Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"I tremila docenti senza «quota 96»", di Massimo Franchi

La riforma ha tolto loro l’uscita a settembre e la somma di età e contributi. «Faremo ricorso collettivo a Tar e giudice del lavoro» Lungo il corteo si intrecciano storie di lavoratori lontani e diversi che hanno la stessa identica morale: il miraggio della pensione. Nessuno vuole sentirsi dare dell’esodato – «parola orribile» – ancor di più se si tratta di insegnanti che la parola la usano per mestiere. «Ci siamo sentiti beffati», raccontano in coro, senza voler entrare nelle storie personali: «Siamo un gruppo e come gruppo vogliamo comparire ». Si tratta del comitato “Quota 96”, striscione verde su fondo bianco. Il nome si riferisce, come spiega il sottotitolo della scritta, ai «requisiti pensionistici al 31 agosto 2011», quando appunto valeva il requisito della somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi. Poi a dicembre scorso è arrivata Elsa Fornero «a sconvolgere le norme e le nostre vite ». «Siamo tremila docenti di tutta Italia. Insegnanti che dovrebbero già essere in pensione e che invece rischiano di andarci fra molti anni. Stiamo raccogliendo adesioni …

"Da rifare gli organici dell'ultimo triennio?", da Tuttoscuola

Nel determinare gli organici del personale docente non bastano tabelle e dati per la distribuzione dei posti sul territorio nazionale. Occorrono criteri trasparenti e ragionevoli, altrimenti anche le buone ragioni, se non sono espresse, diventano colpe. Ne sa qualcosa ora il Miur che dovrà fronteggiare una sentenza (n. 2032/2012) del Consiglio di Stato (ne ha parlato Orizzontescuola) che condanna il ministero dell’istruzione a subire il commissariamento se non provvederà entro quattro mesi a emanare nuovi decreti motivati per l’assegnazione dei posti di docente dell’ultimo triennio. La storia di questa ennesima vicenda sugli organici nasce un po’ di tempo fa a seguito di un ricorso presentato nel 2010 da alcuni docenti supplenti delle province di Enna e Catania iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che avevano ritenuto sperequata e non giustificata la distribuzione dei posti di organico dei docenti che si era conclusa, secondo i ricorrenti, a favore del Nord. Il Consiglio di Stato non aveva ritenuto fondata l’accusa, ma aveva comunque rilevato la mancanza di un’adeguata motivazione della decisione ministeriale e aveva invitato l’Amministrazione a provvedervi …

"Gite scolastiche? Le scuole godono di piena autonomia", da lastampa.it

Nell’organizzazione di “viaggi di istruzione e visite guidate”, più comunemente conosciute come “gite scolastiche”, le scuole sono totalmente autonome. È quanto ribadisce il ministero dell’Istruzione con una nota emanata ieri in cui ricorda agli Uffici periferici e alle istituzioni scolastiche che dal 1° settembre 2000 le scuole godono del regime di autonomia a seguito dell’entrata in vigore del DPR n. 275 del 1999 (Regolamento in materia di autonomia scolastica). La nota, come precisa lo stesso Miur, nasce dai «molteplici quesiti che pervengono al Ministero da parte delle istituzioni scolastiche relativi alle modalità di organizzazione dei viaggi di istruzione e visite guidate». La nota ricorda quindi alle scuole che «l’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola». Ma, precisa il Miur, a decorrere dal 1° settembre 2000 il regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ha configurato «la completa …

"Il Politecnico parlerà inglese un passo importante per il paese", di Irene Tinagli

Gli ingegneri italiani sono sempre stati un gran vanto per il nostro Paese, una tradizione che ha trainato la rinascita industriale del dopoguerra e che ha dato una forte identità a molte nostre aziende, marchi e prodotti. Una tradizione spesso sbandierata con orgoglio per contraddire le teorie più pessimiste sul potenziale del nostro Paese. Confesso di averlo fatto anch’io quando vivevo negli Stati Uniti. Ricordo una discussione con alcuni accademici e imprenditori americani e italiani «emigranti», il tema era il declino della formazione universitaria italiana, e come controargomento portai ad esempio le nostre facoltà d’ingegneria e i Politecnici, che da sempre sfornano ingegneri di primissima qualità. Mi sentii ribattere che probabilmente erano molto bravi, ma non parlavano una parola d’inglese. Questo accadeva poco meno di 15 fa. Molte cose sono accadute da allora. Il mondo ha attraversato trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali che all’epoca sarebbero state impensabili. Anche gli ingegneri italiani, ormai, parlano l’inglese. L’iniziativa del Politecnico di Milano sancisce il completamento di un percorso di «ammodernamento» che probabilmente sarà seguito presto da altre facoltà. …

