Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

"Occupazione, quando la laurea non basta", di Christian Benna

L’università della vita boccia i dottori. Succede in Italia dove il pezzo di carta rimane nelle tasche di 200mila laureati fermi al palo della disoccupazione. Il record negativo è certificato dall’Istat: nel 2011 il numero di giovani a spasso con titolo di studio conseguito in un delle facoltà della Penisola è aumentato del 27%. Non stupisce quindi che nella nuova ondata migratoria, 100 mila italiani in fuga solo lo scorso anno, uno su tre possiede almeno una laurea. La crisi degli atenei, va a braccetto, in un valzer sul Titanic, con la crisi dell’economia e del lavoro. Le università italiane negli ultimi dieci anni hanno perso 58 mila studenti; con calo delle matricole pari al 17% sul totale della popolazione universitaria. Come se in un decennio — quantifica il Consiglio universitario nazionale — fosse scomparso un ateneo come la Statale di Milano. Un’emorragia che si traduce in tracollo nelle classiche Ocse in quanto a percentuali di laureati tra 30 e 34 anni: l’Italia scivola al 34esimo posto su 36 paesi, a quota 19% contro una …

Carrozza: «Sud, più risorse per trattenere i migliori», di Adolfo Pappalardo

«La nostra priorità è il Sud», dice subito, senza tanti giri di parole, Maria Chiara Carrozza appena insediatasi sulla poltrona più alta del ministero dell’Istruzione e Ricerca scientifica che pesa le parole ma chiarisce come occorre ridare speranza agli insegnanti precari: «Un problema enorme. Ma chi ha tenuto in piedi per anni la formazione non può essere buttato via». Ministro domani sarà a Napoli. A Città della Scienza e nella scuola media di Forcella per iniziare un tour. «Giusto partire da Napoli, un luogo simbolico del Mezzogiorno su cui occorre un’attenzione particolare. A cominciare da Città della Scienza dopo tutto quello che è avvenuto: il mio obiettivo è fare di tutto affinché ci sia una ripartenza della attività ma in questo momento occorre, soprattutto, la mia vicinanza e quella del governo alla comunità scientifica-accademica di Napoli. Questa visita è un modo simbolico per ricominciare a parlare di progetti concreti». Poi a Forcella, un quartiere disagiato di Napoli, come però ve ne sono diversi al Sud. «Ne sono consapevole. Voglio essere presente, parlare con i docenti, …

"Il primo esame universitario già al liceo così negli atenei è caccia alla matricola", di Salvo Intravaia

Esami universitari già al liceo. È l’ultima trovata degli atenei italiani per soffiare matricole alla concorrenza e avvicinare i ragazzi delle superiori all’università. Qualche giorno fa, il Senato accademico dell’università Ca’ Foscari di Venezia ha approvato Esame in anticipo, una originale attività di orientamento come quelle svolte ogni anno dagli atenei per fornire informazioni ai futuri iscritti e consigliarne le scelte in base alle loro inclinazioni. Dal prossimo anno, la Ca’ Foscari terrà corsi di alcune materie di base presenti in diversi percorsi di laurea — biologia, chimica, ecologia, ingegneria ambientale, analisi statistica dei dati, ma anche altre discipline — indirizzati agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori venete. E coloro che si iscriveranno e seguiranno il corso pomeridiano potranno aggiudicarsi i primi sei crediti della loro carriera universitaria. Basterà superare l’esame collocato alla fine delle lezioni e, dopo il diploma, iscriversi nell’ateneo della Laguna. L’iniziativa segue una prima sperimentazione avviata dalla Ca’ Foscari in due licei veneti, uno a Treviso e l’altro a Mestre, che ha riscosso parecchio successo. «È andata bene …

"Università. Maglia nera in Europa", di Rosario Trafiletti

Il dato relativo ai laureati in Italia è il peggiore d’Europa. Lo rende noto oggi Eurostat, segnalando che, nel 2012, solo il 21,7% di coloro che hanno intrapreso gli studi universitari si è laureato. Un primato allarmante che, purtroppo, è il frutto delle gravi carenze del nostro Paese sul fronte dell’istruzione, della ricerca e dello sviluppo. A determinare tale situazione, infatti, contribuiscono da un lato i costi, per molti proibitivi, delle rette e, dall’altro, la mancanza di incentivi per favorire l’accesso allo studio. È di pochi giorni fa la notizia che prospetta, nei prossimi tre anni, il taglio del 92% delle borse di studio. Tale mossa equivale alla condanna a morte del diritto allo studio nel nostro Paese. Un diritto che, ricordiamo, è garantito dalla Costituzione. Trascurare l’istruzione, inoltre, vuol dire infliggere gravi danni all’intero sistema economico. I fatti lo dimostrano. Sono 243 i brevetti importanti realizzati dai cinquanta migliori ricercatori italiani registrati all’estero che denotano grandi capacità intellettuali e scientifiche. Secondo uno studio dell’Istituto per la Competitività (ICom), si tratta di un valore di …

