Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

“3.976: ecco quanti sarebbero i “Quota 96″”, di Pasquale Almirante

Manuela Ghizzoni dà nel suo blog i numeri degli aspiranti alla pensione compresi nella “Quota 96”. Ma tanti sarebbero già in uscita per effetto della legge contestata. Scrive la parlamentare Pd: “il Comitato ristretto ha preso atto dell’esito del monitoraggio: 3976. Questa platea di beneficiari è già stata depurata da coloro i quali hanno raggiunto o raggiungeranno i requisiti Fornero (mentre include ovviamente quelli che decideranno di restare in servizio, e che nella scuola rappresenta una percentuale significativa). Come Comitato ristretto siamo riconvocati domani per approvare un nuovo testo unificato delle due proposte di legge Ghizzoni e Marzana alla luce del monitoraggio. Ho sentito stamattina una collega affermare, alla lettura dei dati, che dovevamo festeggiare. No, non è lo stato d’animo che mi anima in questo momento. Non c’è nulla da festeggiare nell’avallo con due anni di ritardo di quanto sosteniamo dal gennaio 2012. Sale, invece, l’amarezza. E si rafforza la consapevolezza che la distanza tra istanze della società e risposte della politica aumenta costantemente per responsabilità della seconda.” Amara consolazione dunque per tutti, mentre …

“Scuola digitale? Solo il 2% dei presidi ha il software giusto”, di Giorgio Candeloro

Sembra quasi un plebiscito: il 97% dei presidi italiani sa che la legge 135/2012 li obbliga ad adottare il registro elettronico, mentre il 66% valuta positivamente l’impatto della comunicazione digitale alle famiglie in termini di riduzione delle distanze tra genitori e docenti e di maggiore chiarezza e trasparenza nel rapporto. Solo il 23%, però,ricorre alla comunicazione digitale prevalente, contro il 31% di coloro che si servono ancora prioritariamente della carta e il 46% che affianca le due modalità. Peraltro nel 48% dei casi la digitalizzazione si riduce alla notifica di avvisi e documenti sul sito della scuola (altro strumento ormai reso obbligatorio dalla legge), o all’invio di email (40%), per lo più concentrate nella parte finale dell’anno scolastico e sovente destinate a dare alle famiglie la sgradita notizia di una bocciatura o di un rinvio agli esami di settembre. Pochi, l’8%, appena, i dirigenti che utilizzano abitualmente la comunicazione via sms per segnalare le assenze ai genitori o per convocarli in caso di problemi didattici o disciplinari dei figli, ambito nel quale continua a regnare …

“Aggiornamento obbligatorio: il problema vero è quello delle risorse”, di R.P. da La Tecnica della Scuola

I sindacati stanno protestando perchè il decreto scuola parla di obbligo a proposito dell’aggiornamento che è invece materia contrattuale. Ma il problema vero è un altro: la norma prevede uno stanziamento di soli 10 milioni, limitato al 2014. L’art. 16 del decreto 104 “La scuola riparte” non cessa di suscitare polemiche. Da più parti si continua infatti a parlare di aggiornamento obbligatorio finalizzato in particolare a migliorare le prestazioni degli studenti nelle prove Invalsi. Ma, forse, varrebbe la pena di leggere il testo della norma per capire cosa davvero sia stato approvato dal Parlamento. Il comma 1 del decreto originario così recitava: “Al fine di migliorare il rendimento della didattica, particolarmente nelle zone in cui i risultati dei test di valutazione sono meno soddisfacenti ed è maggiore il rischio socio-educativo, e potenziare le capacità organizzative del personale scolastico, per l’anno 2014 è autorizzata la spesa di euro 10 milioni… per attività di formazione obbligatoria del personale scolastico …” Il testo approvato dice invece una cosa diversa: “Al fine di migliorare il rendimento della didattica, con …

