Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

"La sentenza che rivoluziona il mercato dei farmaci", di Pietro Greco

Quando, lunedì scorso 1 aprile, la Corte Suprema dell’India ha respinto il ricorso della Novartis, la multinazionale svizzera del farmaco, a difesa del brevetto sul Glivec, un farmaco antitumorale, ha fornito due motivazioni affatto diverse, ma entrambe di valore generale: il «diritto alla salute della popolazione» viene prima del diritto delle imprese al guadagno; il farmaco su cui si chiede la copertura brevettuale non è innovativo. È per queste due ragioni che la Corte Suprema dell’India riconosce il diritto delle industrie locali a produrre e a vendere un «farmaco generico» che contiene il medesimo principio attivo e ha la medesima capacità terapeutica del Glivec. Nello specifico, il «diritto alla salute della popolazione» è assicurato dal fatto che un mese di trattamento con il farmaco generico costa circa 175 euro, mentre un mese di trattamento con il farmaco della Novartis costa 2.600 euro: 15 volte di più. Il «farmaco generico» abbassa radicalmente l’accessibilità a una cura capace di salvare la vita a chi è ammalato di un tipo di leucemia mieloide cronica e, quindi, rende effettivo …

"Nel club dei paradisi fiscali 200 superevasori italiani", di Giampiero Martinotti

Sono 200 le società italiane nel database delle 120 mila sigle offshore nei paradisi fiscali. La rete mondiale per evadere il fisco e forse riciclare denaro sporco è stata ricostruita dall’International Consortium of Investigative Journalists (Icij) a cui ha partecipato, per l’Italia, l’Espresso. Tra i nomi Gaetano Terrin, commercialista ex dello studio Tremonti; Fabio Ghioni, ex hacker professionista protagonista delle intrusioni informatiche partite dalle strutture di Telecom Italia. Due milioni e mezzo di file per tentare di carpire i segreti di 120 mila società offshore, basate alle isole Vergini, Cayman, Cook, Samoa e Singapore: l’operazione lanciata da una ong statunitense con l’aiuto di un gruppo di giornali internazionali (per l’Italia L’Espresso), mette a nudo la realtà di un sistema organizzato per non pagare tasse, riciclare denaro sporco, proteggere i patrimoni dal fisco. Una ragnatela in cui è facile perdersi, ma in cui si incontrano anche molte sorprese, fra cui una sgradita per François Hollande: il tesoriere della sua campagna elettorale, il finanziere Jean-Jacques Augier, è azionista di due società basate alle Cayman. Attività legali e …

"Università, l’agonia della borsa di studio", di Nadia Ferrigo

Recita la nostra Costituzione: «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». La buona notizia è che i capaci e meritevoli non mancano. Quella cattiva è che il diritto allo studio rischia di sparire. I dati sulle risorse finanziarie destinate a borse di studio, mense e alloggi sono impietosi, le prospettive drammatiche. Nello scorso anno accademico, 57mila studenti si sono ritrovati nella categoria degli «idonei non beneficiari». Per reddito e percorso di studi, sono considerati meritevoli di ricevere un aiuto dallo Stato. Per mancanza di fondi, destinati a non ricevere nulla, se non l’esenzione dalle tasse universitarie. Se nulla cambia, il loro numero aumenterà in fretta. Nel 2009 il Fondo nazionale destinato a integrare le risorse regionali a disposizione degli studenti fu eccezionalmente di 246 milioni di euro, grazie alle misure urgenti disposte dall’allora ministro Mariastella Gelmini. Poi un viaggio sulle montagne russe: circa 100 milioni di euro nel 2010 e nel 2011, poi 175 milioni nel 2012. Denari riacciuffati al volo, come i …

"L’analfabetismo di ritorno fa male anche alla democrazia", di Fabrizia Giuliani

Nell’era della comunicazione in tempo reale, della democrazia digitale, del chi non sa o si ferma è perduto, i dati sull’analfabetismo di ritorno emersi dall’indagine All -Adult Litercyand LifeSkills – promossa dall’Ocse, aiutano a capire le radici della crisi politica italiana più di molti editoriali delle ultime settimane. La ricerca conferma ciò che già da tempo si sa: più di due terzi della popolazione non è in grado di leggere e capire a fondo ciò che legge, solo il 20% degli italiani comprende il senso di un testo complicato dalla presenza di subordinate, cifre o grafici. Oltre le frasi elementari, l’italiano, per gli italiani, è una lingua in gran parte straniera, e i numeri, oltre le operazioni semplici, sono per molti un continente sconosciuto. Se la regressione delle competenze è un fenomeno che attraversa tutti i Paesi in quanti ricordano i residui alogenici o le irregolarità delle desinenze del latino usciti dai licei? in Italia la qualità e la quantità di questo arretramento ha avuto conseguenze catastrofiche, come da tempo afferma e argomenta De Mauro. …

