Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Solo prove orali, niente scritti modello L´Aquila per gli esami ed è polemica sui test dimezzati", di Luigi Spezia

Decine di migliaia di ragazzi e di famiglie in ansia non solo per il terremoto, ma anche per la difficoltà di sostenere scrutini ed esami. Dopo il primo terremoto gli studenti le cui scuole erano inagibili erano circa 18mila, dopo il secondo sono triplicati anche se non vengono dati numeri definitivi. Fino a ieri sera, le scuole con problemi di staticità sono oltre 220, nelle province di Modena, Bologna e Ferrara, comprese scuole “di tutti gli ordini e gradi” dei tre capoluoghi. Una decina sono nel Reggiano e una perfino a Colorno in provincia di Parma. Si parla di “modello L´Aquila” per gli esami di Stato di terza media e delle superiori: niente scritti, solo prove orali più sostanziose. Ma siccome gli emiliani non amano copiare altri modelli, ma sperimentarne di nuovi magari da esportare, è scattata da giorni la gara contro il tempo per cercare di fare tutti gli esami come consuetudine laddove sia possibile e modificare la normativa solo nei casi difficili. «Le valutazioni saranno diverse comune per comune – dice l´assessore regionale …

Ghizzoni presidente commissione cultura della Camera "Occorre archiviare la stagione dei tagli indiscriminati e prevedere un piano pluriennale di investimenti", di Nico Perrone

On. Ghizzoni, lei è il primo presidente di commissione del Pd, quali le priorità per il suo nuovo incarico? Premetto che sono felice per la convergenza raggiunta dai gruppi parlamentari sul mio nome. La sostanziale unanimità che si è determinata consentirà di ricercare la più ampia condivisione sui tanti provvedimenti che dovremo affrontare in quest’ultimo periodo della legislatura: dalla scuola, ai beni culturali, allo sport, alla legge sullo spettacolo dal vivo, all’editoria. Tutte tematiche molto importanti che incidono fortemente sulle possibilità di crescita del paese. La scuola, l’università, sui media si parla dei nostri ‘cervelli’ in fuga. Che cosa si puo’ fare, subito, adesso per arrestare il nostro impoverimento? Occorre archiviare la stagione dei tagli indiscriminati a settori così fondamentali e prevedere un piano pluriennale di investimenti che possa aprire il nostro sistema della conoscenza. L’intenazionalizzazione è fondamentale, dobbiamo quindi prevedere politiche attrattive nei confronti dei giovani talentuosi non italiani e interventi concreti per trattenere i nostri. Si tratta in sostanza di invertire rotta rispetto ai tagli del passato e salvaguardare il grande investimento in …

"Il merito nella scuola. Istruzioni per l'uso", di Benedetto Vertecchi

Il richiamo al merito degli studenti può avere due significati, del tutto diversi. Il primo sta a indicare che, in un quadro in cui tutti fruiscono delle medesime opportunità, alcuni studenti ottengono risultati migliori di altri. L’altro significato prescinde da riferimenti di contesto e considera il merito come una qualità assoluta, che deve essere riconosciuta a chi ha rivelato, per i risultati conseguiti, caratteristiche personali migliori. Mentre il primo significato risponde a una concezione democratica dell’educazione formale (quella impartita nelle scuole), l’altro significato ha lo scopo di rendere accettabile, e persino desiderabile, il manifestarsi del determinismo sociale. Se nell’apprezzare il merito si prescinde, infatti, dal considerare in che modo determinati risultati siano stati raggiunti, giudizi ugualmente fondati investono tutti gli allievi, quelli che godono di una condizione originaria di vantaggio come quelli che per ottenere un risultato positivo devono superare il condizionamento negativo al quale sono soggetti. Per rendere accettabile il merito come manifestazione di un apprendimento per conseguire il quale sia stato necessario impegnare la propria intelligenza, dimostrando insieme qualità positive sul piano morale, …

