Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Profumo al primo giorno di scuola", di di Marina Boscaino

Il 16 dicembre l’Istat ci informa che gli studenti iscritti alla nostra scuola sono 8.968.063. Numero in costante aumento, per via dello spostamento in Italia di migranti. Un dato da tener presente, coniugandolo da una parte con i risultati delle manovre economiche degli ultimi anni – che hanno abbattuto costi ma anche investimenti sulla scuola, oltre a innalzare il rapporto tra alunni e docenti nelle classi – e dall’altra con la mancanza di una formazione diffusa e approfondita per il personale. Accogliere quei ragazzi vuol dire creare anche per loro le condizioni di spendere la propria cittadinanza consapevolmente, una volta usciti da una scuola che li abbia integrati in un ambiente davvero interculturale. Vuol dire gettare le basi affinché l’Italia divenga un Paese più civile, coeso, in cui la convivenza democratica non sia tolleranza e tanto meno omologazione. Scommettere su questa opportunità è l’investimento per il futuro. D’altro canto, che la scuola italiana soffra di problemi profondi e trascurati da tempo lo dimostra la varietà di interventi e di priorità stabilite da Profumo in un …

"Programma Annuale 2012: le sofferenze continuano", di Reginaldo Palermo

La nota del Miur sul Programma Annuale 2012 riduce ulteriormente la disponibilità di cassa delle scuole che dovranno predisporre il documento contabile solo per il periodo gennaio/agosto 2012. Intanto le istituzioni scolastiche continuano a svolgere una impropria funzione di “istituto di credito” nei confronti dello Stato. Con una nota datata 22 dicembre il Ministero fornisce le consuete indicazioni per la stesura del Programma annuale delle istituzioni scolastiche. Per il 2012 c’è una novità importante: le scuole dovranno predisporre il documento contabile solamente per il periodo gennaio/agosto, periodo rispetto al quale sono state calcolate le somme che ciascuna istituzione scolastica dovrà inserire fra le entrate di provenienza statale. “La quota riferita al periodo settembre-dicembre 2012 – spiega la nota del Ministero – sarà oggetto di successiva integrazione, per consentire una ordinata gestione dei dimensionamenti”. In realtà la motivazione addotta dal Miur appare piuttosto pretestuosa, dal momento che il dimensionamento riguarderà una percentuale tutto sommata ridotta di scuole (tutte le scuole della secondaria di secondo grado sono escluse dal dimensionamento e in molte regioni i piani di …

"Il servizio della scuola primaria dopo il primo anno della "cura Gelmini"", di Osvaldo Roman

Nell’anno scolastico 2009-2010 sono entrati in vigore i DPR n.89 e n. 81 recanti rispettivamente il Regolamento riguardante la revisione ordinamentale, organizzativa e didattica della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione e il Regolamento recante norme per la razionalizzazione della rete scolastica. In particolare già allora si preannunciavano come assai rilevanti per l’incidenza sulla natura e sull’organizzazione del servizio scolastico reso ai cittadini, le modifiche introdotte nel funzionamento della scuola primaria. Di qui il manifestarsi di una particolare attenzione per le modifiche riguardanti il tempo pieno e l’organizzazione didattica delle classi investite dal riordino. Nell’anno citato, per le prime classi, si trattava solo dell’introduzione del cosiddetto “maestro unico” e per le classi successive, dell’inizio dello smantellamento dei TEAM docenti (in genere tre docenti ogni due classi) e dell’eliminazione delle compresenze nel tempo pieno. Tale nuovo assetto avrebbe dovuto investire progressivamente le classi successive. Per i docenti la riduzione dell’organico, nel triennio 2009-10; 2010-11: 2011-12, ha riguardato circa 30 mila posti di cui 9.260 solo nell’anno scolastico 2011-2012. Altre riduzioni di organico, tra l’altro …

