Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"I saggi: niente classi ma gruppi", di Alessandra Ricciardi

Ai saggi piace il modello nordico. Lezioni non solo frontali, gruppi organizzati in base ai livelli di apprendimento e non solo per classi di età. Tempo pieno esteso a modello generale del primo ciclo, attività pomeridiane di recupero individualizzate. E poi valutazione del sistema per il miglioramento delle performance. La ricetta per innalzare il livello del sistema educativo è stilata nel documento presentato nei giorni scorsi dai saggi al capo dello stato, Giorgio Napolitano. Una lista ragionata di priorità, è l’intento del comitato che si è occupato delle riforme istituzionali e sociali, da sottoporre al prossimo esecutivo per un’azione mirata e condivisa su progetti specifici e da realizzare nel breve periodo. Un documento in cui si parte da alcune emergenze, come il contrasto all’abbandono scolastico, per le quali tra l’altro è possibile agganciare risorse fresche, come quelle già messe in campo dall’Unione europea per il piano di Coesione del ministro Fabrizio Barca. «Tutte le analisi condotte sul tema della crescita economica indicano nella disponibilità di un capitale umano di qualità uno degli ingredienti fondamentali per …

Due classi del Liceo Fanti di Carpi a Montecitorio

Se la vera democrazia è quella che parte dal basso, questo caso ne è davvero un buon esempio. Da Carpi, infatti, lunedì prossimo partiranno alla volta del Parlamento due classi del liceo Fanti, la quarta e quinta sezione “B” dell’indirizzo tradizionale. In valigetta, pronta per essere consegnata alla presidente della Camera, Laura Boldrini, una proposta di legge per cancellare una parte della “riforma Gelmini”. «Noi – dicono i ragazzi che abbiamo incontrato ieri in un’aula del Fanti – saremo gli ultimi ad avere nel programma due lingue straniere. I futuri liceali, ad esclusione degli iscritti all’indirizzo Linguistico, si dovranno accontentare di una sola lingua straniera. Ci sembra davvero aberrante vista la direzione multilinguistica e multiculturale che ha preso la nostra società». Orgogliose dei loro studenti le prof. Chiara Carnelli e Fausta Casarini, ieri pomeriggio rifinivano i dettagli dell’incontro in Parlamento. «È la prima volta – dice la docente di Lettere, Fausta Casarini – che una scuola di Carpi viene selezionata per questa iniziativa. Un rigraziamento per questa bellissima esperienza va all’onorevole carpigiana Manuela Ghizzoni che …

"Tagli, ecco come hanno costruito le classi pollaio", di Alessandro Giuliani

Un dettagliato report della Flc-Cgil mette in evidenza come negli ultimi 5 anni a fronte di un incremento di 90mila alunni siano stati tagliati quasi altrettanti docenti e 43mila Ata. Tranne che all’infanzia, le cattedre sono state cancellate ovunque: 28mila nella primaria, 22mila alle medie e 31 alle superiori. Col dimensionamento scomparse quasi 2.000 scuole. Il leader Mimmo Pantaleo si appella ai politici: si facciano carico delle emergenze, serve un piano d’investimenti. E’ davvero impietoso il quadro numerico sui tagli al personale della scuola pubblica tracciato dalla Flc-Cgil: secondo una serie di dettagliate tabelle, il sindacato ha riassunto quanto accaduto nell’ultimo quinquennio. Il dato più allarmante, anche perché contraddittorio, è quello che al sostanzioso aumento degli alunni (+90.000 alunni) non è stato dato seguito alcun incremento di docenti. Anzi. I dati in possesso del sindacato indicano che sono spariti quasi altrettanti insegnanti: ben 81.600. “Con oltre 90.000 alunni in più – spiega la Flc-Cgil – si sarebbero dovute creare non meno di 4.500 classi in più (con media di 20 alunni per classe), invece ne …

L’Italia e le “maglie nere” assegnate da Eurostat, di Pasquale Almirante

Quanti moniti negativi ha subito l’Italia da parte dell’Europa e nel volgere di solo qualche mese? E quante volte abbiamo letto che la nostra Nazione è la “maglia nera d’Europa” in istruzione? Ecco un brevissimo riassunto per rendersi conto che la scuola non è gradita nella Patria di tanti santi, eroi e navigatori Iniziamo coi laureati in informatica. In Italia ne abbiano appena 1,3% contro la media europea del 3,4%. Poco più di un italiano su cento si laurea in scienze informatiche. Peggio di noi, in Europa, solo la Romania (0,9%). Maglia nera non proprio dunque, ma se precediamo la Romania, che solo da qualche ventennio si è riscattata dalla dittatura di Ceausescu, non c’è di andare orgogliosi. Ancora l’istituto di statistica europeo fa sapere che nel 2011 la spesa pubblica per il nostro patrimonio di beni culturali, il più grande al mondo, è stata appena dell’1,1% rispetto al Pil. La metà della media Ue. Per il sovvenzionamento della scuola, da quella d’infanzia alle superiori, non va meglio: si spende solo l’8,5% del Pil, mentre …

