Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

Approvato il dl scuola. Carrozza: “Già pronti i decreti attuativi”, di Salvo Intravaia

Nuove risorse alla scuola, agli insegnanti, al loro aggiornamento, e misure significative come l’entrata gratuita nei musei e nei siti archeologici per i docenti, la connessione a internet di aule e istituti parificati, e premi per gli studenti dell’arte e della musica. Sono i contenuti del decreto legge sulla scuola approvato oggi. Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha dichiarato, a Rai News 24, che i decreti attuativi del dl Istruzione, che ha ottenuto oggi il via libera definitivo dall’aula del Senato, sono pronti. “C’è poi – ha spiegato – attenzione al welfare studentesco: si parla per la prima volta, per esempio, degli studenti che si devono spostare per frequentare un istituto. Sul diritto allo studio abbiamo inserito 100 milioni di risorse permanenti, e molta attenzione è stata data anche all’edilizia scolastica e all’università”. Il ministro ha aggiunto di essere ben consapevole che non ci si deve fermare alla norma primaria ma attuarla. “Vogliamo anche valorizzare l’autonomia scolastica: non vedo questo colosso centralizzato di Roma che comanda, ma bisogna dare fiato alla progettualità che la …

“Il Ministero boccia molte università telematiche: rischiano il ritiro dell’accredito” da repubblica.it

Due università telematiche accreditate (su sei controllate) rischiano di perdere la certificazione statale. Altre tre devono investire e allargare corsi e qualità della didattica per mantenerlo. Una sola è «in linea con gli standard europei». Le cinque “telematiche” rimaste fuori attendono valutazione. Il ministro dell’Istruzione (e dell’Università) Maria Chiara Carrozza ha preso in mano il dossier preparato dall’Anvur — l’Agenzia di valutazione del sistema universitario — e ha chiesto al suo staff di controllare i giudizi espressi. In alcuni casi sono pesanti, in altri sottolineano conflitti di interessi e in generale rivelano che tutti gli Atenei telematici italiani devono introdurre «modifiche o integrazioni». Delle undici università telematiche accreditate in Italia, sei sono concentrate a Roma: Guglielmo Marconi, San Raffaele, UniNettuno, Unitelma Sapienza, Unicusano e Universitas Mercatorum. A Novedrate (Como) c’è l’E-campus, a Firenze l’Italian university Line, a Torrevecchia Teatina (Chieti) il Leonardo da Vinci, quindi la Giustino Fortunato di Benevento e la Pegaso di Napoli. Le altre (decine, tra cui la famosa Cepu), non hanno alcun tipo di riconoscimento pubblico. L’ultima notizia sul Cepu, la …

“I falsari della ricerca. Si può ancora credere nella scienza?”, di Pietro Greco

«How science goes wrong». Il coloratissimo titolo dominava la prima pagina della più nota e diffusa rivista economica del mondo, The Economist, sulla prima pagina. Annunciando un dossier, piuttosto lungo, sul «come la scienza sbaglia». O, meglio ancora, su «come la scienza funziona male». L’intervento ha scatenato una miriade di reazioni, anche sui media italiani. E, anche se il tema non è nuovo, giunge più che mai opportuno. Per due motivi. Il primo è che la copertina di The Economist, ricorda a tutti ma soprattutto a noi italiani che la scienza occupa un ruolo decisivo nella società e nell’economia del mondo. E che il suo funzionamento interno non è questione da tecnici, ma può ben occupare la copertina di una delle poche riviste globali. Per dirla in una battuta, The Economist ricorda a tutti ma soprattutto a noi italiani che la scienza è questione troppo seria per lasciarla ai (soli) scienziati. Il secondo motivo che torna a merito di The Economist è di averci ricordato come la scienza o meglio, la comunità scientifica mondiale, con …

“Una giungla di norme variabili che alimenta la fuga di cervelli”, di Stefano Paleari*