"Tre pilastri per ricostruire la scuola", di Gian Carlo Sacchi

La situazione che ci è stata consegnata dall’amministrazione Tremonti-Gelmini è di un sistema scolastico impoverito, dove anche qualche interessante innovazione viene svilita dai tagli di risorse e dalla loro rovinosa ricaduta sull’organizzazione del servizio, soprattutto perché i vari risparmi hanno indebolito i pilastri che reggevano la scuola italiana senza mutarne la strategia di governo. È stato ridotto il personale a partire dagli ordinamenti nazionali quando sarebbe stato necessario confrontarsi con l’offerta formativa delle scuole e costituire gli “organici di istituto”, sono calate le classi applicando rigide modalità quantitative anziché riferirsi alle situazioni territoriali, dovranno essere accorpate le istituzioni scolastiche autonome, soprattutto del primo ciclo (istituti comprensivi), in assenza di motivazioni educative e sociali che vedano la scuola esercitare un ruolo nello sviluppo della comunità locale. Il tutto senza prevedere un’efficace azione di programmazione e di riorganizzazione della spesa. Le prime tre cose che il nuovo ministro deve affrontare riguardano dunque i fondamentali se vogliamo ridare stabilità al sistema del quale poi valutarne anche la produttività. Non è dunque prioritario ogni ulteriore intervento sugli ordinamenti, bensì …

"Meno posti per i vecchi precari", di Alessandra Ricciardi

Potrebbe salire la percentuale del 50% destinata ai concorsi. Tra annunci a mezzo stampa e incontri con i sindacati (in verità finora uno solo, un altro è previsto per questa settimana), il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, ha nei fatti riscritto la direttiva sulle priorità dell’azione amministrativa per il 2012 fissate dal suo predecessore, Mariastella Gelmini. Anche se l’atto non è stato cassato, è stato però scalzato dalle indicazioni che Profumo sta dando in queste settimane alle strutture. Su alcuni fronti, c’è certamente continuità. É il caso del recupero degli scatti di anzianità per il personale della scuola: c’è un ammanco di circa 100 milioni di euro per coprire gli scatti del 2012. Il ministero dell’economia ha riscontrato che a causa delle maggiori supplenze per il sostegno non sono stati raggiunti tutti i risparmi di spesa previsti dal decreto legge 112/2008. Ministero dell’istruzione e Tesoro stanno ora provando a rimediare per garantire il pagamento integrale degli aumenti a tutti. Intanto viale Trastevere ha scucito il via libera dell’Economia per l’aumento del 54% rispetto al 2011 (da …

"Domande procedure previdenziali immutate", di Franco Bastianini

Attesa per il decreto ministeriale che fissa le modalità e i termini per presentare le domande. Le nuove disposizioni in materia di trattamenti pensionistici contenute nell’art. 24 del decreto legge 201/2011, come convertito dalla legge approvata definitivamente giovedì scorso, non hanno apportato modifiche alle procedure richieste ai dirigenti scolastici, ai docenti e al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario per cessare dal servizio e per chiedere all’Inpdap l’accesso al trattamento pensionistico con decorrenza, in entrambi i casi, dal 1° settembre 2012.Termini e modalità di presentazione delle domande continueranno, pertanto, ad essere quelli fissati e stabiliti dall’annuale decreto del ministro dell’istruzione ed illustrate da una apposita circolare. Decreto e circolare la cui emanazione potrebbe avvenire entro la prima quindicina del prossimo mese di gennaio. Nel frattempogli interessati possono comunque predisporre le due domande e trasmetterle, la prima alla scuola di servizio e la seconda alla sede provinciale dell’Inpdap, unitamente alla documentazione richiesta. Alla luce delle disposizioni contenute nel comma 20 del citato art. 24 , i due documenti ministeriali assumono invece un’ importanza particolare dovendo chiarirne gli …

"Il tablet, i quaderni e i ragazzi" di Mila Spicola

Si fa un gran parlare di nuove tecnologie a scuola, di ritardi nella digitalizzazione, del fatto che è necessaria una scuola che tenga i costi a zero per le famiglie e offra agli studenti il sapere e le informazioni attraverso gli strumenti più innovativi. Internet, libri digitali sul modello wiki e tablet. Se ne parla ancor di più in questi giorni visto che il ministro Profumo vorrebbe dotare ciascun ragazzo di un tablet e fargli buttar via i libri. Si ripete che il gap tra quello che è il mondo digitale e la scuola è ancora molto ampio. Infatti nonostante i tanti buoni esperimenti e casi di studio che vedono protagonisti molti istituti italiani, il ruolo della scuola all’interno del cerchio delle nuove tecnologie è ancora residuale. Uno si aspetterebbe che là dove i contesti sono più indietro, dal punto di vista socioeconomico e geografico, le periferie, il sud, le scuole a rischio, maggiore sia questo gap. E invece in alcuni casi accade il contrario. Quello che il ministro Profumo ha auspicato, l’utilizzo delle tecnologie …