Anno: 2011

Eurosud, l´ultima carta di Tremonti "Ora una regia per salvare i fondi Ue", di Valentina Conte

La missione impossibile di spendere i 10 miliardi in scadenza a Natale. I governatori scettici: le risorse europee richiedono forti investimenti anche dello Stato. L´idea forte esiste. E per Tremonti è un nuovo Piano Sud. Tra le misure più annunciate e meno realizzate dal centrodestra («sei volte in tre anni», calcola il Pd), è la carta a sorpresa, o della disperazione, giocata dal ministro dell´Economia, il giorno dopo il monito all´Italia della Commissione europea perché adotti «con urgenza» nuove misure per la crescita. Si chiamerà Eurosud, riferisce Tremonti al presidente della Commissione Barroso, ieri a Bruxelles per l´Ecofin. Un programma straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, basato sulla «radicale revisione strategica dell´uso dei fondi europei» stanziati e inutilizzati. E non sempre per colpa delle Regioni, dato che un quarto del non speso del 2011 è nelle casse dei ministeri (2,5 miliardi su 10). Gelida la reazione dei presidenti di Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Molise e Puglia. In una nota bipartisan i governatori chiedono a Tremonti un «percorso condiviso», come quello già in atto sui Fas, …

"Genitori italiani e familismo italico", di Lorenzo Mondo

Non sappiamo quanti fossero i mascalzoni e gli imbecilli (insieme agli aspiranti criminali) che hanno messo Roma a ferro e fuoco. Certo erano tanti e il fatto che soltanto nove di loro siano finiti in carcere dimostra che la repressione è stata inadeguata o di mano leggera. Anche troppo. Non la pensano così i genitori dei dimostranti finiti a Rebibbia, dei quali si stanno accertando le effettive responsabilità. Sono i campioni del familismo italico, da non confondere con il senso della famiglia, che non disgiunge dall’affetto la severità e l’educazione al rispetto di certi principi elementari. L’espressione più radicale di questo sentimento deviato si trova nelle donne di mafia che inveiscono a difesa dei congiunti in manette; ma si manifesta per mille rivoli in più quiete e domestiche circostanze della vita associata. La Stampa 23.10.11 Non c’è punizione, anche tenue, ventilata tra i banchi di scuola o nei commissariati di polizia che non veda la reazione di genitori che giurano sulla correttezza e sull’innocenza dei figli, vittime di intenti persecutori. A Roma si sta recitando …

"La lezione attuale di Moro e Berlinguer", di Eugenio Scalfari

L´uccisione di Gheddafi, la fine della guerra in Libia e il difficile assetto di quel paese hanno dominato le pagine dei giornali e gli schermi delle televisioni. Non ho esperienza di quei problemi e quindi non me ne occuperò, ma voglio dire che cosa penso della feroce esecuzione del dittatore libico mentre fuggiva da Sirte sulla strada che conduce a Misurata. Concordo con tutti quelli che hanno riprovato la ferocia; bisognava consegnarlo alla Corte di giustizia internazionale per un regolare processo sebbene la stessa Corte, la Nato e i comandi militari del governo provvisorio dei ribelli ne avessero chiesto la cattura “vivo o morto”. Quando cade un tiranno che ha terrorizzato e insanguinato un Paese per anni ed anni, la tentazione del linciaggio è incontenibile e talvolta colpisce perfino degli innocenti supposti colpevoli. Figurarsi quando la colpevolezza è palese e si è macchiata di delitti orribili. Se poi l´autorità legale è debole – come ancora lo è nella Libia di oggi – manca ogni possibilità d´impedire il giudizio sommario. La storia è purtroppo piena di …

"Nella faida leghista spunta la black list", di Andrea Carugati

Un foglietto con 12 deputati maroniani da «non ricandidare». Tra loro Giorgetti e Stucchi. «L’ha compilata Reguzzoni». Dopo la lista dei 47 leghisti epurandi di Varese, ora c’è un altro elenco ad agitare le già tesissime giornate del Carroccio. Un foglietto con sopra scritti i nomi di 12 deputati vicinissimi a Maroni, con una indicazione precisa: non vanno ricandidati. Al gruppo leghista a Montecitorio non si parla d’altro. La lista, secondo fonti maroniane, sarebbe stata compilata dal capogruppo Reguzzoni, uomo di punta del cosiddetto Cerchio magico e “bestia nera” degli uomini più vicini al ministro dell’Interno. Sarà un caso,ma in cima al foglietto spiccano i nomi dei più acerrimi rivali di Reguzzoni, a partire da Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio di Montecitorio e segretario della Lega in Lombardia, fino a poco tempo uomo ombra del Senatur per tutte le delicate partite in campo economico, ora in difficoltà dopo le critiche di Bossi per a gestione del tumultuoso congresso a Varese. E ancora, compare anche il nome di Giacomo Stucchi, da mesi in attesa di …