“La scuola italiana ha un punto debole”, di P.A. da La Tecnica della Scuola

Sarebbe la secondaria di primo grado che, a cinquant’anni dalla sua nascita, scricchiola sotto i colpi dei test internazionali, impietosi nel descrivere il crollo del rendimento dei preadolescenti nel passaggio dalle elementari alle medie. Le cause? l’età avanzata dei docenti. Mentre nella scuola primaria i bambini viaggiano ancora abbastanza alla pari con loro coetanei europei e no, le differenze socioculturali esplodono proprio alle medie dove fra l’altro si scopre che più la famiglia è istruita, tanto migliori sono i risultati scolastici. E siccome, dice il Corriere della Sera in una sua inchiesta, il livello d’istruzione delle famiglie italiane è molto basso (più della metà degli italiani adulti non ha un diploma di scuola superiore, contro una media Ocse del 27%), il successo scolastico finisce per arridere ai pochi fortunati che hanno i genitori diplomati o laureati, mentre tutti gli altri sono condannati a fare la parte degli asini. Tuttavia la scuola elementare italiana rimane un punto di riferimento, come dicono i i risultati dell’indagine PIRLS 2011 sulle capacità di lettura dei bambini di 10 anni. …

Approvato il dl scuola. Carrozza: “Già pronti i decreti attuativi”, di Salvo Intravaia

Nuove risorse alla scuola, agli insegnanti, al loro aggiornamento, e misure significative come l’entrata gratuita nei musei e nei siti archeologici per i docenti, la connessione a internet di aule e istituti parificati, e premi per gli studenti dell’arte e della musica. Sono i contenuti del decreto legge sulla scuola approvato oggi. Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha dichiarato, a Rai News 24, che i decreti attuativi del dl Istruzione, che ha ottenuto oggi il via libera definitivo dall’aula del Senato, sono pronti. “C’è poi – ha spiegato – attenzione al welfare studentesco: si parla per la prima volta, per esempio, degli studenti che si devono spostare per frequentare un istituto. Sul diritto allo studio abbiamo inserito 100 milioni di risorse permanenti, e molta attenzione è stata data anche all’edilizia scolastica e all’università”. Il ministro ha aggiunto di essere ben consapevole che non ci si deve fermare alla norma primaria ma attuarla. “Vogliamo anche valorizzare l’autonomia scolastica: non vedo questo colosso centralizzato di Roma che comanda, ma bisogna dare fiato alla progettualità che la …

“Aria nuova fra i banchi”, di Marco Lodoli

Per alcuni decenni la scuola è servita anche ad avvicinare le classi sociali: nelle aule convergevano interessi e aspettative, si respirava la stessa cultura, si creavano possibilità per tutti. In fondo al viale si immaginava un mondo senza crudeli differenze, senza meschinità e ingiustizie. La conoscenza era garanzia di crescita intellettuale, e anche sociale ed economica. Chi studiava si sarebbe affermato, o quantomeno avrebbe fatto un passo in avanti rispetto ai padri. Tante volte abbiamo sentito quelle storie un po’ retoriche ma autentiche: il padre tranviere che piangeva e rideva il giorno della laurea in medicina del suo figliolo, la madre che aveva faticato tanto per tirare su quattro figli, che ora sono tutti dottori. Oggi le cose sono cambiate radicalmente. Chi viaggia in prima classe non permette nemmeno che al treno sia agganciata la seconda o la terza: vuole viaggiare solo con i suoi simili, con i meritevoli, gli eccellenti, i vincenti. «A me professò sto discorso del merito mi fa rodere. La meritocrazia, la meritocrazia… ma che significa? E chi non merita? E …

“I timori dei vescovi per i corsi sul genere”, di Orsola Riva

Il diavolo si nasconde nei dettagli. Più precisamente, stando a un articolo pubblicato ieri in prima pagina dall’Avvenire , starebbe nella lettera «d» del comma 1 dell’articolo 16 del decreto sulla scuola approvato la settimana scorsa alla Camera. Cosa dice l’articolo incriminato? Autorizza la spesa di 10 milioni di euro per attività di formazione obbligatoria dei professori. Le finalità sono diverse e articolate: tra esse anche aumentare «le competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere». Il sospetto del quotidiano dei vescovi è che dietro questa formulazione ci sia (o ci sia stato) il tentativo di far entrare in aula la cosiddetta teoria del «gender»: ovvero, secondo la definizione di Avvenire , la teoria per cui non c’è un legame biunivoco tra sessualità biologica e identità sessuale. Nelle pieghe del decreto scuola si nasconderebbe insomma un attacco alla famiglia «intesa come società naturale composta da un uomo, da una donna e dai loro figli». È così? L’onorevole Manuela Ghizzoni (Pd), relatrice del …