Anno: 2013

"Medici corrotti e pillole fai-da-te il ritorno degli aborti clandestini", di Maria Novella De Luca

Il cartello è scritto a penna, a volte su un pezzo di cartone. «Qui non si effettuano più Ivg». Ossia interruzioni volontarie di gravidanza. Aborti cioè. Porte sbarrate, reparti chiusi, day after di qualcosa che c’era, funzionava, e adesso è in disuso, smantellato, abbandonato. «Tutti i medici sono obiettori di coscienza, vada altrove». Altrove è l’Italia che torna alla clandestinità: da Nord a Sud in intere regioni l’aborto legale è stato cancellato, oltre l’80% dei ginecologi, e oltre il 50% di anestesisti e infermieri non applica più la legge 194. Accade a Roma, a Napoli, a Bari, a Milano, a Palermo. Le donne respinte dalle istituzioni tornano al silenzio e al segreto, come quarant’anni fa. Alcune muoiono, altre diventano sterili, ma nessuno ne parla. Ventimila gli aborti illegali ogni anno calcolati dal ministero della Sanità con stime mai più aggiornate dal 2008, quarantamila, forse cinquantamila quelli reali. Settantacinquemila gli aborti spontanei nel 2011 dichiarati dall’Istat, ma un terzo di questi frutto probabilmente di interventi “casalinghi” finiti male. Cliniche fuorilegge, contrabbando di farmaci: sul corpo delle …

"Le 24 mila scuole a rischio sismico che ci rendono fragili", di Gian Antonio Stella

Almeno gli uragani, grazie a Dio, non li abbiamo. Le immagini della scuola di Moore in Oklahoma, però, dovrebbero essere di monito anche per noi. E ricordarci che le nostre scuole sono in larga parte esposte alle calamità di un territorio ad alto rischio sismico e idrogeologico. E che piuttosto che gli scongiuri servirebbe un’opera profonda di risanamento. Vogliamo rendere omaggio sul serio, un anno dopo, alle vittime del terremoto in Emilia? Cominciamo a mettere in sicurezza quel patrimonio edilizio, pubblico e privato, di cui scopriamo la fragilità ogni qualvolta viene giù una frana o la terra dà uno scossone per rammentarci che l’Italia è uno dei paesi storicamente più colpiti dagli eventi sismici. I quali dall’Unità a oggi avrebbero ucciso, secondo le stime della studiosa Emanuela Guidoboni, circa 200 mila italiani. Come scriveva sei mesi fa il Sole24Ore, dei 64.797 edifici scolastici censiti dal Rapporto Ance-Cresme sullo stato del territorio italiano nel 2012 «6.415 sono stati realizzati prima del 1919, 6.026 fra 1919 e 1945, 28 127 tra il 1945 e il 1971. Il …

"Governo e conflitto d’interessi", di Claudio Sardo

Le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Milano delineano uno scenario inquietante. E confermano, oltre agli aspetti penalmente rilevanti, quanto distorsivo per il sistema democratico sia il conflitto d’interesse berlusconiano. Ma tutto ciò non cambia le ragioni costitutive del governo Letta, né consente deroghe al principio di legalità. Il governo Letta è nato per affrontare una duplice emergenza. La prima: l’Italia ha bisogno vitale di politiche per il lavoro e la crescita, quelle politiche che i «tecnici» non sono stati capaci di attivare e che ora l’Europa, al culmine della crisi, può forse consentire dopo aver pagato un tributo altissimo all’austerità. La seconda emergenza: le riforme istituzionali ed elettorale, senza le quali nessuna nuova elezione può essere risolutiva, nel senso di consentire agli italiani di scegliere un Parlamento funzionante e un governo efficiente. All’ombra del governo nessuno scambio improprio è possibile. Se la «pacificazione» è apparsa da subito un’espressione priva di senso, tanto più deve esserlo ora per chi ha immaginato salvacondotti a favore del Cavaliere. Quando la Cassazione pronuncerà il verdetto definitivo su …

Stop al finanziamento dei partiti il pacchetto oggi in Consiglio dei ministri Letta: “I costi della politica vanno ridotti”, di Francesco Bei

