Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

«+ sapere = sviluppo». Oggi a Roma il convegno di Left, di Mario Castagna

Ci sarà spazio per il cahier de doléances, le lamentazioni sullo stato comatoso dell’università italiana. Ma gli organizzatori hanno pensato alla giornata di oggi come un momento per discutere del futuro dell’Italia attraverso il futuro dell’università e della ricerca del nostro Paese. Oggi al Teatro Piccolo Eliseo a Roma si ritroveranno studenti, ricercatori, docenti chiamati a raccolta da Left. «+ Sapere = Sviluppo» è il titolo di questo grande appuntamento che il settimanale offre alla coalizione guidata da Pier Luigi Bersani per confrontarsi con un mondo troppo bistrattato dalle politiche degli ultimi governi. A poche settimane dalla scadenza elettorale gli operatori della conoscenza chiederanno precisi impegni alla politica. In primis, uno stop alla contrazione delle risorse pubbliche, per le quali l’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi Ocse. Poi, un nuovo slancio per la ricerca pubblica, fondamentale per l’innovazione tecnologica, insieme a nuove politiche industriali. E una riforma del sistema di valutazione, tanto importante quanto oggi inefficiente. Infine, un nuovo sistema per il diritto allo studio, su cui il ministro Profumo ha recentemente redatto …

Bersani: "La scuola pubblica è il cuore del nostro programma". E pensa all'8 per mille per l'edilizia scolastica

“Se saremo chiamati a governare, restituire all’istruzione le risorse, la stabilita’ e la fiducia sara’ il cuore del programma”. Pierluigi Bersani, in una lettera pubblicata da Repubblica, illustra il piano del suo partito per valorizzare la scuola pubblica. “Rilanciare la formazione” e’ la mossa chiave per far ripartire il Paese, dice il leader democratico. ”Dovremo investire in istruzione e diritto allo studio- aggiunge- larga parte delle risorse rese disponibili dalla lotta all’evasione fiscale e alla corruzione per riportare gradualmente l’investimento al livello dell’Ocse”. Per Bersani le emergenze sono innanzitutto tre: “La sicurezza delle scuole; la dispersionescolastica; la necessita’ di un nuovo sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti”. Dunque servono investimenti per ristrutturare le scuole e c’è anche la previsione che “i cittadini possano destinare l’8 x mille dello Stato all’edilizia scolastica”. Inoltre servono nuovi investimenti per la “formazione offerta ai docenti in servizio per rinnovare la didattica, nuove tecnologie, scuole aperte tutto il giorno, rilancio della formazione tecnica e professionale”. “Quello che serve- ribadisce il segretario Pd Pier Luigi Bersani in una lettera pubblicata …

"Contratti dei supplenti nel caos", di Carlo Forte

Il ministero dell’istruzione ha inviato alle scuole i nuovi moduli per i contratti di supplenza con una nota emanata il 5 febbraio scorso (939). Ma il nuovo formulario rischia di ingenerare caos circa le disposizioni sulla monetizzazione delle ferie. I moduli, infatti, recano la seguente dicitura da inserire in tutti i nuovi contratti: «La liquidazione relativa alle ferie non godute spetta esclusivamente nel limite di quelle non godibili per incapienza rispetto ai giorni di sospensione delle attività didattiche compresi nel contratto». Ma questa clausola non tiene conto del fatto che i contratti cui fa riferimento la nota ministeriale non consentono di fruire delle ferie nel periodo di sospensione delle attività didattiche (luglio e agosto). La nota, infatti, reca i moduli per stipulare i contratti di supplenza breve, quelli fino a nomina dell’avente diritto e quelli sulle disponibilità che insorgono dopo il 31 dicembre (dunque con termine non oltre il 30 giugno). E dunque, in assenza di disposizioni precise da parte dell’amministrazione centrale, è molto probabile che i dirigenti scolastici adotteranno interpretazioni non uniformi. Tanto più …

“Più risorse e più insegnanti così il Pd cambierà la scuola”, di Pier Luigi Bersani

