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"10anni. Il Consiglio universitario: serve piano da 100 milioni", di Marzio Bartoloni

L’università italiana non perde solo studenti, ma anche docenti. Ne ha persi oltre 9mila negli ultimi 6 anni e da qui al 2018 – a bocce ferme – ne perderà altri 5mila. A conti fatti sono 15mila prof in meno in dieci anni: in pratica ogni anno tra ordinari e associati se ne vanno in 1500. Un buco nero che rischia di rendere ingovernabile l’università. Le stime sono del Cun, il Consiglio universitario nazionale – l’organo consultivo del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – che nei giorni scorsi ha inviato una raccomandazione al ministro Maria Chiara Carrozza per chiede il «finanziamento di un piano straordinario per la chiamata di professori di seconda fascia» da 100 milioni. Un piano che secondo il Cun avrebbe un «effetto virtuoso» su tutto il sistema. Un piano straordinario contro l’emorragia di docenti Se tutto filerà liscio, dopo i tanti rinvii legati all’abilitazione introdotta dall’ex ministro Gelmini, quest’anno dovrebbe finalmente scattare il reclutamento di 5mila professori di seconda fascia (gli associati) «in gran parte – ricorda la raccomandazione – provenienti dalle …

"Se il segretario si gioca tutto", di Massimo Adinolfi

Se non fosse per il titolo, che si potrebbe prestare a equivoci e ironie, il film di queste giornate potrebbe essere raccontato alla maniera del primo Kubrick, quello di «Rapina a mano armata». Un colpo all’ippodromo, raccontato da punti di vista ogni volta diversi, con flash-back sincronici che costringono lo spettatore a rivedere più volte la stessa azione, da angolature e con sottolineature differenti. È quello di cui il cronista avrebbe bisogno, per muovere nello stesso, complicato scenario il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il segretario del Pd, più gli altri attori politici (il centrodestra di Alfano, i frammenti del centro montiano, la minoranza Pd) relegati per il momento nel ruolo di comprimari, ma – come accade nel film – non per questo meno decisivi per la riuscita del colpo. Il colpo è il nuovo governo. Allo stato, tutto o quasi sembra spingere in direzione di un incarico a Matteo Renzi. Le ipotesi alternative – il rimpasto, un nuovo governo Letta, il precipizio delle elezioni – non si sono ancora definitivamente consumate, ma …

"Ma i ricercatori non sono postelegrafonici. Una ASN da ripensare in modo radicale", di Francesco Coniglione

Gli effetti del nuovo sistema di abilitazione nazionale (ASN) si stanno vedendo sempre più, via via che escono i risultati delle varie commissioni: oltre alle denunzie e ai cahiers de doléances quotidianamente presentati su tutti gli organi di stampa e su Roars, v’è chi vorrebbe anche accreditare l’idea che i nomi dei vincitori erano già scritti nelle stelle e che quindi in effetti l’ASN è il solito trucco per far passare i predestinati. V’è molto di vero e anche molto di falso in quest’ultima tesi, a seconda del lato da cui la si considera. Per un aspetto, diciamolo chiaramente e senza false ipocrisie, in un sistema normale che premia il merito scientifico, il fatto che si sappia in anticipo chi vincerà un certo concorso deve essere ritenuto la condizione normale e non può essere considerato affatto una patologia. Per un altro aspetto, invece, il fatto che si possa prevedere che un illustre sconosciuto possa risultare idoneo, rivela che effettivamente c’è qualcosa di marcio in Danimarca. Ma queste sono in effetti le due facce di una …

"In coda per i musei, il volto più bello del pianeta-giovani", di Alessandro Perissinotto

A Torino migliaia per avere la tessera-sconto. I ragazzi in coda a Palazzo Nuovo a Torino, sede delle facoltà umanistiche A generalizzare – potremmo dire parafrasando Andreotti – si fa peccato (verso l’intelligenza), ma spesso ci si azzecca. Come non dar ragione a Ernesto Galli della Loggia che ieri, dalle pagine del Corriere, stigmatizzava la volgarità dei giovani? Chiunque abbia a che fare con la fascia d’età 15-25 anni si scontra, prima ancora che con il turpiloquio o la bestemmia, con una diffusa sciatteria della mente, con un appiattimento del pensiero di cui la parolaccia o l’oscenità non sono che conseguenze e neppure tra le più preoccupanti. Ma se accettare l’evidenza del luogo comune è un sano antidoto contro i facili idealismi che per lungo tempo abbiamo coltivato, non meno importante, e anche piacevole, in fondo, è lasciarsi sorprendere dalla realtà. E la sorpresa, specie con i giovani, è sempre in agguato. Ne ho avuto la prova ieri, entrando in Università per la mia settimanale dose di esami (non meno di 70 la settimana prescrive …

