Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Patrimonio culturale: soldi da trovare perché la storia non ha prezzo", di Manuela Ghizzoni

Quello che è accaduto il 20 e il 29 maggio ha segnato le vite di chi vive nei comuni di Emilia, Lombardia e Veneto in modo indelebile. E lo dico per esperienza personale, vivendo a Carpi. In quelle scosse è andato tutto perduto. Tutto, ma non la determinazione e la dignità con la quale quelle persone chiedono alle Istituzioni, alla politica, di fare presto, di dare a queste comunità gli strumenti per una immediata ripartenza. Quindi bene il rigore, bene la revisione della spesa pubblica, bene il controllo dello spread, ma noi parliamo di case, di scuole, di ospedali e di imprese che occupano migliaia di lavoratori. In momenti straordinari, occorrono provvedimenti straordinari, non servono giri di parole, occorrono fatti. Il decreto in conversione è un primo passo per superare l’emergenza e cominciare ad impostare la ricostruzione. Molti altri ne restano da compiere, sebbene il testo sia stato integrato. Bisogna dar merito alla Commissione Cultura, che presiedo, di aver trovato una sintesi unitaria per definire soluzioni ai problemi. Problemi che la Commissione ha potuto toccare …

"La spendig review decreta che l’abilitazione è carta straccia", da La Tecnica della Scuola

Che l’abilitazione all’insegnamento specifico di una data disciplina sia diventata superflua o addirittura carta straccia lo avevamo capito già con le tabelle di confluenza sostitutive di un tardivo regolamento di accorpamento delle classi di concorso. Con il comma 17 dell’art.14 del decreto legge 95 del 6 luglio 2012, questa evidenza viene addirittura decretata in modo inequivocabile. Infatti in questo particolare comma c’è scritto quanto segue: Al personale dipendente docente a tempo indeterminato che, terminate le operazioni di mobilità e di assegnazione dei posti, risulti in esubero nella propria classe di concorso nella provincia in cui presta servizio, è assegnato per la durata dell’anno scolastico un posto nella medesima provincia, con priorità sul personale a tempo determinato, sulla base dei seguenti criteri: a) posti rimasti disponibili in altri gradi d’istruzione o altre classi di concorso, anche quando il docente non è in possesso della relativa abilitazione o idoneità all’insegnamento, purché il medesimo possegga titolo di studio valido, secondo la normativa vigente, per l’accesso all’insegnamento nello specifico grado d’istruzione o per ciascuna classe di concorso; b) posti …

"Pagelle web, tagli, tasse più care. Spending review in scuola e università", di Salvo Intravaia

Dalle pagelle scolastiche on line al taglio dei finanziamenti agli enti di ricerca, passando per le tasse universitarie. La Spending review “colpisce” anche scuole, università e ricerca, ma non com’era previsto nelle prime bozze del documento. L’azione “sotterranea” dei sindacati e di singoli gruppi ha addolcito l’amara pillola della revisione della spesa che mira a razionalizzare le risorse dello stato ed evitare il default. Alcune delle misure più dure sono state cancellate o modificate nelle ore successive alla conclusione del consiglio dei ministri di ieri mattina ed ora è possibile fare, con il decreto pubblicato in gazzetta, un primo resoconto di tutti i provvedimenti che riguardano scuola università e ricerca scientifica. Alla fine, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, Francesco Profumo, è riuscito a limitare i danni. Scuola. La novità più importante per alunni e famiglie riguarda la pagella e l’iscrizione all’anno scolastico 2013/2014. A decorrere dal prossimo anno scolastico “le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line” attraverso un …

"Spending review, la “stretta” all’istruzione c'è e si farà sentire", di Alessandro Giuliani