Caro Direttore, in questi giorni si parla molto di fisco ma troppo poco di lavoro, sanità, scuola. Se saremo chiamati a governare, restituire all’istruzione le risorse, la stabilità e la fiducia sarà il cuore del programma. Insieme, naturalmente, con occupazione e moralità. Dico questo nella consapevolezza che le ricette economiche non bastano a uscire dalla crisi: per fermare il declino è necessario rilanciare la formazione. In Europa, il nostro è uno dei Paesi con meno laureati, dove si legge di meno e si abbandona più precocemente la scuola. Questo incide nello sviluppo economico, sociale e culturale. Se dunque c’è un settore in favore del quale è giusto che altri ambiti della spesa statale rinuncino a qualcosa, quello è la formazione dei giovani. Dovremo investire in istruzione e diritto allo studio larga parte delle risorse rese disponibili dalla lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, per riportare gradualmente l’investimento al livello medio dell’Ocse. Se toccherà a noi governare, ci impegniamo ad affrontare tre emergenze. Anzitutto la sicurezza delle scuole. Il 64 per cento degli edifici non rispetta …

"Tagli ai posti di contingente dei docenti statali all'estero: soddisfazione per l'impegno del PD Scuola", di Anna Rita Sordo

Come è noto, con l’approvazione del D.L. 95/2012 sulla Revisione della Spesa alcuni burocrati contabili del MIUR, hanno previsto di tagliare di più del 40% in pochi anni il contingente dei docenti statali da inviare all’estero, ragion per cui l’Italia dovrà rinunciare, di qui a poco, a quasi la metà del la propria presenza culturale nel mondo. In precedenza il contingente all’estero era composto da circa 1.000 unità ed oggi, dopo l’applicazione della prima “tranche” di tagli, vi sono già ben 134 posti in meno, con la conseguenza che molti Lettorati e Corsi di italiano sparsi per il pianeta sono stati di fatto chiusi. Il “dimagrimento” del 14% del personale avvenuto quest’anno (molto più del 10% totale imposto dal succitato D.L. alle altre amministrazioni) ha già quindi causato gravi scompensi nella rete delle Istituzioni Scolastiche Italiane all’estero, tuttavia se si dovessero tagliare anche i previsti 266 posti e si dovesse quindi malauguratamente arrivare ai -400 totali, allora rimarrebbe ben poco della Promozione della Lingua e la Cultura italiana nel mondo. A più riprese i docenti …

"Quanto è difficile valutare i docenti", di Pier Aldo Rovatti

Come è noto, stanno insediandosi le commissioni nazionali che dovranno stabilire liste di idonei nei vari raggruppamenti scientifici dell’università. Da queste liste gli atenei dovranno poi pescare i futuri insegnanti. Bisogna considerare che l’imbuto è strettissimo (conformemente alle misere risorse disponibili) e che a questa prima tornata si è presentato un vero esercito di aspiranti, ciascuno dei quali dovrà essere valutato. È evidente che le commissioni svolgeranno con molta difficoltà il loro compito, con il rischio di esplodere di fronte a un lavoro immane. La macchina, comunque, è stata avviata. Bisogna, però, anche ricordare che il tutto è stato preceduto da una sottile e generale misurazione bibliometrica: da tempo, infatti, un’Agenzia nazionale ha avuto l’incarico di classificare i “prodotti” di questa imponente massa di candidati servendosi di indici numerici che hanno permesso di stabilire una linea “mediana”, in- somma una soglia da superare per poter essere considerati idonei. Alle spalle del lavoro delle commissioni sta insomma un processo di valutazione, supposto oggettivo, che non ha mancato di suscitare un mare di perplessità e di critiche, …

"Scuole. Emergenza sicurezza in 3 su 4. Incendi, solo il 17,7% è a norma. Vecchie quasi tutte le strutture", di Alessia Camplone

Un’emergenza nazionale. La definizione è del sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello che nell’ottobre scorso decise la chiusura di due grandi scuole, l’istituto Luxemburg e il liceo Copernico, perché i controsoffitti rischiavano di cadere addosso agli alunni. Cinque anni fa nella provincia, all’istituto Darwin di Rivoli, un crollo aveva ucciso uno studente di 17 anni. Ma Guariniello, che nei termini di emergenza nazionale si è rivolto al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, sa che il problema non è solo piemontese. L’ultima fotografia l’ha scattata il Censis, nel suo rapporto sulla situazione sociale del Paese 2012. Risultato: il 33,5% delle scuole italiane non possiede un impianto idrico antincendio e la metà di esse (50,7%) non ha la scala interna di sicurezza, Degli oltre 36mila edifici scolastici censiti, solo un quarto è stato costruito negli ultimi trent’anni, quando è cresciuta la sensibilità sui temi della sicurezza e la normativa si è fatta più rigorosa. IL CPI OBBLIGATORIO Il Cpi, il Certificato di prevenzione incendi, è obbligatorio per le scuole con più di cento studenti: quasi tutte, quindi. Eppure …