Università, Ghizzoni e Galli “Missioni fondamentali per la ricerca”

I parlamentari modenesi Pd hanno interrogato i ministri dell’Istruzione e dell’Economia. I deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni e Carlo Galli hanno depositato una interrogazione a risposta in Commissione indirizzata al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e al ministro dell’Economia e delle Finanze per tentare di salvaguardare il regolare svolgimento delle attività di ricerca delle università italiane messo in serio pericolo dalla “stretta” ulteriore sulle spese per missioni contenuta in una recente circolare della Ragioneria dello Stato. Le attività di ricerca nelle Università si basano anche sul necessario confronto con quanto stanno facendo altri enti nel mondo e sul controllo delle fonti che, non sempre, com’è naturale, sono vicine a casa. E’ per questo che la “stretta” sulle spese per missioni già prevista nel 2010 dall’allora governo Berlusconi, ma resa ancor più pressante con una circolare emanata nel febbraio scorso dal dipartimento della Ragioneria dello Stato rischia seriamente di mettere in discussione il regolare svolgimento dell’attività di ricerca degli studiosi italiani. L’argomento oggi è stato portato direttamente sul tavolo del ministro dell’Istruzione Profumo e …

"Nella fabbrica dei falsi le lauree 110 e frode", di Ettore Livini e Gina Kolata

Lo spread? Nossignori. Il peggior nemico dell’euro è la “Lauree Patacca Spa”, la fiorente industria multinazionale di diplomi millantati, tesi copiate e titoli di studio venduti da improbabili atenei online, che sta facendo ridere (e tremare) mezza Europa. I casi di Renzo Bossi e di Oscar Giannino sono solo la punta dell’iceberg. Una Laureopoli continentale che rischia di chiudersi ora con il botto: nel tritacarne deisospettièfinitaieri Alenka Bratusek, neo-primo ministro della Slovenia incaricato di salvare il paese (e forse anche la moneta unica) dal crac. «Il paper che le ha garantito un master in Scienze sociali — dicono implacabili i suoi accusatori — è la fotocopia in carta carbone di altri studi accademici». L’università di Lubiana ha aperto un procedimento di verifica e Bratusek ha già annunciato — facendo correre i brividi a molte cancellerie della Ue — che se il plagio fosse provato «darebbe subito le dimissioni». Chi è senza peccato, del resto, scagli la prima pietra: la tentazione della scorciatoia accademica è una storia vecchia come il narcisismo dell’uomoealimentadasempre un indotto economico a …

"Allarme università, scadono le borse dei ricercatori", di Cristina Pulcinelli

Sono stati cervelli in fuga. Poi l’Italia li ha richiamati e sono rientrati per contribuire, secondo le loro parole, «alla ricerca e allo sviluppo del nostro Paese». Ora rischiano di dover ripartire o, peggio, di rimanere senza lavoro. 114 firmatari di una lettera al ministro dell’istruzione, università e ricerca Francesco Profumo chiedono che si intervenga al più presto per evitare questa “fuga di ritorno”. Si tratta di fisici, chimici, economisti, ingegneri, biologi vincitori del programma «Rientro dei Cervelli» per l’anno 2008-2009 e che da quattro anni lavorano nelle università e nei centri di ricerca italiani. Il programma «Rientro dei cervelli » era nato nel 2001 proprio per facilitare il ritorno in patria dei ricercatori che lavoravano all’estero ed è rimasto attivo fino al 2009 quando ha cambiato nome (e regole) in «Programma Rita Levi Montalcini». Quest’anno sono in scadenza sia i contratti non rinnovabili dei ricercatori entrati con l’ultimo bando del vecchio programma, sia quelli – rinnovabili – dei ricercatori entrati invece con il primo bando del nuovo programma. E per tutti si profilano grandi …