Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Stipendi statali, lo stop agli aumenti ha fatto perdere 200 euro al mese", da La Tecnica della Scuola

La denuncia è della Cgil: dal 2010 ai dipendenti pubblici sono stati sottratti circa 3mila euro lordi. Ed altri 600 circa si perderanno nel 2013. Inoltre, se il blocco fosse confermato nel 2014 sfumerebbero ulteriori 500 euro. Ci sono poi blocco del turn over e calo del personale. La scuola sinora ha ridotto i danni mantenendo gli scatti fino al 2011, ma pagando di tasca propria. Sta assumendo proporzioni più che visibili lo stop agli aumenti stipendiali imposto negli ultimi tre anni ai dipendenti statali. Il 12 maggio Michele Gentile, responsabile settori pubblici Cgil, ha reso pubblico uno studio realizzato dal sindacato Confederale: ebbene, a partire dal 2010 i dipendenti pubblici hanno perso in tre anni nel complesso circa 3mila euro lordi. Ed altri 600 circa si perderanno nel 2013. Inoltre, se il blocco fosse confermato nel 2014 sfumerebbero ulteriori 500 euro. In termini mensili, a regime le retribuzioni, sempre secondo il sindacalista della Cgil, perderanno a fine 2013 in termini reali (a causa del mancato adeguamento rispetto all’inflazione in questi anni) circa 200 euro. …

Lettera aperta al ministro Carrozza

Gentilissima Ministra Maria Chiara Carrozza, siamo un gruppo di insegnanti da tempo impegnati, attraverso convegni e contatti fra noi sistematici, a far sì che la scuola possa assicurare a tutti gli studenti che vi accedono i diritti costituzionalmente sanciti. La scuola italiana, signora Ministro, versa in una condizione di forte disagio, alimentato da continui tagli e da mancato investimento di risorse. Siamo molto preoccupati per il futuro dei nostri giovani a causa della scarsa qualità del sistema, del continuo e repentino cambiamento introdotto da politiche per lo più miopi sotto il profilo pedagogico, più attente ad economizzare piuttosto che a “scommettere” sulla concreta rinascita che non può realizzarsi se non si darà vitalità e linfa alla scuola stessa. Ripartire dalla scuola è quanto mai necessario: è un imperativo! Siamo convinti che, per la funzione docente, professionalità e competenza siano qualità imprescindibili, in quanto determinanti per la formazione e per il futuro dei nostri giovani. Le questioni che ci permettiamo di sottoporre alla Sua attenzione sono numerose e racchiuse in principi per noi irrinunciabili: • assicurare …

"Alle elementari in anticipo? Un handicap non un vantaggio bruciare i tempi peserà a vita", di Enrico Franceschini

Siete andati a scuola troppo presto, o ci sono andati troppo presto i vostri figli? Avete la giustificazione, o perlomeno una scusa “scientifica”, per i brutti voti che vi davano maestri e professori. Una ricerca di un autorevole think tank britannico ha scoperto, statistiche alla mano, che bambini e ragazzi che cominciano la scolarizzazione a poco meno o poco più di 6 anni sono svantaggiati per tutto il corso delle elementari, delle medie inferiori e in misura minore ma tangibile anche delle superiori rispetto agli alunni che iniziano a studiare a 6 anni e mezzo o 6 anni e tre quarti. In pratica, chi parte da un grado di minore maturità e sviluppo, dettato dall’et à, è mediamente svantaggiato per tutta l’infanzia e l’adolescenza. A tale punto che i ricercatori inglesi consigliano alla scuola di cambiare sistema di giudizio, pretendendo di meno, all’interno di una stessa classe, dagli allievi più giovani: il 6 o il 7 di un remigino che ha 6 anni e tre mesi, per esempio, dovrebbe valere come l’8 o il 9 …

A rischio i lavori in 400 scuole “È colpa del patto di stabilità”, di Flavia Amabile

