Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

Legge di stabilità: Ghizzoni, no a colpi di coda su università

“La scelta ragionieristica di tagliare 300 milioni all’università non solo denuncia una mancanza di visione sulla formazione superiore e sulla ricerca, ma è in netta controtendenza con il tentativo di uscire dalla crisi che le cittadine e i cittadini stanno pagando a caro prezzo. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, in merito al mancato rifinanziamento dell’università in Commissione Bilancio al Senato durante l’esame della Legge di Stabilità. – Dopo anni di politiche ottuse e di tagli lineari, come denunciato anche dal rapporto Istat che vede l’Italia fanalino di coda nell’UE per le spese in ricerca, l’università non ha più nulla da tagliare, pena non solo la chiusura di molti Atenei, ma il collasso dell’intero sistema di formazione e ricerca. Se solo si leggessero i dati Ocse che rilevano l’importanza di avere un alto livello di formazione in una fase di recessione, e se si assumesse come un dato acclarato che la ricerca è il motore essenziale per la crescita, non si potrebbe non vedere la …

Beni culturali: Ghizzoni, approvata norma su restauratori

“Con l’approvazione in via definitiva del disegno di legge per il conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore il Parlamento ha finalmente dato risposta ai professionisti di un settore strategico per il nostro Paese, qual è il restauro dei Beni Culturali – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera, dopo l’approvazione della norma, di cui è relatrice, in sede legislativa – Seppur con i tempi ristretti, dettati dallo scadere prematuro della legislatura, la Commissione Cultura si è assunta la responsabilità di compiere un passo necessario per riconoscere la professionalità e la dignità del lavoro di più di 20 mila esperti che operano per la tutela del nostro patrimonio culturale. Purtroppo – osserva la presidente Ghizzoni – non ci sono i tempi tecnici per varare un testo normativo che preveda un sistema di garanzie della qualificazione professionale anche per gli altri operatori dei Beni Culturali. Il Partito democratico – conclude Ghizzoni – si impegna, a partire dalla prossima legislatura, a colmare il vuoto normativo per garantire qualità e competenze per tutti i professionisti del …

“Lo studio universitario non è un diritto di pochi”, di Manuela Ghizzoni

Non è possibile che tutti vadano all’Università, così come non è possibile che tutti vadano alle Olimpiadi. Lo hanno scritto Andrea Ichino e Daniele Terlizzese sul Corriere della Sera del 10 dicembre, ripresi nei giorni successivi da Alesina, Giavazzi e Lo Bello. Anche concedendo il beneficio di considerare l’affermazione un’iperbole giornalistica, peraltro inadatta a due brillanti ricercatori, essi vagheggiano evidentemente il ritorno ad un’università elitaria per pochissimi, forse per ancor meno studenti che nella prima metà del Novecento. Certo, si cautelano «a sinistra» affermando che dovrebbero essere scelti in base al talento personale e non alle condizioni economiche e sociali della famiglia. Ma pur sempre pochi in quanto il sistema universitario è «intrinsecamente elitario, perché si fonda su un’ineliminabile disuguaglianza nelle capacità delle persone». Ma l’università di oggi deve essere elitaria perché serve esclusivamente a formare chi è in grado di estendere le frontiere più avanzate della conoscenza, come scrivono gli stessi opinionisti? Le politiche della formazione superiore in tutto il mondo hanno scelto un’altra visione: ampliare il numero di coloro che vi accedono per …

“Due italiani tra i sette fisici migliori, un premio sottolinea il genio nazionale” di Giovanni Caprara

È il primo premio assegnato alla scoperta del bosone di Higgs, la famosa «particella di Dio» annunciata nel luglio scorso al Cern di Ginevra. Il Fundamental Physics Prize ha riconosciuto il merito dei sette ricercatori che hanno conquistato il risultato inseguito da mezzo secolo, dopo che il fisico britannico Peter Higgs aveva teorizzato l’esistenza della particella subatomica in grado di dare la massa a tutte le altre particelle. L’averla identificata con il superacceleratore Large Hadron Collider del Cern ha chiuso un capitolo della fisica aprendone un altro tutto ancora da scrivere. Ma la notizia che ci rallegra è che ben due dei sette scienziati sono italiani: Fabiola Gianotti e Guido Tonelli; Fabiola ancora alla guida dell’esperimento Atlas e Guido che è stato fino a ieri a capo dell’esperimento CMS entrambi destinati a trovare per vie diverse lo stesso risultato così da avere conferma della sua validità. Ed è quello che sono riusciti a conquistare. Il Premio è stato annunciato con legittimo orgoglio al Cern dove verrà assegnato nel marzo prossimo. Ma con altrettanta legittima soddisfazione …

