Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Il rischio del danno di immagine. E non solo. A proposito di reggenze e Dirigenza scolastica" di Antonio Valentino

La questione delle reggenze, che costringerà la metà delle istituzioni scolatiche ad avere un dirigente “dimezzato” (in alcune regioni la percentuale supera il 65%), pone problemi che non riguardano solo la gestione delle scuole in quest’anno scolastico (e, molto presumibilmente, nel prossimo). A parte il fatto che l’emergenza “Istituti scoperti” non nasce oggi e che solo la miopia e il pressappochismo del nostro ceto politico ha impedito di intervenire con la necessaria tempestività, un primo interrogativo che andrebbe posto è: perché, al riguardo, c’è stata così tanta rassegnazione e accettazione passiva tra gli stessi dirigenti, oltre che nelle organizzazioni e associazioni che li rappresentano? Pur essendo tutti consapevoli delle difficoltà e dei rischi che le reggenze così diffuse comportano? Sappiamo che in alcuni casi, soprattutto nei DS a fine carriera, ci sono state motivazioni di tipo economico: può far comodo, pensando anche alla pensione, arrotondare lo stipendio con un’accettabile integrazione (che, comunque, non riesce – ritengo – a compensare le responsabilità e lo stress di gestire due istituti). In altri casi è sembrato invece prevalere …

“Il valore delle lezioni fuori dall’aula”, di Marco Rossi Doria

Se parli con docenti e dirigenti prima o poi viene avanti la questione che si ripete per ogni generazione: «i ragazzi di oggi sono diversi». Quando si evitano saggiamente gli stereotipi e si entra nell’argomento, si riesce a definire questa loro diversità: si fa fatica a fare lezione come una volta perché questi ragazzini sono qui per stare insieme e si devono conquistare all’attenzione e al lavoro senza poter contare sulle regole che non hanno sedimentato dentro. Atteso che ogni ragazzino è diverso, è evidente che vi è un indebolimento di regolazioni interne, di «quella roba che strutturava il super-io» – come ama dire un amico docente. Sono, poi, quasi assenti, nell’esperienza dei bambini, i luoghi dedicati alla socializzazione: cortili, paese, campagna, quartiere. Posti dove si gioca e si scopre il mondo lontano dagli adulti e si costruiscono comportamenti tra pari basati sul merito e la reciprocità e dove si fa, ben prima che a scuola, l’esperienza del piacere di stare insieme. Ma cosa stanno facendo tante scuole in risposta alla nuova scena educativa? Lo …

"L'unico tunnel è quello dell'ignoranza", di Giovanni Belfiori

Questo è il governo della meritocrazia e delle competenze? Questa è la cultura delle tre “i” inglese, impresa, informatica? e questa è la stessa signora Gelmini che si rallegra per l’alto numero di bocciature che selezionano i migliori? Imboccate il tunnel o attraversate il ponte, purché ve ne andiate al più presto. Il problema è che a volte uno non ci crede: questo non è solo il governo del Cavaliere delle gaffe Silvio Berlusconi, è anche il governo degli insulti di Brunetta, delle barzellette idiote di Sacconi, del programma che Scilipoti copia (e copia pure male) dal manifesto fascista di Giovanni Gentile, è anche il governo dell’ignoranza, e il ministro Gelmini è diventato in poche ore la regina trash del web italiano e internazionale. La storia dei neutrini e del tunnel inesistente da 45 milioni di euro che collegherebbe il Cern di Ginevra con i laboratori del Gran Sasso è un must che corona degnamente gli ultimi mesi (speriamo!) di un ministro che ha voluto consapevolmente cancellare l’istruzione pubblica italiana. Volenterosa carnefice di insegnanti e …

"Buon compleanno, tempo pieno", di Francesca Puglisi,

Quaranta anni fa nasceva il ‘tempo pieno’ e segnava il progresso delle scuole italiane verso un modello educativo d’eccellenza che tutta Europa ci invidiava. Fin quando non è arrivata il ministro Gelmini… Il 24 settembre il “tempo pieno” compie 40 anni. E’ in quella data che viene emanata la Legge 820/71 con cui si delinea una scuola diversa da quella tradizionale, che prevedeva un insegnante unico per 24 ore settimanali. Quella legge, che definisce un modello educativo eccellente che ancora oggi tutta Europa ci invidia, fu preceduta da un lavoro partecipato e appassionato di tanti educatori, pedagogisti, lungimiranti amministratori locali, genitori, insegnanti e dirigenti scolastici. Tra i papà del tempo pieno ricordiamo Ettore Tarozzi, Bruno Ciari, Fiorenzo Alfieri, Raffaele La Porta, Francesco De Bartolomeis. E’ stato un cammino lungo, iniziato negli anni ’50, in cui la scuola doveva avere anche la funzione di “offrire un pasto caldo”, per passare ai fertili anni ’60, libertari sì, ma che vedevano nella scuola il luogo in cui ci poteva essere il riscatto degli umili; gli anni 70 con …

