Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Precari: con la spending review rischiano il posto in 15mila. Il 16 luglio manifestazione a Montecitorio", di Alessandro Giuliani

A seguito del reimpiego forzato di soprannumerari, inidonei ed Itp. Rimarranno senza contratto anche gli annuali “storici”: calpestati i diritti acquisiti in anni di sacrifici. La Cgil chiama tutti a raccolta: a settembre sciopero generale. E l’Anief chiede che fine ha fatto il decreto delle assunzioni per l’a.s.. La razionalizzazione delle spese della macchina pubblica sta scontentando molte categorie di lavoratori dipendenti. Ve ne è però solo una che rischierà seriamente di rimanere senza impiego: quella dei precari. Stavolta anche quelli di lungo corso. E nella scuola più che in altri comparti. Il reimpiego forzato dei soprannumerari, degli inidonei e degli ex dipendenti degli enti locali (ancora per poco tempo Itp e presto Ata) comporterà, infatti, la copertura di posti attualmente destinati al personale non di ruolo. Che, per forza di cose, rimarrà a bocca asciutta. Almeno per quanto riguarda le supplenze annuali. I precari se ne sono subito resi conto. Si sono già visti, hanno parlato. E sono giunti ad una conclusione. Di far sentire la loro voce. Lo faranno lunedì prossimo, il 16 …

Spending review, Puglisi: "La scuola ha già dato"

La scuola ha già dato anche troppo per il risanamento del Paese. Oggi ha bisogno di nuovi investimenti nonostante la crisi, come dice il Governatore della Banca d’Italia Visco, se non vogliamo pregiudicare il futuro del Paese. E l’Italia ha bisogno di una scuola pubblica di qualità per tornare a crescere . Per questo il Partito Democratico chiede con forza al Governo di correggere le misure sulla scuola che prevedono di immettere nelle classi, a prescindere dalla materia e dall’ordine di scuola per cui sono abilitati ad insegnare, 10.000 docenti in esubero , tagliando fuori altrettanti contratti annuali di docenti specializzati. Quelle risorse professionali in esubero possono essere utilizzate per rendere realtà l’organico funzionale delle scuole, previsto dal decreto semplificazioni. Chi è colpito da malattia deve poter continuare a dare il proprio apporto per tenere vive le biblioteche scolastiche o poter andare in pensione con i criteri pre-Fornero o con l’istituto della dispensa , a meno che non si creda che sia indifferente la competenza e professionalità per l’efficiente funzionamento delle segreterie scolastiche. Mentre per …

"Ma non è una cosa seria. Tutti i buchi disponibili passano agli esuberi", di Pasquale Almirante

Un rullo compressore che macina e macina e appiattendo, frantuma perfino la contrattazione sindacale. Non è richiesta più l’abilitazione specifica, quella che i concorsi e i Tfa pretendono, per collocare i sovra numerari: basta avere anche un corso di studio nella propria laurea e si tolgono speranze a tanti precari che su quel posto magari hanno fondato il proprio futuro. E così i docenti in esubero, già maltrattati dall’esubero stesso venuto fuori da un riordino cosiddetto “epocale”, in mancanza di una sede, ricercata ma non trovata tra i trasferimenti e le assegnazioni provvisorie, andranno a occupare i posti liberi all’interno della provincia e anche con sede provvisoria e anche per supplenze brevi. Per 10mila docenti il futuro che si profila è questo, ma è pure quello che si profila per i ragazzi che avranno un insegnante con un titolo di studio e una preparazione non ben certificata, visto che, se non si trovano posti coerenti con la propria abilitazione, allora il sovranumerario potrà occupare un posto per affinità coerente ma anche incoerente purchè venga piazzato. …

"Tagli, tasse e recessione. Non convince il decreto", di Walter Tocci

Non convincono gli argomenti del Governo a sostegno dell’ultimo decreto. Non è una spending review, è una manovra di tagli lineari, alquanto rozza soprattutto per la sanità e i Comuni. La vera spending review fu impostata dal compianto Padoa Schioppi con il suo ambizioso progetto di riforma della spesa pubblica. L’alta burocrazia statale, in primis la Ragioneria, lo bloccò convincendo il ministro Tremonti peraltro desideroso di prendere le distanze dal predecessore. Si poteva immaginare che il governo tecnico riprendesse il progetto e invece, dopo aver perso otto mesi, procede per decreto all’ennesimo intervento emergenziale, scopiazzando alcune parti del documento del 2007, che nella sostanza viene archiviato e usato solo come foglia di fico. Da dieci anni si approvano decreti con tagli lineari, scritti dagli stessi burocrati ieri e oggi, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la spesa è aumentata e la qualità dell’amministrazione è crollata. È una logica sbagliata e dannosa per almeno quattro motivi: a) il taglio a sciabolata ignora le differenze di qualità dell’Amministrazione e di solito mette in difficoltà …