Pompei, Ghizzoni: Galan riferisca in parlamento su crollo

Ghizzoni: governo è in cortocircuito e mette a rischio finanziamenti europei “Per Pompei Bondi o Galan pari son. È passato un anno ma nulla è cambiato e con l’arrivo delle prime piogge abbiamo un altro crollo che dimostra tutta la debolezza dell’intervento messo in campo dal Governo. Il crollo di oggi certamente il frutto di anni di incuria, ma soprattutto di scelte gestionali sbagliate, come il commissariamento fortemente voluto da Bondi e confermati dall’esecutivo. Galan riferisca immediatamente in parlamento”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta il nuovo crollo di Pompei, dove ha ceduto una parte del muro romano di cinta esterno situato in una parte a nord degli scavi, nella zona di Porta di Nola. “Alla luce degli allarmi di Villari, che solo poche settimane fa sollecitava interventi urgenti in vista delle imminenti piogge, il crollo assume un rilievo politico ancora maggiore: la mano destra del governo non sa cosa fa la sinistra e questo corto circuito rende meno credibile il nostro paese nelle sede istituzionali mettendo addirittura a …

"Usa, la nuova «bolla» dei prestiti universitari", di Massimo Gaggi

La «bolla» dei debiti pubblici europei (e dell’Italia) si fa sempre più minacciosa, mentre quella dell’indebitamento delle famiglie continua a frenare l’America. E la Cina, ultima locomotiva capace di trainare l’economia mondiale, rischia il deragliamento se, come temono molti, scoppierà la sua bolla finanziaria alimentata da anni di credito facile. Ormai lo sappiamo: viviamo in un mondo pieno di bolle che i governi devono sgonfiare con processi socialmente dolorosi ed economicamente non privi di rischi. Gli americani, che dal 2007 sono alle prese con la «madre di tutte le bolle», quella dei mutui subprime, l’hanno scoperto prima di altri. Ma nemmeno loro sono consapevoli fino in fondo della vastità del problema. Pochi, ad esempio, hanno compreso quanto stia diventando minacciosa un’altra bolla: quella dell’istruzione universitaria, il fiore all’occhiello del sistema Usa. Le accademie americane, si sa, sono eccellenti ma anche molto costose. Soldi ben spesi, si è sempre detto: investire sul proprio futuro è la cosa migliore che si possa fare. È ancora vero, ma c’è un problema di misura. Negli Stati Uniti i due …

"Scilipoti show, meglio del circo", di Silvia Cerami

Massoni, modelle, fascisti, compaesaani, aristocratici, agopunturisti, attori, suore e molto atro: è il congresso del Movimento di responsabilità nazionale, ultimo prodotto della Seconda Repubblica. Svoltosi a Roma «sotto la protezione di Dio e degli angeli custodi» Strette di mano, ovazioni, applausi, standing ovation. L’Auditorium del ‘Massimo’ a Roma è gremito. Sono tutti lì per Domenico Scilipoti. Il nuovo leader della politica italiana. Il peones si è trasformato in re. Scende dall’auto blu e la banda, arrivata direttamente da Caltanisetta, suona la fanfara. Tra ali di folla, Mimmo debutta nel mondo che conta. Saluta, firma autografi, sorride ai flash. Si gode l’osannazione. Scily Potter, il maghetto della politica italiana, ce l’ha fatta. Persino Silvio Berlusconi se n’è dovuto fare una ragione. Si lascia fotografare accanto a un uomo di cotanta statura, canta con lui l’inno di Mameli, e poco importa se sbagliano le parole, “grazie a Mimmo durerò cinque anni, non posso che essergli riconoscente” fa modestamente sapere. Mimmo ha superato il maestro. Di prima mattina arrivano i pullman dalla Sicilia, il palco è un tripudio …