlo Cerini

La scuola di base, in particolare la scuola dell’infanzia ed elementare, è una struttura portante della qualità dell’educazione pubblica in Italia. C’è una storia gloriosa alle spalle, con i miti fondativi della scuola materna statale del 1968, la nascita popolare del tempo pieno nel 1971, i programmi “bruneriani” del 1985, la stagione felice della pluralità docente (1990), dove tutti hanno avuto la sensazione di crescere come persone e come professionisti. Non è stato solo un mito, ci sono dati ed evidenze che attestano la qualità della nostra scuola primaria (pensiamo alle indagini Iea-Pirls, Timss, Invalsi). E’ una bella storia da cui ripartire, da rivivere non solo in termini di nostalgia, ma da rilanciare, da argomentare, da documentare. Ad esempio, utilizzando meglio gli spazi dell’autonomia organizzativa e didattica, e non chiudendosi in una logica puramente difensiva, che ci porta inevitabilmente ad un “fai da te”, ad una scuola del caso, che sembra senza bussole culturali e pedagogiche. Certamente le vicende di questi ultimi anni hanno messo a dura prova la scuola elementare. Ci sono delle ferite …

"Scuola primaria e nuove Indicazioni: idee per ri-partire", di Giancarlo Cerini

La scuola di base, in particolare la scuola dell’infanzia ed elementare, è una struttura portante della qualità dell’educazione pubblica in Italia. C’è una storia gloriosa alle spalle, con i miti fondativi della scuola materna statale del 1968, la nascita popolare del tempo pieno nel 1971, i programmi “bruneriani” del 1985, la stagione felice della pluralità docente (1990), dove tutti hanno avuto la sensazione di crescere come persone e come professionisti. Non è stato solo un mito, ci sono dati ed evidenze che attestano la qualità della nostra scuola primaria (pensiamo alle indagini Iea-Pirls, Timss, Invalsi). E’ una bella storia da cui ripartire, da rivivere non solo in termini di nostalgia, ma da rilanciare, da argomentare, da documentare. Ad esempio, utilizzando meglio gli spazi dell’autonomia organizzativa e didattica, e non chiudendosi in una logica puramente difensiva, che ci porta inevitabilmente ad un “fai da te”, ad una scuola del caso, che sembra senza bussole culturali e pedagogiche. Certamente le vicende di questi ultimi anni hanno messo a dura prova la scuola elementare. Ci sono delle ferite …

"Iscrizioni, il declino dei nuovi liceali", di Mariolina Iossa

Ai ragazzi non piace più soltanto il liceo. Se nel 2007 i tecnici e i professionali avevano perso centomila studenti nell’arco di dieci anni, e i licei avevano fatto il pienone, arrivando ad un 45 per cento di iscritti, la tendenza si sta ora invertendo, e da quest’anno il trend per i professionali torna in salita. Il balzo in avanti è dell’1,4 per cento di nuovi iscritti mentre i tecnici tengono la posizione, con un comunque positivo 0,4 per cento in più. I licei, che avevano continuato a riempirsi fino al 48,5 per cento dello scorso anno, scendono per la prima volta di quell’1,9 guadagnato dai tecnici e dai professionali, calando al 46,6 per cento. La ripresa del numero di iscritti agli istituti tecnici e professionali, i primi al 32 per cento e i secondi al 21,4 per cento, è un segnale positivo secondo il ministero dell’Istruzione, che comunque parla di «buona tenuta» anche dei licei. Ieri sul sito del Miur sono stati pubblicati tutti i numeri di questo nuovo anno scolastico. «C’è un’inversione di …

"Iscrizioni, il declino dei nuovi liceali", di Mariolina Iossa

Ai ragazzi non piace più soltanto il liceo. Se nel 2007 i tecnici e i professionali avevano perso centomila studenti nell’arco di dieci anni, e i licei avevano fatto il pienone, arrivando ad un 45 per cento di iscritti, la tendenza si sta ora invertendo, e da quest’anno il trend per i professionali torna in salita. Il balzo in avanti è dell’1,4 per cento di nuovi iscritti mentre i tecnici tengono la posizione, con un comunque positivo 0,4 per cento in più. I licei, che avevano continuato a riempirsi fino al 48,5 per cento dello scorso anno, scendono per la prima volta di quell’1,9 guadagnato dai tecnici e dai professionali, calando al 46,6 per cento. La ripresa del numero di iscritti agli istituti tecnici e professionali, i primi al 32 per cento e i secondi al 21,4 per cento, è un segnale positivo secondo il ministero dell’Istruzione, che comunque parla di «buona tenuta» anche dei licei. Ieri sul sito del Miur sono stati pubblicati tutti i numeri di questo nuovo anno scolastico. «C’è un’inversione di …

