Anno: 2008

Riforma Gelmini, pesanti ripercussioni anche a Modena

La denuncia del PD: nella nostra provincia tagli di 450 insegnanti e di 10 scuole con meno di 500 alunni. Il partito chiama alla mobilitazione per il 26, 27 e 29 settembre La riforma della scuola del ministro Gelmini prevede meno docenti, meno personale, classi più numerose, chiusura e accorpamento delle scuole nei piccoli Comuni, il maestro unico e fine del tempo pieno alle elementari. Un vero e proprio attacco alla scuola pubblica che in provincia di Modena e in tutta la regione avrà ripercussioni pesantissime sugli alunni e sulle loro famiglie. “Basti pensare – spiega Adriana Querzé, responsabile del Forum Infanzia del PD – che in provincia di Modena il 69 per cento delle classi nella scuola elementare (937 su 1379) funziona a tempo pieno. Nella sola città di Modena sono 266 su 305 le classi a tempo pieno, frequentate da oltre 6mila bambini. Noi siamo d’accordo sulla razionalizzazione dei costi ma non si può colpire a casaccio. Anche perché – precisa Querzé – il sistema scolastico modenese, lo dicono i dati, non costa …

Bersani: via il ministro della scuola. «Non può parlare di merito chi ha cercato l’esame facile», di Sonia Oranges

Bersani: è come affidare la Difesa a chi ha eluso la naja. Ma Mariastella non teme critiche e redarguisce la polizia. «La Gelmini può fare tutto quel che vuole, ma non il ministro dell’Istruzione»: erano giorni che il ministro ombra all’Economia, Pierluigi Bersani, ci rimuginava su. Che Mariastella Gelmini avesse traslocato da Brescia a Reggio Calabria per “garantirsi” l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense, ai suoi occhi era già uno scandalo. Ma leggere poi sul Riformista che il ministro rivendica pure questa scelta («Dovevo fare l’avvocato, la mia famiglia spingeva perché lavorassi presto. A differenza di Veltroni, ne avevo bisogno. Che senso aveva perdere anni in concorsi dove passavano solo i figli di avvocati? Veltroni difende per caso gli ordini professionali? Pensa che sia lì che si valuta il merito delle persone?»), lo ha fatto davvero imbestialire. E, senza fronzoli, spiega il perché.Dunque, secondo lei, il ministro Gelmini dovrebbe dimettersi?«A me basta che si scambi il posto con Matteoli: lei va alle infrastrutture e Matteoli alla scuola. Ma non può certo parlare di merito, …

Scuola: On. Ghizzoni: “Trasformare scuole in fondazioni? Proposta Gelmini è fuori luogo”.

“La scuola è già autonoma e la sua autonomia va sostenuta, garantita ed anzi ampliata, ma non certo trasformando le istituzioni scolastiche in fondazioni. Quella del ministro è una proposta del tutto fuori luogo”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, nel giorno dell’avvio della discussione parlamentare della riforma scolastica, boccia categoricamente la proposta del ministro Gelmini di trasformare le scuole in fondazioni. “L’autonomia scolastica – prosegue Ghizzoni – fa sì che le scuole siano inserite nel sistema nazionale di istruzione pubblica. La trasformazione in fondazioni sarebbe una forma di privatizzazione delle scuole che le farebbe, di fatto, dipendere dai diversi interessi privati”. “Questa proposta – conclude Ghizzoni – non può essere certo condivisa dal Pd che, al contrario, vuole la piena valorizzazione della scuola pubblica di qualità, per tutti e che non lascia indietro nessuno”.

“Pietro Ignazi: «Destra sdoganata troppo in fretta»”, di Eduardo Di Blasi

«È strano che Napolitano faccia un’affermazione così forte. Non è nelle sue corde, notoriamente». Il politologo Pietro Ignazi, si stupisce della durezza delle parole del Capo dello Stato, ma non ha dubbi su chi ne sia il destinatario: «Non è molto difficile vedere a cosa faccia riferimento Napolitano viste le parola di La Russa e degli altri. Sono loro i destinatari di questo messaggio. Anche se, in senso lato, sono molti quelli che non si ispirano ai valori della Costituzione. Penso a tutti quelli che fanno difficoltà ad accettare i principi dell’uguaglianza tra gli uomini. Direi che in Italia non c’è che l’imbarazzo della scelta». Il Capo dello Stato era già intervenuto sulle questioni sollevate da Ignazio La Russa… «Quello era un intervento istituzionale. Questo appare più politico. Visti i casi recenti, però, direi che il problema è stato nell’avere sostanzialmente accettato con troppa facilità, soprattutto da parte della sinistra quello che un tempo Eugenio Scalfari definì lo “sdoganamento della destra”. Secondo me quella che si è verificata tra il 1993 e il 1994 è …

