Tutti gli articoli relativi a: università | ricerca

"Erasmus, perché solo i cittadini e la democrazia possono realizzare gli Stati Uniti d’Europa", di Marco Meloni

In principio erano 3.244 studenti, nel 1987, incamminati sulle spalle del gigante Erasmo da Rotterdam, per ricordare, ma soprattutto per riportare in vita un umanesimo europeo fatto di confronto tra idee, mobilità, scambi culturali. Per scrivere una nuova storia di quel secolo in cui gli “erasmiani”, come ha ricordato Ralf Dahrendorf, sono gli intellettuali che coraggiosamente hanno difeso la libertà nella sfida con il totalitarismo, senza farsi risucchiare dal conformismo della loro epoca. Quella dell’Erasmus è stata una lunga storia, che ha battezzato una generazione e ha festeggiato proprio quest’anno il suo venticinquesimo compleanno. E ora che si fa? Si raddoppia, si penserà. Invece no: il rischio è che, all’opposto, si lasci. Pochi giorni fa l’Europarlamento ha lanciato un allarme che ci ricorda che, quando parliamo di Europa, non ci riferiamo soltanto a direzioni generali, spread e manovre, ma a quelle questioni che davvero contribuiscono a costruire uno spazio europeo rivolto al futuro, e cioè la cultura, la civiltà, la solidarietà. Secondo il presidente della Commissione Bilancio, Alain Lamassoure, il Fondo Sociale Europeo è in …

"La ricerca crea sviluppo", di Donatella Coccoli

Chirurgia endoscopica, assistenza agli anziani, riabilitazione pediatrica. L’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna produce robot ai servizio del cittadino. «Una tecnologia che, se potenziata, può creare nuovi posti di lavoro», afferma il direttore, l’ingegnere Paolo Dario. Un robot salverà l’economia? La produzione di automobili lascerà il posto a quella di oggetti dalle tecnologie raffinate e dai materiali leggeri? A due passi dai binari della stazione di Pontedera, c’è l’Istituto di BioRobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Il luogo è di per sé significativo: una sorta di “campus anglosassone” all’interno di un edificio ristrutturato che un tempo faceva parte della cittadella Piaggio. La fabbrica della più grande azienda europea di scooter, colpita come tante dalla crisi, è là davanti, con il suo ingresso austero. Pochi metri di strada dividono i due edifici, ma la distanza è ben altra. Di là, la produzione industriale di beni di consumo ormai in picchiata, di qua la produzione di idee che si materializzano in macchine utili per il futuro della società, dell’ambiente e della medicina. Dai robot per l’assistenza agli …

"La ricerca crea sviluppo", di Donatella Coccoli

Chirurgia endoscopica, assistenza agli anziani, riabilitazione pediatrica. L’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna produce robot ai servizio del cittadino. «Una tecnologia che, se potenziata, può creare nuovi posti di lavoro», afferma il direttore, l’ingegnere Paolo Dario. Un robot salverà l’economia? La produzione di automobili lascerà il posto a quella di oggetti dalle tecnologie raffinate e dai materiali leggeri? A due passi dai binari della stazione di Pontedera, c’è l’Istituto di BioRobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Il luogo è di per sé significativo: una sorta di “campus anglosassone” all’interno di un edificio ristrutturato che un tempo faceva parte della cittadella Piaggio. La fabbrica della più grande azienda europea di scooter, colpita come tante dalla crisi, è là davanti, con il suo ingresso austero. Pochi metri di strada dividono i due edifici, ma la distanza è ben altra. Di là, la produzione industriale di beni di consumo ormai in picchiata, di qua la produzione di idee che si materializzano in macchine utili per il futuro della società, dell’ambiente e della medicina. Dai robot per l’assistenza agli …

