scuola | formazione

"Polemica per il concorso a preside all'orale solo un candidato su 13", di Salvo Intravaia

Della selezione per 2.386 nuovi dirigenti scolastici si era già parlato per gli errori e le presunte irregolarità della prima prova. In Friuli-Venezia Giulia e Molise i concorrenti rimasti sono meno dei posti disponibili. Commissioni troppo severe o docenti impreparati? Stangata sul concorso a preside: approda alla prova orale un solo candidato su tredici. Ed è polemica. Gli Uffici scolastici regionali hanno cominciato a pubblicare gli elenchi degli ammessi all’ultima prova del concorso, bandito nel 2011, che dovrebbe laureare 2.386 nuovi dirigenti scolastici. Dai risultati delle prime sette regioni in cui le commissioni hanno completato la correzione degli elaborati scritti emerge una situazione piuttosto anomala: meno di un decimo degli aspiranti presidi riuscirà ad affrontare il colloquio e, addirittura, in due regioni il numero degli ammessi agli orali è inferiore ai posti messi a concorso. Commissioni severe o docenti impreparati?

Nelle sette regioni in questione – Friuli-Venezia Giulia, Molise, Umbria, Marche, Calabria, Piemonte e Basilicata – sono rimasti in lizza 639 prof per 472 posti. Ma erano partiti quasi in 6.000. In totale, il bando prevede 2.386 nuove poltrone di preside. Lo scorso mese di ottobre, per affrontare il quizzone composto da 100 domande a risposta multipla si presentarono in 33.548. Per superare la prova occorreva rispondere correttamente almeno a 80 quesiti e riuscirono nell’impresa in 9.000: una selezione che sembrò eccessiva. Le due prove scritte si svolsero il 14 e il 15 dicembre scorsi. E in questi giorni le commissioni sono alle prese con la correzione degli elaborati.

In Friuli-Venezia Giulia e in Molise, le prime due regioni a pubblicare la lista degli ammessi agli orali, addirittura, sono rimasti meno concorrenti dei posti disponibili. Nel primp caso, per 46 posti restano appena 38 candidati. Stesso discorso in Molise: per 16 posti sono rimasti in 11. Nelle Marche la situazione degli ammessi agli orali è abbastanza tranquilla: 59 candidati si contenderanno 53 poltrone. Mentre in Umbria (51 professori per 35 posti), Basilicata (42 poltrone per 63 aspiranti), Calabria (108 posti per 193 reduci) e Piemonte (224 concorrenti per 172 posti) occorrerà lottare un po’ di più per acciuffare un posto utile, ma essere arrivati agli orali è già un successo.

Per il caso-Friuli, il senatore leghista Mario Pittoni – temendo che i posti liberi possano essere occupati da presidi meridionali – ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro, Francesco Profumo, chiedendo “quali iniziative intenda assumere per verificare e rassicurare sulla circostanza che lo svolgimento dell’attività della commissione sia stato conforme ai principi di efficacia, trasparenza ed efficienza, nel pieno rispetto delle normative vigenti”. Secondo Pittoni, infatti, “la commissione regionale del Friuli-Venezia Giulia non risulta abbia provveduto ad esplicitare, come nei termini di legge, sul sito dell’Usr i criteri di valutazione delle prove scritte (e) il calendario della correzione delle stesse”.

Il concorso è approdato alle cronache 1 per una fuga di notizie via web sulla batteria di 5.000 quiz, pubblicati dal ministero lo scorso primo settembre, dai quali sono stati successivamente sorteggiati i 100 della prova selettiva. E per la quantità “industriale” di quiz errati, mal formulati o dubbi: quasi mille su 5.000. Errori che, secondo alcuni sindacati, sarebbero comparsi anche tra le 100 domande della prova di selezione e che hanno determinato almeno 2.000 ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, che chiedono ai giudici di annullare l’intera selezione o di essere ammessi “con riserva” all’orale.

da repubblica.it