“Il federalismo impossibile”, di Stefano Fassina

Il “Calderoli.2” non funziona. I commenti alla seconda “bozza Calderoli” sul federalismo fiscale hanno riscontrato «passi avanti» perché si sono concentrati su aspetti particolari: primo, la surrettizia reintroduzione dell’Ici (in realtà è peggio: alla vecchia imposta patrimoniale dall’impatto progressivo, nonostante l’evasione legittimata dai dati catastali, si sostituisce un’imposta/tariffa sui servizi dalle ricadute regressive, ossia chi meno ha, più paga). Secondo, l’espansione dell’autonomia impositiva di Comuni e Province (ma in relazione a quale organizzazione?). Tutti aspetti rilevanti, non c’è dubbio. Ma è come se, per comprare una casa, si guardasse all’altezza dei soffitti, all’ampiezza delle camere da letto, alla dimensione delle finestre e si tralasciasse di guardare alla tenuta delle fondamenta e della struttura portante dell’edificio. Se guardiamo anche alle fondamenta e alla struttura portante, dobbiamo dire che l’edificio progettato da Calderoli & C. proprio non regge. Il “Calderoli.2”, immutato rispetto alla prima versione, continua a prospettare l’eutanasia dello Stato centrale in materia di promozione e garanzia dei diritti civili e sociali sanciti dalla Costituzione. Si ripropone una lettura estremista del principio di territorialità delle imposte: …

Scuola, On. Ghizzoni (Pd): “Le proposte ci sono, Governo non proceda per decreto”

Durante la visita al Liceo Newton di Roma, la Ministra Gelmini non ha perso l’occasione per prendersela con il PD denunciando, dietro le proteste, una rincorsa al consenso e una difesa dello status quo. Ha replicato l’On. Ghizzoni che le proposte ci sono: “Discuteremmo volentieri delle nostre proposte se il governo non decidesse ogni volta di procedere con decreti e colpi di fiducia che non permettono alcuna forma di dibattito parlamentare”. “I dati Ocse invitano a una seria riflessione sul sistema dell’istruzione della formazione superiore. Davanti a questi dati sono sempre più incomprensibili gli interventi del governo che si limitano a stravolgere l’impostazione didattica della scuola elementare considerata invece dall’Ocse tra le migliori a livello internazionale. La riduzione del tempo scuola a sole 24 ore settimanali e la reintroduzione dell’antica figura del maestro unico non consentiranno certo di mantenere questi standard educativi. Al contrario manca qualsiasi proposta governativa per i settori che mostrano le maggiori criticità: le scuole superiori e le università che, guarda caso, sono quelli in cui l’Italia investe di meno. Il Pd …

“La destra è al governo, non si parla più di Casta”, di Simone Collini

C’era una volta la casta. Oggi non c’è più. Estinta, caso risolto. I politici non sono più né intoccabili né incapaci, niente più sprechi di denaro pubblico, i costi della politica non fanno più gridare allo scandalo. C’era una volta il governo Prodi. Oggi non c’è più. Caso risolto. Inutile navigare nel blog di Beppe Grillo, cercare novità tra gli scaffali delle librerie, sfogliare le pagine del Corriere della Sera, che ha dedicato nei mesi scorsi fior di articoli ed editoriali all’argomento, o di Libero, che ancora un paio di settimane prima delle elezioni pubblicava a puntate l’inchiesta «Papponi di Stato». Da che al governo c’è Berlusconi, «La casta» (sottotitolo «Così i politici italiani sono diventati intoccabili», maggio 2007, Rizzoli, dei giornalisti del “Corsera” Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella) è scomparsa, si è come volatilizzata. Dall’aprile scorso l’Italia non è più quella «Sprecopoli» (novembre 2007, Mondadori, dei giornalisti del “Giornale” Mario Cervi e Nicola Porro) che in tanti hanno per mesi denunciato. E tutti gli «Impuniti» (sottotitolo «Storie di un sistema incapace, sprecone e …