Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Perché Profumo è rimandato", di Paola Fabi

Il concorso della scuola non passa l’esame e se non viene proprio bocciato, comunque è rimandato agli esami di riparazione. Sindacati e docenti precari chiedono prima la stabilizzazione dei docenti in graduatoria e il Pd teme il “rispolvero” del vecchio sistema del ’99 (anno dell’ultimo megaconcorso). E che l’effetto annuncio non abbia fatto un grande effetto si è visto ieri alla Festa del Pd quando prima e durante il dibattito sulla scuola insegnati precari hanno contestato il ministro chiedendo spiegazioni sulle modalità del concorso e sul futuro dei docenti già precari. E malgrado le risposte rassicuranti di Profumo (saranno messi in ruolo insegnanti presenti nelle graduatorie, al concorso potranno partecipare gli abilitati mentre quelli in attesa di abilitazione parteciperanno a un altro concorso previsto nel 2013) la tensione resta alta. Un nervosismo che si è misurato chiaramente durante il dibattito della Festa democratica, con Francesca Puglisi, responsabile scuola dei dem, che ha “ricordato” al ministro quanto fatto dal centrosinistra prima della mannaia dei tagli e cioè un piano pluriennale per la stabilizzazione dei precari delle …

"Concorso, quiz per 500 mila prof", di Alessandra Ricciardi

È il punto forse più delicato, certamente più dibattuto, del bando di gara che sarà ufficializzato a fine settembre: i test di preselezione. Domande a risposta chiusa e di tipo logico, senza nessun riferimento alle specificità disciplinari. Insomma, quiz generalisti per aspiranti docenti di lettere così come di matematica, con l’obiettivo di indagare le attitudini trasversali dei candidati più che le competenze specifiche. La preselezione si rende necessaria per scremare l’esercito dei candidati alle 11.892 nuove cattedre a tempo indeterminato, la metà dei posti complessivamente disponibili (l’altro 50% sarà coperto con lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento) per il prossimo anno scolastico. Trascorsi 13 anni dall’ultimo concorsone, al ministero dell’istruzione le stime ufficiose parlano di almeno 500 mila aspiranti prof che avrebbero i requisiti per il concorso. A dare l’annuncio ufficiale dell’avvio delle procedure di selezione è stato lo stesso ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, al termine del consiglio dei ministri della scorsa settimana. Profumo aveva dichiarato l’intenzione di procedere a un concorso sin dalle prime settimane del suo insediamento a viale Trastevere. Ma quella che …

"“Quota 96”: lettera aperta al ministro Francesco Profumo", di Antonio Pane *

Gentile Signor Ministro Francesco Profumo, dal prossimo primo settembre circa tremila dipendenti del Suo Ministero (fra docenti e Ata) si ritroveranno, loro malgrado, ‘sequestrati al lavoro’, forzosamente costretti a rimanere in servizio nonostante siano in possesso dei requisiti (la ‘quota’ 96 o i quarant’anni di contributi) per accedere alla pensione di anzianità secondo le regole previgenti alla cosiddetta riforma Fornero (articolo 24 della legge 22 dicembre 2011, n. 214). Un simile stato di ‘illegale detenzione’ si è determinato a causa di una difettosa formulazione della ‘norma di salvaguardia’, contenuta nel comma terzo della riforma anzidetta. Fissando al 31.12.2011, per tutti i lavoratori, il termine ultimo per la maturazione dei requisiti utili ad ottenere il pensionamento con le regole precedenti, questa norma ha ‘dimenticato’ che i lavoratori della scuola rimangono sottoposti, in materia pensionistica, al regime speciale stabilito da Leggi tuttora in vigore e non abrogate dalla ‘riforma Fornero’. Citiamo l’Art. 1 del D.P.R. 351/1998, che vincola la cessazione dal servizio nel comparto Scuola «all’inizio dell’anno scolastico o accademico successivo alla data in cui la domanda …

