Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"La “riforma del merito” in una scuola che non riesce a incidere sulle disparità sociali", di Rosario Amato

La “riforma del merito” in una scuola che non riesce a incidere sulle disparità sociali. La sensazione, leggendo il progetto di riforma della scuola, è che chi l’ha messo a punto non abbia le idee chiarissime su come funzionano la scuola e l’università. Per esempio la norma secondo la quale ogni istituto superiore dovrà scegliere lo studente dell’anno in base al voto dell’università e alla media degli ultimi tre anni, che avrà in premio uno sconto del 30% delle tasse del primo anno d’università, risulta abbastanza inutile in un sistema universitario che, di solito, esonera gli studenti che hanno preso 100 o 100 e lode alla maturità dal pagamento delle tasse del primo anno. E spesso fornisce agli stessi studenti una borsa di studio. Certo, dipende da università a università. La norma di legge varrebbe invece su tutto il territorio dello Stato. Ma solo per uno studente a scuola, un numero di gran lunga inferiore rispetto a quello degli studenti che attualmente beneficiano dell’esonero garantito dalle varie università. Altra obiezione che si potrebbe fare (più …

"Scuola e università il Pd boccia Profumo", di Carlo Galli

Il Pd boccia la riforma della scuola del ministro Profumo. Il governo vuole premiare studenti e gli istituti migliori. Il provvedimento potrebbe essere discusso in Consiglio dei ministri già mercoledì. Secca la replica: «Prima bisogna vedere quante risorse ci sono -afferma l´ex ministro Fioroni- e queste si usano per aiutare chi è in maggiore difficoltà». La riforma, accusa ancora il Pd, incentiva solo la competizione ma non migliora la scuola italiana. Critiche anche dall´Idv. Merito ed eccellenza sono, questa volta, le parole chiave, le linee guida dell´intervento del governo. Una risposta netta al dilemma storico fra quantità e qualità che – tramontata la scuola per pochi, che era anche, mediamente, una buona scuola – ha accompagnato la nascita e l´esistenza, approssimativamente semisecolare, della scolarità di massa e dell´Università aperta a tutti. Secondo il ministro, perseguire l´eccellenza, premiare i migliori studenti, le migliori scuole, i migliori Atenei, è in sé un´operazione giusta, ed avrà anche il vantaggio di motivare i meno bravi, per emulazione. Anziché selezionare negativamente i peggiori, li si sprona a emulare i migliori, …

Fioroni contro riforma scuola "Profumo sceglie strada sbagliata", da repubblica.it

Per l’ex ministro dell’Istruzione la priorità del sistema scolastico italiano è quella di combattere la dispersione e di garantire a tutti insegnamento di qualità non elitario: “Non serve la politica degli annunci”. La responsabile scuola del Pd: “Prima bisogna fare fronte a emergenze”. Non c’è bisogno “della politica degli specchietti” o di “interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l’eccellenza per pochi”: “la Scuola italiana è una grande risorsa per il Paese e deve avere l’ambizione di essere per tutti di qualità”. A Giuseppe Fioroni, deputato del Pd ed ex ministro dell’Istruzione durante il secondo governo Prodi, non piace la riforma presentata dal ministro Francesco Profumo 1 che vuole dare maggiore spazio al merito e rendere i giovani italiani più competitivi a livello europeo. “L’emergenza rispetto all’Europa non è la certificazione del merito – ha sottolineato Fioroni-, ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse”. Le richieste dell’Europa. “L’Europa – prosegue Fioroni – ci chiede un sistema di valutazione serio …

"Scuole inagibili Solo prove orali per l’esame di Stato", di Paola Benedetta Manca

Per le migliaia di studenti delle scuole emiliane danneggiate dal sisma, l’anno scolastico finisce qui. La data del 9 giugno, fissata per il termine delle lezioni, è stata cancellata con un colpo di spugna dal terremoto. Dai nidi alle superiori, la serrata è unica nelle province maggiormente colpite del Modenese, del Ferrarese e in qualcuna del Bolognese. Comuni come Cavezzo, Carpi, Medolla, Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Sant’Agostino, Cento e Crevalcore. Verrà garantito solo lo svolgimento degli scrutini e degli esami di Stato (delle medie e delle superiori) e i ragazzi si troveranno a sostenerli all’interno di tendopoli o delle poche strutture scolastiche agibili, mentre diventa sempre più concreta l’ipotesi di ridurre l’esame alla sola prova orale, sull’esempio di quanto venne deciso all’Aquila dopo il terremoto. Niente esame scritto, dunque, già fissato dal Ministero per il 20 e 21 giugno. A confermare che il governo sta lavorando a questa soluzione, il sottosegretario all’Istruzione Elena Ugolini e il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, che è tornato a dare rassicurazioni su un inizio di anno …

