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“Riforme ora, o sarà stracciata la Carta”, di Claudio Sardo

Il nostro sistema politico è al collasso. Ha perso al tempo stesso efficacia e credibilità. Si sono persino spezzati alcuni legami tra le istituzioni rappresentative e i principi costituzionali (vedi la legge elettorale). Le riforme sono una urgenza democratica. Chi lo nega, sottovaluta la crisi oppure punta consapevolmente alla distruzione. Le riforme sono una necessità anzitutto per chi ama questa Costituzione e la considera la «più bella del mondo». Se non si correggerà e non si rafforzerà al più presto la forma di governo parlamentare, quella voluta dai costituenti, diventerà inarrestabile la spinta presidenzialista, che già si mescola a pulsioni populiste e istinti autoritari. Per questo la guerra dichiarata da alcuni costituzionalisti alla modifica dell’art.138, e ora sostenuta da Grillo e Casaleggio (noti detrattori non solo della nostra Carta ma degli stessi valori fondativi del costituzionalismo moderno), ci appare una scelta autolesionista che rischia di produrre effetti tragici, contrari a quelli auspicati dai promotori. Il punto non è ̀ la legittimità delle obiezioni alla ddl costituzionale proposto dal governo. Si può sostenere con buone ragioni …

“Lo sformato legislativo”, di Michele Ainis

D’estate, puntualmente, fioccano i divieti. L’ultima invenzione è il porto d’armi (pardon, di sigarette) in automobile, che ha impegnato in singolar tenzone le ministre Bonino e Lorenzin. Ma la pioggia di regole ci bagna tutto l’anno, e nessun ombrello è abbastanza largo da proteggerci. Nel 2007 la commissione Pajno ha fatto un po’ di conti: avremmo in circolo 21.691 leggi dello Stato. Tuttavia la stima è viziata per difetto, e non solo perché il trascorrere del tempo ci ha recato in dote nuovi acciacchi normativi. Dobbiamo aggiungervi le leggi regionali (all’incirca 30 mila). Quelle delle due Province autonome (il sito web della Provincia di Bolzano ne vanta oltre 2 mila). Nonché il profluvio dei regolamenti: 70 mila. Troppo? No, è troppo poco. Nel Paese in cui perfino i carabinieri sono dotati di un ufficio legislativo, in questo Paese senza autorità ma con cento authority, le sartorie del diritto s’incontrano a ogni angolo di strada, e ciascuna ha un abito normativo che ci cuce addosso. Il 18 luglio il Garante della privacy ha varato un provvedimento …

“In attesa della Cassazione Letta cerca di dare senso a una difficile estate”, di Stefano Folli

Il presidente del Consiglio Enrico Letta è molto attivo in questi giorni afosi che precedono la pausa estiva. Forse perché quest’anno le vacanze non presentano quel carattere ineluttabile che la tradizione suggerisce. Non c’è niente di veramente certo nell’Italia politica di oggi e si capisce che il premier abbia voglia di scuotere la maggioranza, anche per impedire che si produca uno “scollamento” rispetto all’attività dell’esecutivo. Si fa presto a ricadere nella sottospecie del “governo amico”, vale a dire una compagine che cammina per la sua strada senza essere sostenuta in modo convinto dai partiti dell’alleanza. Questo non è ancora il caso del governo Letta. Ma il presidente del Consiglio è consapevole che il rischio esiste e che le prospettive delle larghe intese poggiano in buona misura sulla sua personale leadership, sulla sua capacità di prendere iniziative e di trasmettere messaggi convincenti all’opinione pubblica. La sonnolenza estiva della maggioranza e la perdita di coesione sono pericoli dietro l’angolo e solo il premier può esorcizzarli. Ma è una fatica quotidiana di non poco conto, anche perché i …

“Segnali di crescita ma lo sviluppo va sostenuto” di Alberto Quadrio Curzio

Le buone notizie congiunturali-previsive sull’inversione di tendenza della decrescita europea vanno prese con soddisfazione ma anche con cautela e vanno sempre collocate nelle prospettive e nelle valutazioni strutturali di medio-lungo termine. Anche perché, come vedremo, spesso non ci troviamo di fronte ad un passaggio alla crescita ma solo ad un rallentamento della decrescita. Per questo, per noi, è tuttora difficile pensare che la grande crisi che la Uem sta vivendo dal 2008, anche a causa di politiche economiche sbagliate, si stia risolvendo da sola. Non vorremmo che qualcuno tragga dai sintomi la conclusione che le politiche del rigore fiscale, non controbilanciate da investimenti europei in partenariato pubblico-privato (su cui ci sono progetti importanti elaborati dalla Commissione europea), siano state e siano la ricetta giusta. A meno che ci si accontenti di una crescita di lungo periodo del Pil sotto l’1% annuo e con una disoccupazione al 10%, associata ad un crollo nel tasso di attività che andrebbe ad incidere pesantemente sui bilanci pubblici. Consideriamo tuttavia le odierne, buone, notizie sull’economia reale e sul credito. Un …