Ricerca, Ghizzoni: necessario stabilizzare i precari INGV

Nel giorno dello sciopero, Ghizzoni si impegna personalmente a sollecitare il Governo Nel giorno dello sciopero generale dei lavoratori dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la presidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, Manuela Ghizzoni, si impegna a sollecitare il ministro dell’Istruzione e il Governo in merito all’alta percentuale di personale precario dell’INGV e a prendere in esame la questione nella commissione da lei presieduta. Di seguito la dichiarazione dell’onorevole Ghizzoni. «È necessario aprire un tavolo di trattativa con il Governo per cercare di offrire una stabilizzazione a centinaia di precari che svolgono un lavoro competente, appassionato e di alto valore scientifico per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’Istituto svolge un’attività di ricerca di rilievo internazionale e di alta qualità, oltre a fornire alla protezione civile del nostro Paese un rilevante contributo scientifico, tecnico e organizzativo. Da anni per carenza della pianta organica rispetto ai nuovi compiti assunti, l’INGV ha dovuto fondare gran parte della sua attività sul lavoro di precari, quasi sempre dottori di ricerca, che svolgono anche un …

“Che tempo che fa? Al Miur piovono bugie…”, di Francesca Puglisi

Come sa bene il Ministro Profumo, il Partito Democratico lo ha incontrato nei primissimi giorni del suo insediamento per offrire le proprie proposte per restituire qualità alla scuola pubblica italiana, affrontando le “emergenze” e la propria “visione” di medio lungo periodo. Per prima cosa avevamo chiesto di ricostruire un clima di fiducia, dopo il triennio di insulti rivolti a insegnanti, dirigenti, studenti, collaboratori scolastici. Il Ministro dopo un buon inizio, ha virato verso neo campagne sui fannulloni imboscati con i distacchi sindacali (40.000 l’annuncio, poi ritrattato a 10.000) e con le umilianti 24 ore . Tra le emergenze abbiamo messo ai primi posti la situazione disastrosa dell’edilizia scolastica, chiedendo di allentare il patto di stabilità interno dei comuni e delle province per liberare risorse disponibili per ristrutturare le scuole ed edificarne di nuove secondo criteri di ecosostenibilità e con moderni spazi per la nuova didattica. Già nel decreto semplificazioni avevamo chiesto di assegnare alle scuole un organico funzionale stabile per almeno un triennio, perché crediamo nella riforma -che noi abbiamo fatto- dell’autonomia scolastica, ma che …

De Mauro: “L’Italia è in ritardo e nessuno se ne preoccupa”, di Anna Masera

Il professor Tullio De Mauro ( www.tulliodemauro.it ), linguista con un’intensa seppur breve esperienza di ministro dell’Istruzione (durata 13 mesi), ha molto da dire sulla cultura e la scuola nell’era digitale. Lo contattiamo via email all’Università di Roma chiedendogli di intervistarlo e risponde subito. Chiede domande scritte e quando per problemi di connessione, che attribuisce a un server poco affidabile, non riesce ad inviare ed è costretto a rispondere a voce, chiede di poter dettare parola per parola («Un tempo avevate i dimafonisti»), svelando una certa sfiducia verso il mestiere del giornalista. Dall’alto dei suoi 80 anni e del suo pedigree, ha la nostra totale disponibilità. Ricostruisce a braccio le risposte che sono andate perse. E a noi sembra di tornare sui banchi delle elementari nell’ora del dettato. Professore, gli italiani possono partecipare alla rivoluzione digitale? «Purtroppo poco e male. L’uso della Rete presuppone le capacità almeno elementari di lettura, scrittura e calcolo. Due indagini del 2000 e del 2006 dicono che siamo messi molto male. Classi dirigenti pensose delle sorti del nostro Paese dovrebbero …