"Lo spread del sapere", di Marc Augè

La crisi attuale dovrebbe fornire l’occasione per riflettere in maniera schietta sulle cause, sulla portata e sulle conseguenze della crescente diseguaglianza nel mondo, mentre a sua volta, per riprendere l’espressione di Jean-François Lyotard, la “grande narrazione” liberale perde colpi. Oggi la stragrande maggioranza degli economisti è d’accordo nel riconoscere che, se il divario di reddito tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo globalmente si è un poco ridotto, è considerevolmente aumentato quello tra i più ricchi dei ricchi e i più poveri dei poveri, sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri. Da ciò l’apparizione e l’incremento di una grande povertà nei paesi ricchi e di una miseria assoluta nei paesi poveri. Questo fenomeno, di cui siamo ogni giorno spettatori, implica diverse conseguenze. La prima è una minore disponibilità dei paesi ricchi ad aiutare i paesi poveri: l’incremento della povertà interna pone già loro abbastanza problemi. La seconda è un’instabilità sociale, testimoniata, in zone diverse e con modalità differenti, sia dalla crisi dei subprime, segno premonitore della tormenta attuale, sia dalle rivolte …

"Cattedre, non escludere i giovani", di Fausto Raciti*

In tempi di strettezze economiche riuscire a istruire percorsi per l’assunzione stabile di nuovi docenti per la scuola pubblica è un risultato da accogliere positivamente. Certo, gli errori del passato si riflettono negativamente sulle soluzioni del presente. In tempi di strettezze economiche riuscire a istruire percorsi per l’assunzione stabile di nuovi docenti per la scuola pubblica è un risultato da accogliere positivamente. Certo, gli errori del passato si riflettono negativamente sulle soluzioni del presente. E oggi ne leggiamo i caratteri più torvi nella diatriba che ha aperto l’annuncio del concorso. Senza uno diminuzione pesante delle risorse all’istruzione pubblica avremmo potuto evitare questo dibattito annoso, magari avremmo potuto godere di qualche posto in più nel concorso, che presenta un numero troppo esiguo di cattedre disponibili. La Gelmini, che oggi esulta per il concorso, qualche anno fa parlava della docenza italiana come sinonimo di ammortizzatore sociale, come funzione decrescente della qualità del sistema di istruzione pubblica, un corpo da snellire insomma. Giusto per darci qualche promemoria e sgombrare il campo dalle ambiguità. Mentre passava strisciante nell’informazione pubblica …

"La scuola, il merito e gli errori da evitare", di Miguel Gotor

Il Governo ha deciso di reintrodurre il concorso per scegliere i nuovi insegnanti. Una buona notizia che giunge tredici anni dopo l’ultimo esame di Stato, celebrato nel 1999. In tale lasso di tempo si è consumata una triste stagione per la scuola italiana, in cui si sono avvicendate una serie contraddittoria di modalità di selezione, dalle Ssis, alle lauree abilitanti, al Tfa, rivelatesi insufficienti e parziali. Una vera e propria ipertrofia formativa, su cui si è sadicamente esercitato il pedagogismo più deteriore, che ha caricato l’università italiana di compiti professionalizzanti difficilmente sostenibili. In questi anni si sono nevroticamente attivati due dispositivi retorici. Il primo ha riguardato l’abuso di nobili concetti come riforma e riformismo, i quali hanno perduto il loro valore positivo perché sono serviti in realtà a ridurre le opportunità di lavoro, che si è sempre più precarizzato e dequalificato, e a tagliare le risorse in favore della scuola pubblica, già storicamente inferiori alla media europea. Il secondo ha interessato l’ideologia del merito che accompagna da sempre la propaganda di ogni processo di selezione …

"Boccata d'aria con il concorso. Ma la scuola resta senza soldi", di Marina Boscaino

Valutazione e reclutamento. Da anni due temi centrali per la scuola, che il Consiglio dei Ministri ha affrontato in 9 ore nel piano di fine legislatura. “Rivoluzione nella scuola. Concorso e 30 mila assunti”, titola oggi la pagina web di Repubblica. E sulle pagine di quel giornale si parla anche di un ulteriore “traguardo storico: l’approvazione del regolamento che rende operativo il Sistema Nazionale di Valutazione, a 11 anni dalla sua ideazione”. Su quest’ultimo tema Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil, è stato chiaro, denunciando “zero confronto e zero risorse”. Ma torniamo al concorso e alle cifre dichiarate: è innegabile che la notizia di un provvedimento per il reclutamento dei docenti, dal momento che non ne veniva bandito uno dal ’ 99, rappresenti una novità positiva per il Paese e per la scuola. Ma cosa configura davvero l’annuncio del governo (perché di questo si tratta, fino alla verifica da parte del Mef dell’effettiva disponibilità economica)? Ogni anno vengono assunti insegnanti: si tratta del necessario e fisiologico turn over determinato dalle tante condizioni che possono portare …