Quattrocento scuole potrebbero anche non poter riaprire all’arrivo del prossimo anno scolastico, è il grido d’allarme del presidente dell’Unione province italiane, Antonio Saitta. Ci sono sempre meno soldi, l’assistenza e la manutenzione degli edifici dove sono collocate le scuole superiori è sempre più difficile, ha spiegato. Le cause sono molto chiare secondo il rappresentante dell’Upi: «Molti istituti non potranno inaugurare nel prossimo autunno le attività a causa del patto di stabilità e dei tagli imposti dalla spending review». Secondo una rilevazione effettuata dalle Province sul piano programmatico delle opere scolastiche, gli enti nel 2013 avevano definito gli impegni di spesa per gli investimenti nelle scuole per oltre 727,9 milioni di euro. Ma, «a causa dei tagli imposti e degli obiettivi del patto di stabilità, che – ha sottolineato il presidente dell’Upi Antonio Saitta stanno azzerando la capacità di programmazione in opere e infrastrutture, le Province sono state costrette a ridurre gli impegni di 513,2 milioni di euro». Pertanto, ha concluso il presidente dell’Upi, «potranno essere realizzate nel corso di quest’anno opere per un ammontare complessivo …

Ghizzoni e Vaccari “Una legge che riconosca le scuole di musica”

Sono 4mila in tutta Italia, per lo Stato non esistono. Proposta iscrizione ad Albo regionale. I parlamentari modenesi del Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari hanno presentato, nei due rami del Parlamento, una proposta di legge per riconoscere e valorizzare il ruolo delle scuole di musica. Sono 4mila in tutta Italia, 750 solo tra l’Emilia-Romagna e la Toscana. Una realtà culturale importante in grado di rappresentare anche l’identità di un territorio come capita nell’Area Nord della nostra provincia dove la locale scuola di musica, risorta dopo il sisma grazie alle tante donazioni, si esibirà il 26 maggio in piazza a San Possidonio, proprio in occasione del primo anniversario del terremoto, insieme alla Simphony Orchestra della Regione Veneto. Il 26 maggio prossimo, in occasione del primo anniversario del terribile sisma che ha sconvolto parte della provincia modenese, i giovani delle scuole di musica dell’Area Nord si esibiranno in piazza a San Possidonio insieme alla Simphony Orchestra della Regione Veneto. La Fondazione Andreoli ha ripreso la propria attività dopo il terremoto grazie alle tante donazioni arrivate da …

“Un bimbo non si giudica con un quiz” la battaglia contro i test nelle scuole, di Corrado Zunino

Non ci sono gli studenti arrabbiati del 2011, arriveranno più avanti con i test Invalsi da somministrare alle superiori. E la Cgil, comunque critica sulla valutazione scolastica in base ai quiz, non ha scioperato togliendo batterie di fuoco al “Boikot Invalsi” versione 2013, iniziato ieri insieme alle prove per le scuole elementari (seconde e quinte). I Cobas, alfieri della protesta con balli e bandiere sotto il ministero, parlano del 20 per cento di maestri in sciopero. Gli organizzatori dell’Invalsi replicano che su 2.914 classi campione le prove non sono state effettuate nello 0,82% delle seconde e nello 0,75% delle quinte. La distanza dei dati è in linea con le dichiarazioni degli ultimi tre anni, ma va sottolineato come il ministero consideri solo le classi campione quando, invece, gli scioperi ci sono stati anche nelle aule in cui i test non diventeranno prova statistica. In diverse scuole italiane, in realtà, i docenti si sono astenuti, alcuni genitori non si sono scientemente presentati e i presidi sono dovuti correre ai ripari ammassando alunni in una sola aula. …

"Maturità, basta con il lassismo", di Alessandra Ricciardi

Da quest’anno si cambia. Gli studenti che faranno i prossimi test per l’accesso alle facoltà a numero chiuso, medicina, odontoiatria, veterinaria e architettura, potranno contare su un bonus per il voto di diploma, disciplinato a livello nazionale. Ma sarà corretto, ovvero «rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell’anno scolastico 2011/2012…I voti di maturità riferiti ai percetili di riferimento sono pubblicati sul sito del ministero entro il 31 maggio 2013». La precisazione spunta all’articolo 10 del decreto sull’accesso alla facoltà a numero chiuso, uno degli ultimi atti (è del 24 aprile scorso) firmati dall’ex ministro dell’istruzione, università e ricerca, Francesco Profumo, prima del passaggio di consegne al successore, Anna Maria Carrozza. Il bonus per la maturità, da 4 a 10 punti (il massimo è pari al 10% del voto finale del test), era stato previsto da Beppe Fioroni e Fabio Mussi nel 2007, ed è rimasto sempre inattuato. La Lega Nord ha duramente attaccato il bonus: penalizzerà gli studenti del Nord. Al ministero spiegano …