"Monito Eurostat: solo in Italia gli abbandoni scolastici non diminuiscono!", di A.G. da La Tecnica della Scuola

Se nell’Ue a 27 lasciano prematuramente i banchi di scuola il 12,8% di giovani, nel nostro Paese siamo fermi al 17,6%: centinaia di migliaia di giovani che vanno a riempire la lista dei neet. E all’Università va peggio: nel rapporto iscritti/laureati siamo gli ultimi. Ancora numeri allarmanti per l’Italia da parte dell’istituto di statistica europeo. Dopo quelli di alcuni giorni fa, riguardanti gli scarsi investimenti su cultura e istruzione, l’11 aprile è arrivato quello sul tasso di abbandono scolastico relativo allo scorso anno. Ebbene, se in Europa la tendenza è in calo, con una media del 12,8 per cento di giovani che lasciano la scuola prematuramente (ormai sempre più vicina a quel 10 per cento indicato dall’Unione Europea da raggiungere entro il 2020), in Italia si va verso la direzione opposta: il numero di alunni che lascia i banchi prima dei sedici anni rimane fermo al 17,6 per cento. Che in termini pratici si traduce in centinaia di migliaia di ragazzi che vanno quasi sempre ad allargare le fila deicosiddetti neet, ovvero dei giovani che …

"Presidio dei precari al Miur, primi risultati", da Tuttoscuola

Centinaia di persone ieri pomeriggio 10 aprile hanno animato a Roma il presidio presso il ministero dell’Istruzione indetto dalla Flc Cgil, per consegnare al ministro Profumo la piattaforma elaborata dal Coordinamento nazionale dei lavoratori precari della conoscenza Flc Cgil. All’appello fatto nei giorni scorsi dal segretario generale Domenico Pantaleo alle Istituzioni e alla Politica hanno risposto i parlamentari Francesca Puglisi, Giovanni Barozzino, Alessia Petraglia e Massimo Cervellini. Pantaleo ha illustrato la piattaforma, si è dichiarato contrario al concorso e al decreto sugli inidonei e ha chiesto in particolare risposte su TFA ordinario e speciale, assunzioni, organici e piani pluriennali di stabilizzazioni in tutti i comparti, reclamando l’immissione in ruolo di tutto il personale ATA, la proroga dei contratti negli istituti di ricerca e università e il superamento dei problemi legati al pagamento delle ferie e degli stipendi del personale precario. Il ministro ha riconosciuto la necessità di un aumento del finanziamento destinato alla scuola, alla ricerca, all’università e all’Afam, impegnandosi a trovare le risorse necessarie. Allo stesso tempo ha riconosciuto l’assoluta necessità, per il comparto …

"Salviamo la scuola dall'ebook integralista", di Roberto Carnero

Con un recente decreto firmato dal Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo si è data attuazione a un punto importante della cosiddetta «Agenda Digitale», che tanto sta a cuore a Mario Monti: dall’anno scolastico 2014-2015 i libri di testo adottati dovranno essere esclusivamente in formato elettronico o tuttal’più misto (cartaceo con una estensione elettronica). Quando si parla di questi argomenti, è sempre consistente il partito degli entusiasti, pronti a cantare «le magnifiche sorti e progressive» del cambiamento in senso moderno della scuola. Ci sono però anche alcune perplessità. Ad esempio c’è chi fa notare che il risparmio per le famiglie argomento portato a suffragio di questa innovazione è soltato teorico: perché per utilizzare i libri digitali bisogna acquistare specifici supporti informatici (computer portatile, tablet, e-reader ecc.). In molti, inoltre, esprimono la preoccupazione che l’eliminazione dei libri cartacei determini un problema di mancanza di punti di riferimento certi, stabili, autorevoli, in un ambiente virtuale, quello di Internet, in cui si trova tutto e il contrario di tutto. Tra costoro si colloca il filosofo Giovanni Reale, autore, presso l’Editrice …