“Ricercatori in fuga”, di Pietro Greco

I nostri giovani, malgrado tutto e con crescente difficoltà resistono. Ma l’Italia ha perso ogni residua capacità di attrazione. Il responso della selezione 2013 della cosiddetta Erc junior, ovvero i grants appena assegnati dallo European Research Council ai giovani ricercatori dell’Unione e dei paesi associati non poteva essere più chiaro. Su 287 fondi per portare avanti un progetto di ricerca (grants) assegnati, i giovani italiani ne hanno vinto 17: il 5,9% del totale. Non molti, tenuto conto che nel 2008, in un’analoga (ma non omologa) selezione ne avevamo vinti 35 su circa 300 (il 12% del totale). Ma neanche pochi, visto che gli inglesi ne hanno vinto 22 e i francesi 26, pur avendo un numero di ricercatori e, soprattutto, di giovani ricercatori molto più nutrito. Solo la Germania si distacca, con 55 grants vinti. Ma la Germania ha, appunto, un numero di ricercatori tra 3 e 4 volte superiore. Se ancora cinque anni fa riuscivamo a raccogliere più di quanto seminato, ora raccogliamo esattamente quanto seminiamo. Certo, per numero assoluto di successi, eravamo secondi …

Carrozza: “15mila docenti a settembre. Tutti universitari dovranno fare stage”, da repubblica.it

Il ministro dell’Istruzione al videoforum di Repubblica Tv: “Il 50% dei nuovi insegnanti verrà dalle graduatorie, l’altro 50% dal concorso. La diminuzione è dovuta alla riforma che impedisce molti pensionamenti. Cerchiamo le coperture per chi vuole lasciare”. Sugli studenti: “Non si può arrivare a 25 anni senza lavorare neanche un giorno” Concorsone per i nuovi insegnanti scolastici al centro del videoforum di Repubblica Tvcon il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, intervistata da Corrado Zunino. “Verranno tutti assorbiti i vincitori? Mi auguro di si – ha esordito il ministro – le selezioni sono in corso, alcuni più avanti. Ci sono stati problemi perché i compensi per chi è in commissione sono molto bassi, nonostante avessimo chiesto di assorbirli”. Resta da capire quanto saranno i nuovi docenti alla partenza del prossimo anno scolastico. “Non appena sarà possibile immetteremo 15mila dipendenti, 50% dalle graduatorie, 50% dal concorso”. Numeri più bassi delle previsioni iniziali: dovevano essere 26mila. “Anche se il concorso ha validità 3 anni – precisa il ministro – e potranno essere assunti successivamente”. …

“Il podio delle Università”, di Aurelio Magistà

L’ateneo migliore d’Italia è Siena. Il giudizio reca l’autorevole firma del Censis e si trova nella Grande Guida Università che esce domani con Repubblica per aiutare gli studenti a scegliere la laurea giusta. Il voto di 103,4 su 110, infatti, non lo colloca solo al primo posto della sua categoria, quella di medie dimensioni, ma al vertice assoluto in Italia. Per il rettore Angelo Riccaboni è «una grande soddisfazione, dopo anni di difficoltà economiche che stiamo risolvendo con tanti sacrifici. Anche perché dimostra che mettere al centro dei propri sforzi gli studenti alla fine conviene sempre ». Un’attenzione ripagata: gli studenti che provengono fuori dalla Toscana sono più della metà, a testimonianza dell’attrattiva accademica di Siena. «Comunque non abbiamo aggiustato il bilancio solo tagliando », puntualizza il rettore, «ma anche con iniziative che portano ricavi. Come Med Solutions, la nostra rete che fa parte del programma dell’Onu Sustainable Development Solutions Network «In pratica, mettendo a frutto l’attenzione che dedichiamo all’ecocompatibilità, con Med Solutions aiutiamo a individuare le soluzioni di sviluppo sostenibile più adatte a raggiungere …