Le fasi della crisi sono ora chiare: finanziaria, economica, occupazionale e, da ultimo migratoria. Le statistiche recenti sulla disoccupazione in Italia sono da capogiro: 12,5% con un picco del 40,4% per quella giovanile. Fra non molto anche le statistiche sui giovani fuggiti all’estero certificheranno questa accelerazione anche se, chi vive in mezzo ai giovani come in Università, tocca da tempo con mano l’intensità crescente di questo fenomeno: richieste da parte degli studenti di esperienze all’estero che da temporanee diventano permanenti, dottori di ricerca che trovano in pochi giorni una posizione in Università e centri di ricerca stranieri, ricercatori che a fronte di concorsi italiani di durata e architetture imprecisate vengono chiamati da prestigiose Università oltre confine. E, infine, nelle discussioni con le famiglie della cosiddetta middle class, l’idea per i propri figli di immaginare un futuro fuori dall’Italia. Con il Sud che subisce una doppia migrazione: verso il Nord e fuori confine. È difficile accettare questo epilogo, non solo per la “generazione di mezzo” a cui appartengo ma per tutti coloro che hanno ancora a …

“La corsa a ostacoli delle università italiane per attirare gli studenti stranieri”, di Gianna Fregonara

Sono quasi 4 milioni, erano 3,6 milioni tre anni fa, poco più della metà nel 2000. Arrivano soprattutto dall’Estremo Oriente, dalla Cina innanzitutto da dove ogni anno parte almeno mezzo milione di studenti. Di questo enorme mercato di ragazzi in movimento nel mondo in cerca di un’università, gli atenei italiani faticosamente cercano di conquistare una fetta: gli studenti stranieri che scelgono l’Italia per studiare sono ormai più di 70 mila (Erasmus escluso), dicono i dati del rapporto Unesco 2011, vengono principalmente dal Mediterraneo e dall’Est europeo oltre che dalla Cina appunto. Ma i numeri sono inferiori anche agli obiettivi europei; a parte il sistema anglosassone, Francia e Germania fanno molto di più. Ca’ Foscari a Venezia ha compiuto un grande lavoro passando in tre anni da un 3 per cento di stranieri al 10: oggi sono cinquecento su cinquemila studenti per ogni anno. «Siamo avvantaggiati dal fatto che Venezia ha anche una sua particolarità per tutto ciò che riguarda l’arte, ma abbiamo aperto desk nelle ambasciate di 18 Paesi, forniamo un servizio di tutoraggio da …

“Ok al bonus e digitale fai-da-te . Ma saltano i 41 milioni per le università più virtuose”, di Valentina Santarpia

Via libera della Camera dei deputati sul decreto scuola, approvato con i voti favorevoli di Pd e Pdl, il parere contrario di Lega nord e Fratelli d’Italia e l’astensione di Sel e Movimento Cinque stelle. Ora passerà al Senato. Saltano i fondi aggiuntivi per le università migliori, si tratta di una questione tecnica. Restano fuori dal decreto anche quasi tutte le proposte di modifica sulle graduatorie, tranne l’emendamento che salvaguarda circa 2386 presidi, trasformando le graduatorie di merito in graduatorie ad esaurimento, e facendo quindi sì che non venga bandito un nuovo corso-concorso finché non saranno assunti i dirigenti scolastici in attesa. Ma la Camera approva un ordine del giorno perché il ministero, una volta per tutte, si chiarisca in quali modi avvengono i reclutamenti e dove possono essere apportati correttivi. Impegno ufficiale dell’esecutivo anche sulle borse di studio: i 40 milioni per finanziarle dovranno essere trovati nell’ambito della legge di stabilità. Tra i provvedimenti approvati, un piano triennale 2014-2016 per l’assunzione a tempo indeterminato del personale della scuola, la rideterminazione della dotazione organica dei …

Scuola: Ghizzoni (Pd), un buon provvedimento

“Il Dl Istruzione e’ un buon provvedimento con cui governo e Parlamento finalmente invertono davvero la tendenza degli anni precedenti e scelgono di investire nella scuola e nell’universita’”. Lo ha detto Manuela Ghizzoni, deputata del Pd e relatrice del testo, la quale spiega che “e’ stato fatto un buon lavoro che ha portato ad una ampia condivisione, pur con accenti diversi come mostra la scelta di astensione da parte di Sel e M5S. Questo decreto non aveva l’ambizione di risolvere tutti insieme i problemi della scuola ma e’ sicuramente una prima risposta positiva. Ora sta alla responsabilita’ della politica proseguire sulla strada tracciata”. Ansa