Istruzione, Napolitano chiede risorse I rettori: "Con i tagli gli atenei chiudono", di Manuel Massimo

Il capo dello Stato: “Una scuola moderna ha bisogno di fondi adeguati”. Crui sul piede di guerra: dal 2009, finanziamenti calati di oltre il 7%, e l’anno prossimo sarà peggio : “Danni incalcolabili per gli studenti e la ricerca”. Il sistema universitario italiano, in stato di sottofinanziamento cronico, non può sopportare ulteriori tagli. Lo sottolinea la Crui (Conferenza Rettori delle Università Italiane) che il 22 settembre ha approvato un parere sullo schema di decreto sul Fondo di Finanziamento Ordinario 2011 messo a punto dal Miur. Un corposo documento, tecnico e accorato, in cui i rettori mettono nero su bianco tutte le criticità ancora sul piatto. L’allarme della Crui arriva nel giorno in cui il Presidente della Repubblica torna a chiedere risorse adeguate per l’istruzione: Napolitano ha sottolineato la necessità che “non sia riservata alla scuola una collocazione riduttiva, attribuendo una quota chiaramente insufficiente alle risorse per l’istruzione, l’alta formazione, la ricerca”. Secondo il capo dello Stato, “proprio nell’affermare criteri di massimo rigore e di effettiva produttività della spesa pubblica, nel mettere mano a una sua …

"Sos dalla scuola", di Paolo B. Manca e G. Sias

Lo Stato taglia, la scuola lancia l’allarme. A Bologna 120 scuole su 130 hanno problemi, che vanno dalla mancata copertura del tempo pieno (e i genitori si auto-tassano) al sostegno insufficiente per i disabili. «Finiremo col rimpiangere le scuole speciali».Èiniziatoun nuovo anno scolastico ma l’Emilia Romagna non è più la prima della classe. L’effetto domino dei tagli è anche questo: Luca, 5 anni, con ritardo cognitivo e diagnosi di autismo, 30 ore di copertura su 40, e Giovanni, che frequenta le scuole medie e per il terzo anno consecutivo cambierà insegnante di sostegno. E a Palazzo d’Accursio insegnanti e dirigenti scolastici lanciano l’allarme. Le scuole bolognesi, schiacciate dal peso dei tagli, chiedono soccorso al Comune. Centoventi scuole del territorio su 130 hanno avuto problemi all’apertura dell’anno scolastico. Negli istituti ormai manca tutto: bidelli, insegnanti di sostegno per i disabili, educatori per l’alfabetizzazione degli studenti stranieri, personale di segreteria. È sparito il tempo pieno e in alcune scuole, per non rinunciarci, se lo pagano i genitori. A riferire questo bollettino di guerra, ieri, a Palazzo D’Accursio, …

"Genitori, aprite gli occhi", di Giuseppe Caliceti

Il nuovo anno scolastico ripropone, aggravati, tutti i problemi degli anni precedenti, dopo che sulla scuola pubblica si è scagliata la scure della Gelmini. In dieci anni la condizione della scuola italiana, e la qualità della vita al suo interno, è peggiorata davvero e sistematicamente. Il sistema culturale che ha nei media il centro di irradiazione ha rimodellato definitivamente l’economia degli affetti e del desiderio di un paio di generazioni. La cultura e l’intelligenza non interessano alla classe dirigente italiana, che al limite se ne riempie la bocca per promuovere le immagini delle aziende, o in chiave paternalistica per accreditare localismi e al massimo pubblicizzare il turismo. I genitori di alunni e studenti devono capire che non esistono più, per i loro figli, diritti acquisiti. Occorre difenderli. Di più: riconquistarseli, questi diritti, perché tanti sono stati già tolti. Insomma, oltre all’impegno che i genitori richiedono ai propri figli nello studio, in questi anni la scuola chiede più impegno anche a loro. In questi tre anni c’è stata una narrazione bugiarda da parte del governo di …