Bersani: resto in campo. Grillo: «Saggi "badanti"», di Simone Collini

Messaggio numero uno: la proposta resta quella del governo di cambiamento e della convenzione per le riforme istituzionali. Messaggio numero due: gruppi di lavoro e nomi dei loro membri sono scelte assolutamente autonome del Quirinale. Pier Luigi Bersani ha seguito da Piacenza le ultime mosse di Giorgio Napolitano. Il leader del Pd è stato avvisato direttamente dal Capo dello Stato della decisione che di lì a poco sarebbe stata comunicata ai giornalisti nella Sala della vetrata e del perché, nonostante l’avesse messa effettivamente in conto, l’ipotesi delle dimissioni è stata prontamente accantonata (tra gli altri, Napolitano ha sentito anche il presidente della Bce Mario Draghi e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che hanno sottolineato i rischi a cui sarebbe andata incontro l’Italia, anche dal punto di vista della speculazione internazionale, senza un governo e un Capo dello Stato). E anche dopo l’annuncio da parte del Presidente della Repubblica dei «due gruppi ristretti» che ora dovranno lavorare a riforme istituzionali e di carattere europeo, economico e sociale, i due sono tornati a parlarsi. Dopodiché, …

"Dipartimenti in chiusura", di Daniela Marcheschi

C’è un nuovo spettro che si aggira per l’Europa, carico di nubi per lo studio della letteratura italiana e per la stessa consapevolezza culturale delle future generazioni. È la chiusura di varie cattedre d’Italianistica nelle università straniere o la loro riduzione e il pericolo di accorpamenti meno funzionali alla ricerca e all’insegnamento. Rinnegando il valore espressivo e anche conoscitivo della letteratura, nei fatti sono messi a rischio la coscienza stessa della molteplicità delle tradizioni, che hanno contribuito a formare l’Europa, e l’attivo ruolo storico che l’Italia vi ha svolto: nel definirne la cultura e nel pensare fin dall’Ottocento la creazione di quell’Europa democratica, di cui tanto oggi si parla. Una parte cospicua di ragioni dell’attuale crisi è nella riduttiva visione dell’Europa come potenza economica a cui si è però restii a dare un governo centrale e condiviso. Ciò minaccia di rompere una comunità europea che appare sempre più strumentale, in cui la logica ragionieristica e aziendale dei vari governi prenderà inevitabilmente il posto di un effettivo sviluppo culturale ed economico unitari, pensati in maniera profonda …

"Sapere, l’Italia è fanalino di coda europeo", di Mario Castagna

Secondo i dati Ue il nostro Paese è quello che ha tagliato di più per scuola e università. Gli stanziamenti sono tornati al livello del 2001 Edilizia e insegnanti sono i settori più colpiti dalla riduzione dei fondi. Peggio di Cipro, Romania, Lettonia e Ungheria. Peggio di qualsiasi altro paese Ue ma anche dei paesi che aspirano ad entrarci come la Turchia. Nessuno Stato europeo riesce ad eguagliare la pessima performance italiana nel finanziamento all’istruzione. Nell’Europa in crisi, alle prese con le misure di austerità e di rigore finanziario, nessun paese ha ridotto, in termini reali, i finanziamenti a scuola, università e ricerca. Solo l’Italia ha attuato una politica così miope, riportando indietro le lancette a 10 anni fa. Il finanziamento per l’anno 2012 è infatti lo stesso previsto per l’anno 2001. A fotografare l’amara realtà è la Commissione Europea, che in una sua pubblicazione ufficiale, «L’impatto della crisi economica nel finanziamento all’istruzione in Europa», uscita da pochi giorni e liberamente disponibile su Internet, mette insieme per la prima volta dati, tabelle e statistiche di …