Ghizzoni (Pd): Alle scuole dell'Emilia i risparmi della Camera

Come si può ascoltare in questo AUDIO con cui Tuttoscuola ha raccolto la presentazione effettuata dal presidente della Commissione Cultura di Montecitorio, Manuela Ghizzoni, destinare i 150 milioni di euro che la Camera risparmierà in tre anni per ricostruire il tessuto scolastico e i beni culturali dell’Emilia terremotata. E’ questa dunque la proposta bipartisan avanzata da tutti i deputati eletti in Emilia Romagna, quasi quaranta. L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il questore di Montecitorio Gabriele Albonetti (Pd), i deputati Tommaso Foti (Pdl), Gian Luca Galletti (Udc), Angelo Alessandri (Lega Nord), Silvana Mura (Idv), Massimo Marchignoli e appunto Manuela Ghizzoni (Pd). Come ha ricordato Albonetti nei giorni scorsi i parlamentari dell’Emilia Romagna hanno scritto al presidente della Camera Gianfranco Fini per chiedergli di appoggiare la richiesta di utilizzare i risparmi del ”Palazzo” per aiutare una terra ”profondamente colpita da un sisma devastante con una ricostruzione celere e procedure legislative e amministrative efficienti ed efficaci”. La terza carica dello Stato ha subito appoggiato l’iniziativa che ha definito …

"La scuola perde la moneta contante", di Alessandra Ricciardi

Dopo gli enti di ricerca, anche le scuole. In perfetta continuità con il primo decreto di revisione della spesa pubblica, curato dal ministro dei rapporti con il parlamento, Piero Giarda, il decreto legge di spending review messo a punto dal commissario straordinario Enrico Bondi istituisce anche per le scuole l’obbligo della Tesoreria unica. E dunque quando a settembre riapriranno i battenti del nuovo anno, i cassieri si ritroveranno a dover passare i soldi che gestivano in autonomia con il fondo di istituto alla Tesoreria: si tratta di circa 900 milioni di euro. A prevederlo l’articolo 7, comma 33 del decreto legge n. 95, da ieri all’esame del senato per il primo sì alla conversione. Niente più conti correnti autonomi, le scuole dovranno disporre i pagamenti, per spese di funzionamento e supplenti, attraverso il meccanismo del mandato elettronico. Una misura che, a leggere la relazione tecnica allegata al decreto legge, certamente serve ad evitare inefficienze nella gestione dei pagamenti ma anche a ridurre il debito pubblico: ipotizzando una giacenza minima di 900 milioni di euro e …

"La nuova vita di 10 mila esuberi", di Antimo Di Geronimo

I docenti in esubero che non troveranno piena ricollocazione in sede di mobilità annuale saranno assegnati a posti o cattedre disponibili per i quali possiedano il titolo di studio di accesso. Anche se non hanno l’abilitazione specifica. Per esempio, un docente di economia aziendale (classe A017), se ha la laurea prevista per insegnare geografia (A039), potrà essere assegnato per un anno su una cattedra di geografia invece che di economia aziendale. Oppure, se si tratta di una maestra elementare, l’amministrazione potrà tentare anche la ricollocazione nella scuola dell’infanzia. Il tutto con assegnazioni d’ufficio. Lo prevede una disposizione contenuta ne decreto sulla spending review varato dal governo. Il dispositivo riscrive l’intera disciplina del trattamento dei docenti in esubero e, cioè, dei docenti che dopo essere diventati soprannumerari, non riescono ad ottenere una nuova sede nemmeno con il trasferimento d’ufficio. E quindi vengono collocati nella famigerata Dop (dotazione organica provinciale): una specie di limbo in cui vengono tenuti in stand by fino all’assegnazione di una sede provvisoria per un anno, ad esito delle operazione di utilizzazione o …