"Scuola, il rituale stanco della valutazione", di Benedetto Vertecchi
I troppi infortuni che accompagnano in Italia le operazioni di carattere valutativo ai diversi livelli del sistema di istruzione dovrebbero indurre a riflettere meglio sulla chiarezza degli intenti che si vogliono perseguire e sull’adeguatezza delle soluzioni adottate dal punto di vista tecnico. Non passa giorno, in- fatti, che non si abbia notizia di pro- ve di ammissione alle università costellate di errori o dense di richieste che dovrebbero essere rivelatrici di non si capisce bene quali competenze. Il quadro non è diverso, anche se gli effetti sociali sono, se possibile, ancora più gravi, quando prove di qualità non migliore sono utilizzate per effettuare selezioni che hanno conseguenze sul destino professionale, e non di rado sulle condizioni di vita, di chi si sottopone ad esse. Basti menzionare quanto è accaduto con le selezioni dei candidati al concorso direttivo o all’ammissione ai corsi di tirocinio tramite i quali dovrebbe procedersi al reclutamento di nuovi insegnanti. È scontato che da tali infortuni non possa che derivare sfiducia nei confronti della possibilità di introdurre nell’attività educativa procedure dalle quali …