Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

Scuola, in tre mosse il PD archivia Gelmini, di Mario Castagna

Risorse, stabilità, fiducia. Si potrebbe sintetizzare così il programma del PD sulla scuola del futuro. «Siamo qui per presentare le idee che abbiamo messo nel nostro documento e con le quali ci presentiamo alle elezioni – ha sostenuto Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd insieme a Manuela Ghizzoni, Maria Coscia, Maria Grazia Rocchi e Simona Malpezzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione – la scuola ha bisogno di risorse, stabilità e fiducia dopo anni di tagli. Le emergenze, come quella legata all’edilizia scolastica, devono trovare una risposta». Primo punto dell’agenda è infatti il contrasto a tre emergenze che oggi colpiscono la scuola italiana: la sicurezza degli edifici scolastici, la dispersione e l’abbandono scolastico e il settore 0-6, cioè quello degli asili nidi e della scuola dell’infanzia. Sulla prima emergenza Pierluigi Bersani aveva già anticipato il piano straordinario per la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici scolastici. Una vera e propria emergenza che minaccia in primis la sicurezza dei nostri ragazzi. Da uno studio della Krls Network of Business Ethics, emerge che in Italia solo …

Diritto allo studio, i ragazzi contro il decreto

Era un atto dovuto, richiesto dalla legge Gelmini, ma il decreto sul diritto allo studio proposto dal ministro Profumo non ha avuto l’accoglienza riservata alle grandi riforme. «Siamo convinti che non si possa in nessun modo approvare un decreto del genere così frettolosamente e prima della fine della legislatura dichiara il sindacato studentesco Link -, non si può fare finta che non esista un problema d’accesso e diritto allo studio in Italia che di certo non si risolve, ma si aggraverebbe ancora di più con l’emanazione di questo decreto». Ieri gli studenti si sono ritrovati a Roma per la seduta del Consiglio nazionale degli studenti universitari che avrebbe dovuto varare il proprio parere. Gli studenti delle liste di sinistra, che sono il gruppo più numeroso, hanno scelto però di non partecipare alla seduta e di richiedere al ministro Profumo una pausa di riflessione. «Chiediamo al ministro di ritirare questo decreto. Pensiamo sia meglio che a occuparsi di questa materia sia il prossimo governo e non un ministro in scadenza», spiega Enrico Lippo, capogruppo degli studenti …

Boom a elementari e licei tornano le classi-pollaio, di Corrado Zunino

Crescono gli studenti italiani, e cresceranno ancora il prossimo anno. Gli ultimi dati forniti dal ministero dell’Istruzione ai sindacati prevedono che ai tre cicli scolastici (dai sei ai diciannove anni) si iscriveranno 6 milioni e 832 mila studenti, 26.706 in più dell’anno scorso. L’incremento della popolazione scolastica si sente fortemente alle elementari: più 21.049. Ma anche alle superiori: più 13.384. Il boom viene frenato dal dato delle scuole medie, che il prossimo settembre vedrà una flessione degli iscritti pari a 7.727. È un dato rilevante, che accelera in realtà un percorso di crescita che dura da cinque anni di fila, secondo le rilevazioni del Miur. Dal 2008 al 2013 il numero degli iscritti è aumentato di 56.486 studenti (+0,8% complessivo) e sul quinquennio resta molto forte l’accelerazione alle elementari (59.362 in più, +3,7%), una crescita più contenuta alle medie (10.079, +0,4%) mentre il calo qui si vede invece alle scuole superiori: 12.955 alunni in meno (-0,5%). I demografi, ma anche i dirigenti dell’Istruzione di lungo corso, imputano questa generale crescita scolastica alla forte immigrazione straniera …

In pensione a 67 anni, ma con "Active ageing", di Anna Maria Bellesia

Pur rivolgendosi all’elettorato italiano, Monti ce lo dice in inglese. “Active ageing” fa molto più “Europe” (in inglese). Vuoi mettere rispetto a un banalissimo “invecchiamento attivo” nostrano che potrebbe perfino preoccupare gli elettori! “È falso – dice – che per dare lavoro ai giovani sia necessario prepensionare gli anziani, ma è vero esattamente il contrario: i Paesi con tasso di occupazione degli anziani più alto sono anche quelli con tasso di occupazione giovanile più alto”. Ecco la ricetta dunque: forti incentivi economici (sgravi fiscali e sgravi contributivi, sulla linea inaugurata con la legge Fornero) e normativi se si assumono cinquanta-sessantenni, maggiore flessibilità nella fase 62-67 anni, con possibilità di combinare part-time con mezza pensione. Veramente questa possibilità c’era già, ma in futuro sarà spostata più avanti negli anni. Insomma i docenti italiani, la cui età media è fra i 50 e i 60 anni, si rassegnino all’“Active ageing”, invecchiando attivamente ancora per molti anni nelle loro scuole. Naturalmente aumentando la produttività e la flessibilità. Immaginiamo come. La didattica sarà sempre più personalizzata, con attenzione ai …

