“Se i trentenni non sono più giovani”, di Bruno Ugolini
Il recente decreto sul lavoro ha suscitato non tra gli esperti ma tra i giovani interessati un polemico dibattito. Anche perché le indicazioni fornite dal governo sulle condizioni necessarie per favorire la conquista di un posto di lavoro non erano del tutto chiare. Molti avevano capito che per entrare nella rosa dei futuri occupati occorreva oltre non avere un’età superiore ai 29 anni possedere contemporaneamente questi tre requisiti: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; vivere soli con una o più persone a carico. Nella realtà il testo del decreto spiegava come bastasse una delle tre opzioni per essere candidabili al posto di lavoro. Ed ecco comunque scatenarsi su Twitter una ridda di battute spesso salaci: «Scusate, ‘ndo s’annulla la laurea? C’è ’na Sacra Rota a cui far domanda?»; «Letta ora sto miliardo e mezzo lo investiamo solo su chi non sa leggere e scrivere e paga più di 10000 euro d’affitto?»; «Ricapitolando, in Italia se hai più di trent’anni ed …