"Emilia Romagna. Primo giorno di scuola con polemiche", di Ilaria Venturi

La Cgil attacca: il governo non ha concesso i mille docenti promessi per le zone terremotate. Per questo i sindacalisti di tutte le province e la segretaria regionale Raffaella Morsia lunedì si incateneranno a Roma davanti al ministero. Lunedì si parte. Errani: “Entro metà ottobre a pieno regime nelle zone del sisma”. Tra i banchi, dopo il terremoto. Lunedì suonerà la campanella per 526.800 studenti in Emilia Romagna. Ma nelle zone colpite dal sisma le aule saranno tendoni o prefabbricati, si partirà in alcune scuole con doppi turni e attività alternative, tra cui stage e scambi all’estero. E in una decina di casi almeno, il primo giorno slitterà di giorni o di alcune settimane. «Entro metà ottobre l’attività scolastica andrà a regime », assicura la Regione. Il presidente Vasco Errani parla di «una risposta corale non scontata», di un «risultato per la comunità» rispetto a un dramma che ha coinvolto oltre 65mila studenti, 52mila nelle scuole in area sismica. Ma la Cgil attacca: il governo non ha concesso i mille docenti promessi per le zone …

"Emilia Romagna. Primo giorno di scuola con polemiche", di Ilaria Venturi

La Cgil attacca: il governo non ha concesso i mille docenti promessi per le zone terremotate. Per questo i sindacalisti di tutte le province e la segretaria regionale Raffaella Morsia lunedì si incateneranno a Roma davanti al ministero. Lunedì si parte. Errani: “Entro metà ottobre a pieno regime nelle zone del sisma”. Tra i banchi, dopo il terremoto. Lunedì suonerà la campanella per 526.800 studenti in Emilia Romagna. Ma nelle zone colpite dal sisma le aule saranno tendoni o prefabbricati, si partirà in alcune scuole con doppi turni e attività alternative, tra cui stage e scambi all’estero. E in una decina di casi almeno, il primo giorno slitterà di giorni o di alcune settimane. «Entro metà ottobre l’attività scolastica andrà a regime », assicura la Regione. Il presidente Vasco Errani parla di «una risposta corale non scontata», di un «risultato per la comunità» rispetto a un dramma che ha coinvolto oltre 65mila studenti, 52mila nelle scuole in area sismica. Ma la Cgil attacca: il governo non ha concesso i mille docenti promessi per le zone …

«Niente più insegnanti nei piccoli comuni», di Luciana Cimino

«Nelle situazioni di particolare isolamento, limitatamente alle piccole isole e ai comuni montani, ove è presente un ristretto numero di alunni del primo ciclo di istruzione che non consente l’istituzione di classi (…) sono istituiti, a decorrere dall’anno scolastico 2012/2013, centri collegati funzionalmente attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic)». È l’articolo 21 di una bozza del Decreto Innovazione che sarà messo in calendario per le prossime riunioni del Consiglio dei Ministri. Prevede didattica svolta con l’e-learning «sotto la vigilanza di un tutor nominato dall’istituzione scolastica di riferimento, in locali messi a disposizione dal Comune». LA POLEMICA Un cambiamento radicale, se venisse approvato così com’è, che fa sobbalzare la Flc–Cgil. Ieri mattina il segretario Mimmo Pantaleo ha scritto una lettera aperta al ministro Profumo contro l’ipotesi di «sostituire agli insegnanti i pc». «A noi pare che si vogliano fare tre operazioni: un ulteriore taglio di organico del personale, ammantato dall’alone della modernità e dell’innovazione; lo stravolgimento dell’idea stessa di scuola pubblica, costituzionalmente garantita, che verrebbe privata della essenziale funzione di mediazione culturale e …