"Il merito che divide, il merito che unisce", di Stefano Semplici*

Il Governo sembra determinato a varare, già nei prossimi giorni, un decreto legge sul ≪merito≫ nella scuola e nell’universita. E le anticipazioni fin qui trapelate sono state sufficienti a riaccendere la polemica fra chi ritiene doveroso premiare i piu bravi per non perdere la strada maestra della competitivita e chi, dall’altra parte, si preoccupa di non sacrificare ulteriormente i diritti di tutti per incrementare il privilegio di pochi. Un provvedimento che, al di la delle intenzioni, dovesse contribuire a irrigidire questa contrapposizione farebbe evidentemente male al Paese, che ha bisogno di tornare a costruire su ragioni e valori che uniscono. Per questo vale forse la pena di riflettere sul titolo che viene indicato per il testo al quale si sta lavorando a Palazzo Chigi: si parla di ≪valorizzazione della capacita e del merito≫ e questo esplicito riferimento all’articolo 34 della Costituzione offre lo spunto per due osservazioni, che spero possano trovare riscontro nelle scelte del governo. La prima interroga chi pensa la giustizia sociale come antagonista del merito. Il dettato costituzionale e chiaro: e interesse …

"La sfida della società educante" Luigi Berlinguer

La crisi che tormenta l’Europa assume in Italia un profilo tutto suo: l’enormità del debito pubblico. Tra le sue cause, uno statalismo salvifico, pigliatutto, di cui è impregnata la nostra cultura più diffusa. Anche per questo l’abnorme ricorso al debito – ostacolo costante a politiche di crescita – ha provocato, tra l’altro, assistenzialismo, paternalismo, populismo, e ha impedito la capacità di rinnovamento di realizzate conquiste. Ciò contrasta con una società che mostra vivacità interna, anche se frenata da chiusure, corporativismi, soffocanti microprivilegi. Come aiutare una tale ricchezza sociale ad essere protagonista di una piena democrazia partecipativa? Purtroppo, non aiuta come dovrebbe il sistema educativo, ormai invecchiato, ancora ministeriale, di prevalente trasmissione del sapere, impotentemente autoritario, che colloca l’Italia indietro nel mondo evoluto e sciupa la nostra risorsa principe, la risorsa umana. Che è riuscito finora a rallentare la più bella rivoluzione moderna, la scuola per tutti, immobilizzando su quegli arcaici banchi l’energia di moltitudini di aspiranti al sapere, in altri Paesi carte vincenti dello sviluppo. Di qui l’«emergenza educativa» di cui parla Beppe Vacca nel …

Le scuole riaprono per due ore “Torno a prendermi lo zaino”, di Marco Alfieri

Ho recuperato lo zainetto, gli occhiali da sole e soprattutto il mio cappellino degli Yankees…» Appena esce dall’aula Dahmi Zakaria se lo pigia in testa togliendosi il caschetto rosso che gli hanno dato i ragazzi della Protezione Civile. Fuori lo attende il campo tende dove dorme con la sua famiglia, la Conad di via Genova che prova a riaprire e il viavai degli aiuti: casse di acqua, conserve di pomodoro, pacchi di pasta, tonno e biscotti offerti da cittadini, associazioni, aziende e artigiani come Weiber Morandi, che arriva da Vignola con il suo furgoncino per scaricare pane fresco e pannoloni. La scuola media di Medolla, il comune epicentro del secondo sisma, da mercoledì è un magazzino merci per le tendopoli. Ma ieri, per due ore, dalle 11 alle 13, in tutta la zona del sisma ragazzi, genitori e insegnanti delle scuole non pericolanti sono potuti entrare in aula a riprendersi le cose abbandonate nel fuggi fuggi. «Non c’è stata una fiumana», ammettono dall’ufficio scolastico di Modena. Rientrare anche un attimo è uno choc. Alcuni ragazzi …