"Chiamata diretta,”scuola bosina” e trote", di Mila Spicola

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Da un lato il milione di euro letteralmente rubato dal finanziamento pubblico (cioè soldi anche miei, che sono di Palermo e non mi do pace) alla Lega per sovvenzionare la “scuola bosina” della signora Manuela Bossi, giusto per dar conto a quel “senza oneri per lo Stato”, che dovrebbe riguardare, come da mandato costituzionale, le scuole private. Dall’altra la chiamata diretta dei docenti nelle scuole da parte dei presidi, testè approvata dal governatore Formigoni, anch’egli lombardo, anche qua, giusto per dar conto a un altro mandato “libero ne è l’insegnamento”. Siccome siamo durante le vacanze un po’ di ripasso di Costituzione non fa mai male, a proposito di compiti a casa, per inciso secondo me indispensabili per digerire, metabolizzare e mandare in circolo, nel sangue, con le piastrine, un po’ di conoscenza in più. I fatti di cui sopra ce …

"Polemica per il concorso a preside all'orale solo un candidato su 13", di Salvo Intravaia

Della selezione per 2.386 nuovi dirigenti scolastici si era già parlato per gli errori e le presunte irregolarità della prima prova. In Friuli-Venezia Giulia e Molise i concorrenti rimasti sono meno dei posti disponibili. Commissioni troppo severe o docenti impreparati? Stangata sul concorso a preside: approda alla prova orale un solo candidato su tredici. Ed è polemica. Gli Uffici scolastici regionali hanno cominciato a pubblicare gli elenchi degli ammessi all’ultima prova del concorso, bandito nel 2011, che dovrebbe laureare 2.386 nuovi dirigenti scolastici. Dai risultati delle prime sette regioni in cui le commissioni hanno completato la correzione degli elaborati scritti emerge una situazione piuttosto anomala: meno di un decimo degli aspiranti presidi riuscirà ad affrontare il colloquio e, addirittura, in due regioni il numero degli ammessi agli orali è inferiore ai posti messi a concorso. Commissioni severe o docenti impreparati? Nelle sette regioni in questione – Friuli-Venezia Giulia, Molise, Umbria, Marche, Calabria, Piemonte e Basilicata – sono rimasti in lizza 639 prof per 472 posti. Ma erano partiti quasi in 6.000. In totale, il bando …

"La legge sui concorsi che obbliga i prof a fare gli amanuensi", di Gian Antonio Stella

E meno male che non si usano più i papiri, le pergamene di pelle di capra, le tavolette di cera o il calamaio! I membri d’una commissione universitaria, esasperati, l’hanno scritto nell’incipit di uno sterminato verbale di 67 pagine: non ha senso «copiare manualmente le centinaia di titoli e pubblicazioni prodotte». Per non dire del resto… La commissione, composta dai professori Lucio Pegoraro, Roberto Toniatti e Laura Montanari, doveva scegliere il vincitore per un posto di ricercatore di ruolo in Diritto pubblico comparato alla facoltà di Giurisprudenza di Bologna. I candidati erano 10, scesi poi a sette. E a mano a mano che la procedura si rivelava in tutta la sua insulsa macchinosità burocratica, Pegoraro, ordinario di Diritto pubblico nell’ateneo felsineo e «profesor afiliado alla Universidad Autónoma de Nuevo León», in Messico, ribolliva di stizza. «Mesi fa», racconta, «ero commissario per un posto di professore alla Sorbona. Commissione internazionale. Primo incontro in videoconferenza per scambiarci le idee, poi riunione a Parigi coi candidati. Un giorno ad ascoltare le lezioni di 45 minuti di ogni aspirante …