"Il precario di sostegno saluta e se ne va", di Franco Buccino

Confesso che il precario di sostegno, quello dell’ascensore, nelle settimane scorse non l’ho cercato come faccio ogni tanto. Perché le notizie sul sostegno a scuola non erano buone: lui si sarebbe amareggiato ed io non avrei saputo cosa dire. Poi, ci siamo incrociati a piazza Dante. Usciva da una libreria; mi ha salutato e mi ha detto: “A settembre vengo a lavorare qui”. Sono rimasto senza parole, e lui, quasi a giustificarsi, ha continuato: “L’incarico annuale del provveditore è ormai un miraggio; le supplenze non arrivano prima di febbraio, marzo, se arrivano. In libreria mi fanno lavorare a settembre e ottobre, quando c’è la campagna dei testi scolastici; poi si vedrà. Se l’anno prossimo non ci sarà il decreto salvaprecari, cambio mestiere definitivamente”. È triste sentire un quasi quarantenne, laureato, abilitato con specializzazione, master, perfezionamenti e dieci anni di servizio, parlare così; un insegnante preparato e innamorato del suo lavoro, che cita ad ogni passo con affetto e orgoglio i “suoi” ragazzi diversamente abili. E gli subentrerà un insegnante di ruolo in soprannumero, magari appartenente …

"Scuola, l'idea del merito per decreto. Profumo tentato dal blitz in CdM", di Mariagrazia Gerina

Un blitz tentato nel nome del «merito». Anche se non sarà facile per il ministro dell’Istruzione Profumo argomentare «necessità e urgenza» di un provvedimento scritto per introdurre nella scuola italiana novità come lo «studente dell’anno» o la carta «IoMerito». Certo, l’ex rettore del Politecnico di Torino ci tiene molto. Tanto da tentare, in una giornata come quella di ieri, l’accelerazione finale. L’intenzione – ha spiegato Profumo ieri pomeriggio convocando d’urgenza una riunione con i responsabili Scuola e Università dei partiti di maggioranza – è di portare già oggi in Consiglio dei ministri un decreto legge (e non più un disegno di legge come ipotizzato nelle settimane scorse) che raccolga tutti i provvedimenti messi a punto a viale Trastevere in questi mesi per introdurre nella scuola, nell’università e nella ricerca incentivi e meccanismi per premiare il merito. Obiettivo già impugnato come una bandiera dal precedente governo, all’epoca della riforma Gelmini sull’università. Eppure, a ben vedere, è proprio quella riforma che il decreto che Profumo si accinge a portare in Consiglio dei ministri va a correggere. Specie …

"Non sono esodati Martone nega deroghe per i prof", di Franco Bastianini

Doccia fredda sui circa seimila dirigenti scolastici, docenti e personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario che, maturando entro la fine dell’anno scolastico 2011/2012 i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla normativa previgente l’entrata in vigore della riforma Fornero, speravano in una deroga alle disposizioni contenute nel predetto articolo che consentisse loro di accedere al trattamento pensionistico a decorrere dal 1° settembre 2012. Il governo, attraverso le parole del vice ministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone, pronunciate in sede di risposta ad una apposita interrogazione parlamentare sulla disciplina previdenziale del personale del comparto scuola, ha precisato che tutte le deroghe in materia sono state previste a protezione dei soggetti che, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, si sarebbero trovati privi di retribuzione e di pensione. Non sussistono invece specificità di carattere previdenziale del comparto scuola tali da giustificare una regolamentazione differenziata rispetto alla generalità dei lavoratori, a parte l’obbligo di accedere al pensionamento il 1° settembre di ogni anno. L’eventuale slittamento al 31 agosto 2012 dei tempi per la maturazione dei requisiti …

"Scuola pubblica e di qualità per frenare la fuga dei giovani", di Luca Tobagi

D. è uno scienziato di 32 anni, età in cui in Italia si è ancora considerati ragazzi. Dopo la laurea, ha vinto il concorso per dottorato di ricerca nell’università statunitense in cui aveva scritto la tesi. Proseguito e completato con successo il suo ciclo di studi, ora svolge e pubblica ricerche di impatto globale. Da poco è stato nominato professore in quella stessa università, che ha voluto tenersi stretto un talento cercato fuori e coltivato al suo interno, e sta per avviare un nuovo laboratorio. Una storia già sentita, un insostenibile doppio spreco. Spreco di denaro pubblico, perché D. ha frequentato scuole pubbliche italiane, quindi la sua istruzione è stata finanziata da tutti noi. E spreco di futuro: crescita e benessere divengono miraggi, se il nostro Paese priva parte delle sue migliori intelligenze di prospettive domestiche. Alla fine dell’anno scorso, l’istituto I-Com presentò uno studio sul valore economico dei cervelli in fuga, calcolando i proventi generati dai brevetti attribuibili all’attività intellettuale di scienziati italiani all’estero, e stimando la perdita per il Paese in quasi 4 …