Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

"Università, lo spettro della valutazione", di Sabino Cassese

Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro della valutazione. S’era cominciato bene. Dopo una sperimentazione parziale, nel 2006 era stata costituita l’Anvur. L’Anvur cioè l’Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Suo scopo era di giudicare i risultati dell’attività svolta dalle università, per distribuire una parte dei finanziamenti ministeriali. Dunque, la valutazione centralizzata si riferiva a strutture, non a persone, riviste o altro, e doveva limitare la discrezionalità del ministero nella distribuzione dei fondi pubblici, per evitare che questi fossero assegnati con metodi sbagliati o clientelari. Successivamente, con una serie di atti che vanno dal 2009 ad oggi, in parte imputabili al ministero dell’Università, in parte adottati dall’Anvur, ambedue presi da un delirio centralizzatore, la nuova agenzia si è messa a determinare tutt’altre cose, tra cui la scientificità della ricerca e i criteri, parametri e indicatori per la valutazione degli aspiranti commissari e dei candidati, ai fini delle procedure di abilitazione dei futuri insegnanti universitari. L’arma rivolta contro le cattive scelte politiche è stata rovesciata e rivolta dal ministero e dall’Anvur contro …

"La lezione di Rita, la scienziata che rifiutò la torre d’avorio", di Pietro Greco

Guardare sempre al futuro. E non chiudersi mai nella torre d’avorio, ma impegnarsi nella società, con un progetto politico preciso. Nel corso della sua lunga vita Rita Levi Montalcini ha regalato a noi tutti, ma soprattutto ai giovani ricercatori, molti insegnamenti. Ma sono questi i due lo sguardo rivolto al domani e l’impegno civile, sociale e politico per costruire un futuro desiderabile che, a una settimana dalla sua scomparsa, conviene ricordare. Dove il verbo convenire non indica un imperativo del politically correct, dettato dalla commozione per la sua morte, che pure c’è. Ma indica proprio un guadagno, per noi tutti e, in particolare, per i giovani ricercatori. Rita Levi Montalcini è stata una scienziata che ha vissuto costantemente fuori dalla torre d’avorio, sia pure con quella elegante leggerezza che era frutto di un carattere umile e di un’educazione rigorosa. Si è impegnata non solo per la ricerca, per i giovani, per le donne, per i giovani e le donne dei Paesi in via di sviluppo, per la diffusione della cultura scientifica. Ma anche in battaglie …

"Usa: per i poveri, andare all’università è una rovina", di Francesco Sylos Labini

Siamo costretti a tornare sull’argomento delle tasse universitarie per riprendere l’articolo del New York Times: “For Poor, Leap to College often Ends in a Hard Fall”. Da diverso tempo in Italia si moltiplicano le dichiarazioni di chi vuole aumentare le tasse universitarie alla cifra di 7mila o 10mila euro l’anno da un valore medio di circa 1400 euro/anno. Per supportare questa tesi si parte da una ipotetica “verità incontrovertibile”: in Italia i poveri pagano l’università ai ricchi, e l’unico modo per porre fine a tale “macroscopica e odiosa ingiustizia” è liberalizzare le tasse universitarie e introdurre prestiti d’onore proprio per permettere agli studenti di pagarle. Abbiamo già discusso la questione diverse volte, spiegando come non sia affatto vero che i poveri pagano l’università ai ricchi. Vogliamo dire di più: liberalizzare le tasse e introdurre prestiti d’onore non aiuta i meno abbienti, li penalizza. A questo proposito segnaliamo un lungo articolo del New York Times, secondo il quale negli Stati Uniti l’università non aiuta i meno abbienti né aumenta la mobilità sociale. Al contrario, tasse elevate …

“Ora per fare ricerca bisogna pagare l’Imu”, di Gian Antonio Stella

La Città della Speranza di Padova nata con le donazioni dei cittadini, ha pagato 89.400 euro di Imu. Rubati alla ricerca. La cittadella è un miracolo della generosità di tanti italiani che 18 anni fa si tassarono per regalare al Policlinico un padiglione di Oncoematologia pediatrica. «C aro Gesù Bambino, perché chi combatte le leucemie dei bambini paga l’Imu?». Se i piccoli in cura alla Città della Speranza di Padova scrivessero questa letterina l’Italia farebbe una figuraccia planetaria. Pare pazzesco ma è così: la «Torre della ricerca» tirata su con le donazioni private di migliaia di cittadini ha dovuto pagare 89.400 euro. Rubati ai laboratori, ai ricercatori, ai progetti scientifici. Cosa sia la Città della Speranza i lettori del Corriere lo sanno. È un miracolo della generosità di tanti italiani che diciotto anni fa si tassarono per regalare al Policlinico di Padova, cioè al sistema sanitario pubblico che non riusciva a venire a capo di una ristrutturazione sempre più lenta e costosa, un intero padiglione di Oncoematologia pediatrica. Costruito, arredato e messo in funzione nel …

