Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Serve tempo per imparare", di Luca Canali

L’invito del latinista a non trascurare l’approfondimento. La nuova cultura tecnologica ed elettronica ha meriti di concretezza e velocità ma anche pericoli di una eccessiva superficialità Quando si è molto vecchi, come io sono, e si sono attraversati quasi tutti i possibili ambienti, e io li ho atttraversati,dalle università alle carceri politiche, al Pci – che già di per sé li conteneva quasi tutti -, dalle cellule operaie ai ceti medi, dai bancari agli assicuratori, alle redazioni dei giornali, ma anche a quelli frivoli della dolce vita (ciao Fellini, scomparso troppo presto!), e si è tipi che si affezionano e hanno molti amici, anche se poi molti e molti se ne sono andati, e altri tradiscono e te ne restano sì e no due o tre che poi hanno altro da fare, mentre tu, con le cataratte agli occhi devi cessare di leggere (maledetta grafia minuscola!) e per scrivere devi lasciare le predilette biro e sostituirle con i pennarelli a grafia «neretta» per me di più facile lettura, allora ti immergi nel passato con nostalgia …

Anno 2014, fuga dei prof dalla scuola “Siamo stufi, mandateci in pensione”, di Salvo Intravaia

Boom di pensionamenti in arrivo nella scuola. Nonostante la riforma Fornero abbia bloccato in cattedra tantissimi insegnanti pronti a passare la mano ai più giovani, si profila un consistente incremento di uscite dal lavoro a partire dal primo settembre 2014. I dati, che Repubblica è in grado di anticipare, sono ancora provvisori ma in ogni caso abbastanza significativi per descrivere la voglia che hanno gli insegnanti italiani di gettarsi alle spalle un lunghissimo periodo di lavoro nelle classi senza troppe soddisfazioni, almeno dal punto di vista economico. E per presentare domanda ci sarà tempo ancora fino al 14 febbraio, giacché il termine dello scorso sette febbraio è stato prorogato. L’anno scorso, quando la riforma del governo Monti sulle pensioni fece crollare i pensionamenti nelle scuole, gli insegnanti che abbandonarono la cattedra furono appena 10.860. Quest’anno, stando alle anticipazioni provenienti dagli uffici di viale Trastevere, saranno parecchi di più se sul finire della scorsa settimana le domande online inoltrate avevano già superato le 12mila e 500 unità. Con un incremento del 15 per cento che potrà …

"Bollate, il bullismo, gli adolescenti così svanisce il senso della violenza", di Matteo Lancini

La diffusione degli strumenti di comunicazione tecnologica e di internet ha radicalmente modificato la nostra civiltà, il modo di vivere la gioia, il dolore, l’istante privato e quello pubblico. Il dramma personale diventa oggetto di spettacolarizzazione globale. La morte e la violenza ripresi in diretta sono tra i video più cliccati del web, registrano ascolti televisivi altissimi. A questo ormai siamo abituati, così come agli applausi che accompagnano i funerali. Nella società dell’immagine e della condivisione, tutto ciò che accade nella realtà può essere catturato, trasferito e diffuso in tempi rapidissimi. Sono soprattutto gli adolescenti, molto sensibili ai temi di visibilità e successo, bisognosi di sapere che esistono nella mente degli altri, a non occuparsi delle conseguenze che può avere la divulgazione di immagini e filmati attraverso la rete. Non solo. Il senso stesso della violenza sembra svanire, in nome della necessità di trasformare l’occasione drammatica in «spettacolo», da osservare, filmare, divulgare. Come nella mente degli adolescenti del «pestaggio» di Bollate: si è costruita una pericolosissima dinamica che ha portato quei terribili momenti a trasformarsi …

"Storia dell'arte dimezzata nelle scuole? Già da un pezzo, la notizia è un'altra", da orizzontescuola.it