Cosa c’entra la finanza con l’istruzione?, di Antonio Scurati

Assistiamo a un paradosso rivelatore. Non passa giorno senza che il mondo della finanza non si dimostri un perverso anti-modello, incline ad aggravare le nostre crisi economiche e a precipitare la nostra crisi morale. Eppure, quando finalmente l’opinione pubblica pare allarmarsi per il drammatico calo di iscrizioni alle nostre università, ecco che gli opinion maker corrono in soccorso dell’università applicando al suo caso il linguaggio della finanza. «Il rendimento del capitale per laurearsi è circa pari al 10%, molto maggiore del rendimento di un portafoglio medio di azioni e obbligazioni (3,6 %)». Frasi come questa ci hanno costretto a leggere nei giorni scorsi – accanto ai titoli sullo scandalo Mps – i grandi quotidiani nazionali di questo nostro bizzarro Paese. A questo punto è necessario prendere posizione. La mia è la seguente: l’applicazione al mondo universitario di questa logica finanziaria, di questo linguaggio da mutui subprime e da derivati, non lo soccorre ma gli assesta il colpo letale. Anzi, proprio questa colonizzazione dei territori del sapere (e della vita) da parte di una logica basso …

Se i genitori diventano «sindacalisti» dei figli, di Riccardo Bruno

La scuola italiana? Un campo di battaglia. Studenti in guerra contro insegnanti. Ma sempre di più spalleggiati dai genitori che non si fidano degli insegnanti, credono che tocchi a loro sopperire all’educazione inadeguata, alle carenze della scuola. Insomma, si sentono «sindacalisti dei propri figli», espressione che coniò l’allora ministro Fioroni (centrosinistra). Ripetuta qualche anno dopo dal ministro Gelmini (centrodestra). Lo studente, che si nasconde dietro il nome del pilota Fernando Alonso, chiede aiuto su Internet: «Un prof mi ha ritirato il cellulare e se l’è tenuto, posso denunciarlo?». Risposta pronta di Woody: «Sì. È Furto!!! Potresti registrare una conversazione, lo porti a dire che te lo ridarà quando vuole lui!!! Fallo, avrai il coltello dalla parte del manico!!! Odiosi prof!!!». Benvenuti nel campo di battaglia della scuola italiana. Studenti in guerra contro insegnanti. Come sempre. Ma, ed è questa la novità, sempre di più spalleggiati dai genitori. Liceo di Roma: alla professoressa gli studenti fanno sparire gli occhiali, lei perquisisce gli zaini. Quando a casa i ragazzi raccontano tutto, qualche papà invece di sgridare il …

Nell’asilo senza confini tra l’Italia e la Slovenia, di Jenner Meletti

Avrà un recinto robusto, l’asilo nido, così i piccoli potranno giocare in giardino, salire sullo scivolo, senza paura delle auto che passano. Ma sarà un asilo senza confini. «Poslus slavic, kuo puoje/poslus, kuo ljubo klice», canteranno i bambini sloveni. «Ascolta come l’usignolo canta / ascolta come chiama l’amata», risponderanno i piccoli italiani. Senza bisogno di traduzioni, perché nel primo asilo senza confini Paul, Zuan, Josef scambieranno i giocattoli e anche le parole con Luigi, Antonio, Pietro. «In questa terra — dice Piergiorgio Domenis, 57 anni, sindaco di Pulfero — il confine era davvero una cortina di ferro. Qui finiva un mondo e al di là della sbarra ne cominciava un altro. Siamo stati separati e “nemici” per decenni. Adesso, nel nuovo asilo nido, cresceranno assieme i bambini di Pulfero e quelli di Caporetto, oggi Kobarit, in Slovenia. I loro genitori passano da qui, per andare a lavorare a Cividale. In questa terra spaccata, costruiamo il nuovo sulle ceneri della frontiera». L’edificio esiste già e sono arrivati 40.000 euro della Regione Friuli per trasformare l’ex scuola …