I troppi “conflitti congelati” del Caucaso
Difficile dire come andrà a finire. Lo scorso 7 agosto è scoppiata la guerra fra Georgia e Russia sulla questione della regione indipendentista di confine, l’Ossezia del Sud. Un numero imprecisato di morti (decine secondo i georgiani, centinaia secondo i russi), centomila sfollati, città in macerie è quello che, a oggi, ci è dato sapere sul conflitto. Ma il pericolo è che ci sia un allargamento a tutta l’area che va dal Mar Nero al Caucaso. Con l’avvio di un’offensiva da parte dell’Abkhazia, il conflitto tra Georgia e la regione separatista dell’Ossezia del sud – appoggiata da Mosca – rischia di allargarsi ad un nuovo fronte. Ma nella regione del Caucaso sono molti i cosiddetti “conflitti congelati”, che minacciano di prendere nuovamente fuoco sulla scia del conflitto in Georgia. Di seguito le situazioni più delicate nel Caucaso settentrionale (russo) e nel Grande Caucaso. – DAGHESTAN La più grande repubblica del Caucaso russo a maggioranza mussulmana. È stata teatro dal 1999 di attacchi e attentati da parte dei ribelli ceceni – guidati all’epoca da Shamil Basaiev …