"Intelligenti si diventa così. Le capacità critiche per orientarsi nel mare magnum dell'informazione sono meno diffuse di quanto si creda", di James Flynn

Invecchiando, sento una forte spinta a cercare di offrire alle persone un’istruzione migliore di quella che sono stato in grado di fornire ai miei studenti lavorando all’interno di diverse università. Senza dubbio questo stimolo è il sostituto, per un ateo, del desiderio che prova chi ha una fede religiosa di salvare le anime. Non posso promettere una vita dopo la morte, ma posso cercare di salvare le persone dall’ignoranza che paralizza la mente. Anche se un meteorite domani ci eliminasse tutti, quante più persone andassero incontro alla morte avendo realizzato il potenziale che è in loro, tanto più l’esperimento umano su questo pianeta potrebbe dirsi riuscito. Conosco molte persone che hanno fatto sforzi per diventare esseri umani razionali. Leggono molto e sanno qualcosa della varietà e della storia del mondo. Sono diventati filosofi, nel senso che pesano sulla bilancia della ragione le convinzioni circa la religione, gli impegni morali, gli atteggiamenti verso lode e biasimo (libero arbitrio), e la propria idea di una buona società. Tuttavia, si sentono relativamente impotenti ad affrontare la principale minaccia …

"ANVUR: ecco i «criteri che porteranno a una diminuzione molto netta» dei dottorati di ricerca", da www.roars.it

l 17 gennaio scorso, l’ANVUR ha pubblicato la versione preliminare dei criteri per l’accreditamento dei dottorati di ricerca. Fino al 10 febbraio gli atenei potranno inviare osservazioni, commenti e suggerimenti che l’ANVUR “esaminerà con attenzione” prima di elaborare la versione definitiva che sarà pubblicata entro il 15 febbraio 2014. In questo articolo, spieghiamo e analizziamo alcuni dei criteri, indicatori e soglie adottati per l’accreditamento, evidenziando le forti criticità che essi comportano e proponendo alcuni correttivi. 1. Criteri. indicatori e soglie Fra le attività intraprese da Anvur in questi anni c’è anche quella dell’accreditamento dei dottorati di ricerca, con l’ottica ben espressa da Sergio Benedetto nell’articolo su Repubblica, di una drastica riduzione del numero dei corsi. I corsi di dottorato in Italia erano 1.531 per il 28°. Ciclo e sono poco più di 900 per il 29°. ANVUR ha partecipato a diversi incontri nelle Università italiane per presentare la procedura di accreditamento dei dottorati (criteri, indicatori e soglie). Il 17 gennaio, con un paio di settimane di ritardo sulla tabella di marcia è stato pubblicato il …

"Miur, fondi e programmi per fermare i cervelli in fuga", di Valeria Trigo

Sostenere i giovani ricercatori nella fase iniziale della loro carriera,attraverso il finanziamento di un programma di ricerca indipendente. È lo scopo del nuovo bando del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, «Sir Scientific Independence of young Researchers’» destinato agli studiosi under 40, che allinea per la prima volta la procedura di selezione dei progetti a quella dell’Erc, European Research Council. Il bando, pubblicato sul sito del Miur ( http://sir.miur.it/) stanzia oltre 47 milioni di euro a favore dei giovani cervelli. I singoli progetti dovranno essere presentati entro il 13 marzo 2014. Il bando Sir prevede il finanziamento di progetti svolti da gruppi di ricerca indipendenti e di elevata qualità scientifica sotto il coordinamento di un Principal Investigator (PI), italiano o straniero, residente in Italia o all’estero, anche lui under 40, che deve aver conseguito il suo primo dottorato (o la specializzazione di area medica, in assenza del dottorato) non prima di 6 anni rispetto alla data del bando e deve aver già prodotto almeno una pubblicazione. La costituzione del gruppo di ricerca è flessibile: i …