In attesa di prendere visione del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri contenente le “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” (spending review), il Governo ha reso pubblico un lungo comunicato stampa attraverso cui vengono riassunti tutti gli interventi previsti dal decreto. Disposizioni, come già rilevato su questa testata, nelle intenzioni del Governo dovrebbero far migliorare la produttività delle diverse articolazioni della Pa e consentire un risparmio per lo Stato di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. La scuola è inserita nel raggruppamento I, denominato “Pubblica istruzione, Università, Enti di ricerca. Partiamo dall’utilizzo del personale docente in esubero (nell’anno scolastico ormai terminato si trattava di oltre 10mila insegnanti): il Governo avrebbe “previsto l’utilizzo in particolare dei docenti senza cattedra per attività di docenza in materie affini”. La davvero troppo generica espressione viene poi sostenuta con la necessità di adottare per ogni soprannumerario il dovuto “accertamento delle competenze necessarie a garantire il risultato didattico atteso. In particolare verificando il …

Spending review: Ghizzoni, visione strategica debole su settore della conoscenza

Il Parlamento farà la sua parte su sviluppo e crescita. “Per esprimere un giudizio complessivo è necessario aspettare il testo definitivo, ma da quanto emerso sinora, in particolare per il settore della conoscenza, sembra che la visione strategica che ha guidato la Spending Review nel settore della conoscenza sia debole. -lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, scienza e Istruzione della Camera dei deputati – La revisione della spesa pubblica è necessaria per indirizzare il nostro Paese verso un futuro di sviluppo. Quando questa, però, si abbatte su ricerca e università, attraverso la chiusura di piccoli enti di ricerca, indipendentemente dalla loro capacità produttiva, e con blocco del personale, si rischia di trovarsi un pugno di mosche in mano. Il rapporto tra tagli effettuati e risparmi risulta negativo: non è sopprimendo piccoli enti di eccellenza, che fanno parte della storia della ricerca italiana, che si avrà un bilancio positivo per le casse dello stato e un supporto per il progresso. Adesso il Parlamento farà la propria parte – ha concluso la presidente Ghizzoni – …

"Istruzione Profumo critica i critici Ma i fondi sono in bilico", di Mariagrazia Gerina

Il ministro Profumo se la prende con chi, davanti ai tagli ipotizzati nella spending review, grida in soccorso della scuola e dell’università italiana. Riflessi condizionati, più degni dei «cani di Pavlov» che di «autorevoli commentatori», assicura l’ex rettore del Politecnico. La bistecca, però, per stare alla metafora suggerita dallo stesso Profumo, c’è. Ed è grossa e indigesta. Un taglio da 200 milioni, che alla fine ripetono da viale Trastevere non sarà applicato al Fondo di finanziamento ordinario, ma che gli atenei italiani dovranno lo stesso mandare giù. E lo stesso dovranno fare enti di ricerca e scuole pubbliche, alle prese con esuberi, mobilità e blocchi del turn over, totale per i bidelli. Mentre per il diritto allo studio le risorse “aggiuntive”, 90 milioni, non bastano a ripristinare adeguatamente il fondo. Dov’è allora il riflesso condizionato di chi grida in soccorso della scuola? Per tentare di spiegarlo, il ministro ha fatto diramare una nota, pubblicata anche sul sito del Miur. Con tanto di foto di pastore tedesco ad illustrare il concetto. Titolo, per chi non avesse …

Scuola: Spending review, più fondi a paritarie? No, c'è calo. I 200 milioni indicati sono parte capitolo spesa per private

La bozza di decreto per il contenimento della spesa pubblica (spending review) non prevede nessun aumento dei fondi per le scuole paritarie. Secondo quanto la Dire ha potuto verificare i 200 milioni indicati nel testo come previsione di spesa per il sistema degli istituti non statali non sono altro che una parte della quota annuale gia’ prevista per queste scuole che ammonta in tutto a 500 mln. Questa seconda tranche, cosi’ come la prima, ha subito un taglio lineare rispetto allo scorso anno ed e’ dunque in calo. Un calo che, secondo quanto spiegano tecnici del Miur alla Dire, negli ultimi anni e’ stato “costante”. C’e’ stato, insomma, un amento del taglio. “Nessun aumento di fondi” per le private. Ed e’ “solo per caso” se la cifra assegnata agli istituti privati coincide con il taglio previsto per l’universita’. I tecnici al lavoro sul testo fanno notare che la “polemica che si e’ innescata sui fondi alle private si inserisce in un clima gia’ difficile e non aiuta il lavoro”. Le due cifre (scuola privata e …