"Aumentano i giovani neet. Nè studenti nè lavoratori", di Carlo Buttaroni
Li chiamano neet, con un acronimo inglese che indica coloro che non studiano, non lavorano, non si formano, non cercano un’occupazione. In Italia sono circa due milioni, giovani e giovanissimi, spesso donne. Una popolazione in costante aumento. Ci sono quelli che hanno una licenza elementare o un diploma di scuola media e si accontentano di piccoli lavori saltuari, spesso mal retribuiti e pagati in nero. Ci sono i diplomati, sfiduciati perché non sono riusciti a trovare un’occupazione stabile. Ci sono i laureati, rassegnati perché troppo avanti con gli anni o con competenze che non soddisfano i nuovi bisogni delle imprese. Un esercito – cresciuto negli ultimi mesi di oltre 140 mila ragazzi e ragazze – in deficit di futuro e di fiducia, che vive i sintomi di una socialità mancata. Ma i neet rappresentano solo la punta di un iceberg la cui parte sommersa è costituita, oltre che dai disoccupati ufficiali (coloro che cercano lavoro e non lo trovano), anche dalla massa di sotto-occupati, con un lavoro intermittente e parziale, la cui attività remunerata produce …