“Bosone superstar”, di Cristiana Pulcinelli

La scoperta più importante dell’anno secondo la top ten di «Science» Tra le dieci indicate dalla rivista americana ci sono la ricostruzione, da un frammento, del genoma dell’uomo di Denisova e il sistema di briglie inventato dagli ingegneri della Nasa per far atterrare su Marte il rover «Curiosity». IL BOSONE DI HIGGS, cos’altro? Cos’altro poteva aggiudicarsi il titolo di scoperta fondamentale del 2012? È questa elusiva particella, ipotizzata dai fisici quarant’anni fa e da allora cercata in tutti i modi, ad aggiudicarsi il primo posto nella classifica delle scoperte scientifiche più importanti che la rivista americana Science compila ogni anno a dicembre. L’esistenza del Bosone è stata accertata infatti nell’anno che sta per finire, precisamente il 4 luglio scorso, quando un gruppo di ricercatori che lavorano con Lhc, il più grande acceleratore di particelle del mondo, ha dato l’annuncio: l’abbiamo visto (o meglio, abbiamo visto le tracce di una nuova particella compatibile con il bosone di Higgs che stavamo cercando. Tanto per essere cauti). La scoperta ha messo al suo posto l’ultimo pezzo del puzzle …

Un’italiana tra i premiati Gianotti “Ai giovani voglio dire Imparate a sognare”, di Valentina Arcovio

Laureata in fisica sub-nucleare all’Università di Milano, Fabiola Gianotti ha 50 anni e dal 1987 è parte del grande team del Cern a Ginevra: è tra i cervelli che hanno ideato e condotto «Atlas», uno dei mega-esperimenti lungo l’anello sotterraneo del Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle più grande del mondo. E proprio come portavoce del gruppo che lavora su «Atlas» il 4 luglio di quest’anno ha avuto il privilegio di annunciare la prima osservazione di una particella che è compatibile con il celebre bosone di Higgs, vale a dire il «mattone» che dovrebbe dare la massa a tutti gli elementi dell’Universo. (Gabriele Beccaria) Sono molto soddisfatta, ma anche tanto sorpresa di essere stata inclusa tra i finalisti del Time. Non me lo aspettavo davvero e sono molto orgogliosa di questo riconoscimento». Di Fabiola Gianotti, la scienziata italiana a capo di uno degli esperimenti che hanno portato alla scoperta del bosone di Higgs, non si può certo dire che si sia montata la testa. Tutti i riconoscimenti che la ricercatrice di origini torinesi ha collezionato …

Università in rivolta. «È la mazzata definitiva», di Luciana Cimino

La malattia endemica dell’Università italiana comincia a mostrare sintomi dolorosi. A parlarne, presentandone la drammaticità in tutta la loro evidenza, è il Ministro dell’istruzione Francesco Profumo. Aveva chiesto al Governo 400 milioni per gli Atenei. Ma nel ddl Stabilità, licenziato ieri dalla commissione bilancio del Senato, alla voce «Fondo per il finanziamento ordinario delle università», si legge nel testo che per il 2013 lo stesso fondo «è incrementato di 100 milioni di euro». Pochissimo, per la già gravosa situazione economica delle università italiane. Una «prospettiva inaccettabile» per il ministro. Dice Profumo che «100 milioni sono assolutamente insufficienti e finiranno con il mandare in default più della metà degli atenei, che non potranno così fare fronte alle spese per il funzionamento». SITUAZIONE DRAMMATICA «Questa è la mazzata definitiva», tuona il presidente della Crui (Conferenza dei rettori) e rettore dell’Università di Viterbo, Marco Mancini, che spiega: «I 300 milioni che mancano servirebbero solo a riallineare i conti, non sono soldi in più. Tenendo presente che quest’anno abbiamo già avuto un taglio, inserito in una catena di tagli …