Notizia rimbalzata un po’ ovunque, ripesa superficialmente anche da qualche vecchia rivista “tecnica”. In realtà la notizia si riferisce ad un emendamento al Disegno di Legge di conversione del decreto-legge 12 settembre 2013 n. 104, “recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca (C. 1574-A)” presentato il 31 ottobre alla Camera dei Deputati dall’ Onorevole Celeste Costantino, per il “ripristino della Storia dell’ arte nella scuola secondaria” che non ha trovato ascolto. L’emendamento era il frutto di una petizione di ben 15.000 firme che è stata bocciato, respinto dalla Camera dei Deputati. L’articolo che affrontava l’argomento aveva conseguito migliaia di letture e ben 1,300 condivisioni su FaceBook. Ieri il rimbalzo su internet, con i gruppi interessati all’argomento che si sono affrettati a pubblicare una smentita, sfuggita ad alcuni. Semmai la notizia è un’altra, già pubblicata dalla nostra redazione: l’impegno del Ministro, in un breve “Tweet”, a commento di una delle tante richieste di riparazione ai danni della riforma Gelmini. “Sicuramente la storia dell’arte sarà una priorità per il 2014”, ha twittato la Carrozza. …

"Per imparare non basta la tecnologia", di Paolo di Stefano

Aderite incondizionatamente all’uso di Internet a scuola? Leggete il libro dello psichiatra tedesco Manfred Spitzer, il quale sostiene — com’è facile intuire dal titolo, Demenza digitale (Corbaccio) — che gli strumenti tecnologici, utilizzati in eccesso, finiscono per limitare la capacità di memorizzare, di concentrarsi, di socializzare. Tutte qualità che un individuo, specie se giovane, dovrebbe sviluppare. Siete scettici? Ascoltate Umberto Eco, quando dice che ha curato Encyclomedia, un’enciclopedia informatica, per favorire la memoria storica dei ragazzi, mettendo loro a disposizione cronologie indispensabili ai nativi digitali. Poi però è lo stesso Eco ad avvertire (in una lettera a suo nipote apparsa qualche settimana fa sull’Espresso) che sarebbe utile arginare il deserto mnemonico che avanza tornando alla vecchia tradizione, e cioè mandando a memoria «La Vispa Teresa», «La cavallina storna», «L’infinito». Senza abbandonare il Web, ma senza farne un mondo totalizzante. Nessuno ha ancora dimostrato, del resto, che i libri di carta siano inutili. Il fatto che l’Italia è agli ultimi posti, come segnala l’Ocse, nella digitalizzazione scolastica non è un segnale di cui rallegrarsi. Ben vengano, …

"Sfida sul contratto oltre gli scatti . Ipotesi di carriera. Restano in ballo gli aumenti agli Ata", di Alessandra Ricciardi

I nodi stanno per venire al pettine. Il faccia a faccia di oggi tra il ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, e i segretari di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda dovrà chiarire non solo tempi e modalità del definitivo recupero degli scatti dei docenti (il decreto legge è approdato al senato, la direttiva non è invece ancora all’Aran), ma anche il destino del personale Ata e dei dirigenti. Se sui capi di istituto, anche loro alle prese con il blocco del salario accessorio, i sindacati hanno già proclamato lo sciopero, per gli ausiliari, tecnici e amministrativi la proclamazione potrebbe essere imminente. E potrebbe essere decisiva proprio al risposta che la Carrozza darà oggi: è attesa una disposizione normativa che possa sottrarre le posizioni economiche I e II dal blocco dei contratti. Anche perché, ed è la tesi dei sindacati contrapposta all’interpretazione finora ostativa data dal ministero della Funzione pubblica, si tratta non di aumenti, ma di emolumenti per prestazioni aggiuntive di circa 9 mila ausiliari, svolte a seguito di una selezione e di …

"Allarme scrittura, i giovani non sanno più usare la penna", di Angela Padrone

Ci sono ricercatori convinti che la perdita di dimestichezza con la penna abbia effetti negativi sul nostro cervello «Mamma, ma perché devo proprio imparare a scrivere bene le lettere? Basta che pigi i tasti e vengono da sole….» Paolo, quarta elementare, ha già ben chiaro il problema: vale la pena impegnare i bambini, e poi i ragazzi, con la scrittura a mano, visto che poi useranno sempre di più la tastiera? Ha ancora senso sforzarsi con penna e matita? Negli ultimi anni l’allarme di molti pedagoghi si è diffuso soprattutto nel mondo occidentale: quattro anni fa una ricerca americana constatava che i ragazzi di 16-17 anni non sapevano più scrivere in corsivo, l’85% usava già solo lo stampatello. In Gran Bretagna la ricerca di Docmail rilevava due anni fa che un adulto usava carta e penna per scrivere al massimo una volta ogni 41 giorni e che un terzo delle persone non aveva scritto nulla a penna nei precedenti sei mesi. Si dirà: pazienza, è il mondo che cambia. Invece non è così: la scrittura …