"La conoscenza in testa, gli universitari si mobilitano", di Mario Castagna

Mentre nelle piazze di tutta Italia tra polizia e studenti medi scoppiavano gli scontri, nelle aule dell’università La Sapienza gli universitari della Rete Universitaria Nazionale tenevano la loro assemblea nazionale per lanciare il percorso della mobilitazione studentesca che li porterà in piazza venerdì prossimo. Ragazzi di tutta Italia sono arrivati nella capitale per lanciare le loro parole d’ordine: sapere, innovazione, lavoro. «La conoscenza in testa» è il loro slogan, ad indicare chiaramente quale debba essere il primo punto del prossimo programma di governo. Sullo sfondo vecchi e nuovi problemi dell’università. Il primo, sicuramente, il numero enorme di «idonei non assegnatari», burocratica formula che sta ad indicare quanti, pur avendo diritto ad una borsa di studio, non riescono ad ottenerla a causa della mancanza di fondi. Purtroppo questi studenti sono sempre più numerosi, a causa dei continui tagli di bilancio, ed è solo grazie all’aumento delle tasse universitarie a carico degli studenti che si riesce a garantire una copertura minima, seppur ancora insufficiente. La risposta del governo non è delle migliori. Infatti il ministro Profumo ha …

"La conoscenza in testa, gli universitari si mobilitano", di Mario Castagna

Mentre nelle piazze di tutta Italia tra polizia e studenti medi scoppiavano gli scontri, nelle aule dell’università La Sapienza gli universitari della Rete Universitaria Nazionale tenevano la loro assemblea nazionale per lanciare il percorso della mobilitazione studentesca che li porterà in piazza venerdì prossimo. Ragazzi di tutta Italia sono arrivati nella capitale per lanciare le loro parole d’ordine: sapere, innovazione, lavoro. «La conoscenza in testa» è il loro slogan, ad indicare chiaramente quale debba essere il primo punto del prossimo programma di governo. Sullo sfondo vecchi e nuovi problemi dell’università. Il primo, sicuramente, il numero enorme di «idonei non assegnatari», burocratica formula che sta ad indicare quanti, pur avendo diritto ad una borsa di studio, non riescono ad ottenerla a causa della mancanza di fondi. Purtroppo questi studenti sono sempre più numerosi, a causa dei continui tagli di bilancio, ed è solo grazie all’aumento delle tasse universitarie a carico degli studenti che si riesce a garantire una copertura minima, seppur ancora insufficiente. La risposta del governo non è delle migliori. Infatti il ministro Profumo ha …

"Se l'iphone batte la ricerca", di Paolo Valente

Pochi giorni fa il Capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale gli scienziati italiani protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, al CERN di Ginevra. Prima e dopo l’importante cerimonia, si sono sottoposti a una lunga sequenza di eventi pubblici: dall’inaugurazione (in diretta TV) dell’anno scolastico, all’innovativo spettacolo/seminario di divulgazione “Lo show dell’Universo”, organizzato alla Città della Scienza di Napoli dall’INFN (l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che si occupa – appunto – di particelle e di Higgs in particolare…), ai dibattiti su scienza e religione nell’ambito della “Notte europea dei ricercatori”. Se per lo spettacolo di Napoli non più di mille spettatori hanno potuto gremire la grande Sala Newton (ma molti di più hanno potuto rivederlo in televisione, nelle due repliche su Rai Storia), in decine di migliaia si sono riversati nei principali laboratori e istituti di ricerca per conferenze, dibattiti, esposizioni, o semplicemente per una visita e per conoscere i ricercatori che ci lavorano, in praticamente tutte le regioni d’Italia, e – di nuovo – la recente scoperta di noi fisici delle particelle ha …

"Se l'iphone batte la ricerca", di Paolo Valente

Pochi giorni fa il Capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale gli scienziati italiani protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, al CERN di Ginevra. Prima e dopo l’importante cerimonia, si sono sottoposti a una lunga sequenza di eventi pubblici: dall’inaugurazione (in diretta TV) dell’anno scolastico, all’innovativo spettacolo/seminario di divulgazione “Lo show dell’Universo”, organizzato alla Città della Scienza di Napoli dall’INFN (l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che si occupa – appunto – di particelle e di Higgs in particolare…), ai dibattiti su scienza e religione nell’ambito della “Notte europea dei ricercatori”. Se per lo spettacolo di Napoli non più di mille spettatori hanno potuto gremire la grande Sala Newton (ma molti di più hanno potuto rivederlo in televisione, nelle due repliche su Rai Storia), in decine di migliaia si sono riversati nei principali laboratori e istituti di ricerca per conferenze, dibattiti, esposizioni, o semplicemente per una visita e per conoscere i ricercatori che ci lavorano, in praticamente tutte le regioni d’Italia, e – di nuovo – la recente scoperta di noi fisici delle particelle ha …