Anno: 2008

Il voto perduto e l’epidemia del nostro tempo, di Amos Luzzatto

Le sconfitte elettorali vanno chiamate coraggiosamente con il loro nome, senza scusanti e senza colpevolizzare i vincitori che hanno fatto semplicemente il loro mestiere. Allo stesso tempo, la ricerca delle cause della sconfitta non può durare un’intera stagione e neppure può perdersi in un elenco minuzioso degli errori fatti. Una campagna elettorale fa confrontare una proposta politica con il pubblico che dovrebbe recepirla e possibilmente approvarla. La prima domanda è dunque questa: la proposta non è stata sufficientemente recepita o è stata recepita ma non approvata? Credo personalmente che gli sforzi fatti dal Partito Democratico per far giungere la sua proposta all’elettorato siano stati generosi, continui e tutto sommato efficaci. Potranno darsi miglioramenti e questo è naturale in qualsiasi attività umana. Ma non penso sia questo il problema di fondo. Va detto che, tutto sommato, il contenuto della proposta non è stato condiviso dalla maggioranza degli elettori. Perché? Si sarebbe potuta immaginare una proposta tale da soddisfare a priori i desideri del “pubblico”? Magari attraverso un preliminare sondaggio d’opinione? Forse sì, ma questo modo di …

Elette in rosa, ancora non va. Solo il Pd porta il 30% di donne

Il totale delle parlamentari dovrebbe aggirarsi sul 20 per cento. Il partito di Veltroni ne manda un centinaio su 317 tra deputati e senatori. Ancora bassa la presenza femminile nel centrodestra. Il Pdl arriva al 20%. L’Italia al 50esimo posto nel mondo per presenza femminile in Parlamento. Quote rosa, ancora non ci siamo. Finiti gli scrutini, stabiliti nomi e numeri di eletti e non eletti alle politiche del 13 e 14 aprile, si delinea in modo chiaro quello che sarà, almeno dal punto di vista numerico, il ruolo delle donne in Parlamento. Le signore deputate e senatrici dovrebbero essere 178 pari al 19% delle Camere in seduta comune. A rispettare i propositi è stato solo il Pd. “Porteremo in Parlamento 130 donne”, aveva detto Giovanna Melandri in un’intervista alla fine dello scorso marzo. Mentre il segretario del partito, Walter Veltroni, aveva parlato di un 33% di rappresentanza femminile. A conti fatti, pur con una leggera instabilità dei dati conseguente alla scelta, di alcuni/e parlamentari, di optare per determinati collegi, il Partito democratico vanta – su …

Dalla ministro Turco: «Cittadini, segnalate le difficoltà di prescrizione sulla contraccezione d’emergenza»

A seguito delle notizie riportate dalla stampa sulle difficoltà riscontrate in diverse località italiane per ottenere la prescrizione presso le strutture del Ssn della “pillola del giorno dopo”, il Ministro della Salute Livia Turco invita i cittadini a segnalare tali casi all’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) del Ministero della Salute. Sarà cura del Ministero inviare tali segnalazioni alle Regioni e alle Asl di competenza per facilitare l’adozione di misure che evitino disfunzioni nel servizio. L’URP del Ministero è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, con risposte telefoniche ai numeri 0659942378 – 0659942758, oppure può essere contattato via mail a qualsiasi ora e giorno della settimana (le segnalazioni verranno esaminate entro le successive 24 ore ed entro le 48 ore durante il fine settimana) entrando nel sito www.ministerosalute.it e cliccando sulla sezione dedicata all’URP e poi su “scrivi all’URP”. “E’ nostra intenzione – ha spiegato il Ministro Turco – offrire ai cittadini un canale in più per segnalare disfunzioni o mancate risposte di assistenza su un terreno così delicato come …

Prodi lascia la presidenza del Pd «Serve nuovo gruppo dirigente»

La lettera è arrivata nelle mani di Walter Veltroni prima di Pasqua. Ma Romano Prodi nel svela il contenuto solo adesso. Il premier, ancor prima di lasciare il governo, lascia la presidenza del Partito Democratico: «I ruoli di responsabilità adesso spettano ad altri». E se la decisione è arrivata ben prima del voto, la ragione è semplice: «Perché fosse chiaro che non dipendesse dal risultato elettorale». Ora che le urne hanno dato il loro responso diventa possibile ufficializzarla senza contraccolpi d’immagine. Prodi definisce la propria scelta «molto chiara, molto semplice, molto ferma e molto coerente: non mi sono presentato alle elezioni, perché ritenevo e ritengo sia necessaria una nuova leva, un nuovo gruppo dirigente per portare avanti la crescita ed il rafforzamento del Pd». Ora, spiega, sarò, un «supporter forte e leale del partito, cercando di lavorare su riflessioni e proposte». E dopo l’addio di Prodi la carica rimarrà vacante o ci sarà subito un successore? Una nota del Pd fa sapere di un imminente incontro fra il premier e Veltroni e conferma «la piena …

L’eterno ritorno del Cavaliere, di Ezio Mauro

Questa Italia del 2008 ha infine deciso di scegliere Silvio Berlusconi e la sua destra. È una vittoria elettorale che peserà a lungo sul Paese e sui suoi equilibri, non soltanto per i dati più evidenti, come il distacco di nove punti dall’avversario e la soglia di sicurezza raggiunta alla Camera e soprattutto al Senato grazie anche al concorso decisivo della Lega. C’è qualcosa di più. Sopravanzato nell’innovazione per la prima volta dall’inizio della sua avventura pubblica, il Cavaliere si è trovato di fronte ad una forte novità politica come il Pd nell’altra metà del campo, capace di chiudere la storia troppo lunga del post-comunismo italiano e di posizionare una sinistra riformista al centro del gioco politico: ristrutturandolo attorno ad un partito a vocazione maggioritaria deciso a parlare a tutto il Paese, dopo essersi separato per la prima volta dalla sinistra radicale. Berlusconi ha inseguito l’avversario, ha inventato su due piedi una costruzione politica uguale e contraria – il Pdl – per impedire che il Pd diventasse il primo partito, si è liberato dei cespugli …

Cara amica e caro amico,

ci siamo salutati venerdì con la speranza e la fiducia nel cuore. Per questo è difficile trovare le parole per descrivere l’amarezza e la delusione di un risultato che, non possiamo nascondercelo, ci vede sconfitti. Certo, ci può consolare il risultato incoraggiante di un partito nuovo, nato da pochi mesi, e l’ottimo risultato raggiunto a livello locale, che ha visto crescere il consenso del Pd rispetto alla somma dei voti raccolti da Ds e Margherita nel corso dei precedenti test elettorali. E in molti casi ha visto premiare alla Camera, ossia tra i più giovani, la nostra proposta politica. Tuttavia l’obiettivo era quello di vincere e così non è andata. Dovremo riflettere a fondo sulle dinamiche elettorali e sulle ragioni di una sconfitta, certamente annunciata, ma che credevamo di poter arginare. Dovremo farlo soprattutto sgombrando dal campo due interpretazioni che troppe volte ci hanno impedito di comprendere le reali ragioni del successo politico della destra italiana. La prima chiave di lettura semplicistica, sembra paradossale, ma è proprio quella che spinge molti ad affermare “Questo Paese …