Quello che nessuno si aspettava è che la riforma, lungamente attesa dopo il tradimento del referendum abrogativo del 1993, sarà già oggi al primo punto del Consiglio dei ministri. Il governo inizierà infatti la discussione sui principi generali del disegno di legge che abolisce il finanziamento pubblico e lo sostituisce con varie forme di contribuzione dei cittadini agevolate fiscalmente. Il premier vuole il via libera “politico” già stamani, è determinato a portare a casa il risultato: «Puntiamo — ha confidato ieri a un espomassa nente del Pd — ad approvare l’articolato, poi il testo completo con la bollinatura della Ragioneria generale per la parte fiscale, approderà al successivo Consiglio dei ministri tra pochi giorni. Era un impegno che mi ero preso nel discorso della fiducia e lo farò». Letta si è fatto consegnare dagli uffici i vari disegni di legge già depositati in Parlamento sulla materia. Se ne contano almeno sette per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, tra cui due dei renziani del Pd, una del Movimento 5 Stelle, una del leghista Roberto Calderoli …

«C'è ancora molto da fare». Il 30 arriva Letta e inizia la battaglia in Parlamento per gli aiuti, di Silvia Saracino

Il Presidente del consiglio Enrico Letta verrà in visita nelle zone terremotate il 30 maggio. L’annuncio è ufficiale, viene dal commissario straordinario Vasco Errani durante il consiglio regionale di ieri. Il percorso è ancora da definire, l’unica certezza è l’incontro in mattinata nella sede della Regione con alcuni sindaci e rappresentanti istituzionali. Sicuramente il neo premier toccherà alcune zone colpite della Bassa modenese, per toccare con mano a che punto è la ricostruzione. «La sintesi è semplice: si è fatto molto, c’è ancora molto da fare» ha detto Errani presentando in consiglio il bilancio a un anno dal terremoto. «Non partecipo a nessuna polemica — dice glissando sulle critiche ma non è vero che i fondi per la ricostruzione non ci sono, ci sono. E non dite il contrario, altrimenti chi ha un danno di soli diecimila euro si spaventa e, vista la burocrazia, non fa domanda. Invece ha diritto e deve farla». Se Errani non vuole polemizzare ci pensano i comitati di cittadini a farlo, con Massimo Nicoletti del comitato Finale Emilia terremotata protesta. …

Il presidente Errani al ministero: "In Emilia servono più docenti"

In Emilia-Romagna servono più insegnanti: non basta il plotone di 172 docenti aggiuntivi che il ministero ha già assefnato alla Regione. E’ il senso della richiesta che il governatore Vasco Errani invierà a Roma, dopo l’incontro con l’assessore Patrizio Bianchi e i sindacati regionali di categoria. “I numeri dimostrano che l’Emilia-Romagna è la regione italiana con l’aumento più elevato di studenti – ha detto il presidente Errani – Qui si è pagato già un prezzo altissimo con i tagli lineari degli anni passati, abbiamo già il più elevato rapporto alunni per classe, ora chiediamo di non essere penalizzati ulteriormente”. La popolazione scolastica, infatti, subirà un incremento di 8.500 studenti, pari a un +1,77% contro una media nazionale dello 0,39. In Emilia-Romagna, ricorda una nota della Regione, il rapporto alunni/classe è di 21,5 a fronte di una media nazionale di 20. Aumentano anche gli alunni con disabilità, 592 in più rispetto all’anno scolastico in corso. da repubblica.it

Beni culturali: Ghizzoni (Pd), subito riconoscimento professioni

“Per il via libera alla legge Madia è possibile procedere in legislativa”. “L’aggiornamento del Codice dei beni culturali è una riforma non più rinviabile: per questo abbiamo già chiesto una rapida calendarizzazione della proposta di legge Madia che aveva ottenuto nella scorsa legislatura un ampio consenso, risultato che ci fa ben sperare nella possibilità di approvare il testo in sede legislativa, cioè senza passare attraverso il vaglio dell’Aula”. Così Manuela Ghizzoni, vicepresidente della commissione Cultura di Montecitorio, la quale spiega: “Oggi il ministro Bray, in occasione dell’ampia audizione parlamentare durante la quale ha esposto gli impegni programmatici del suo ministero, ha affrontato sinteticamente questo tema che certamente rappresenterà un aspetto qualificante del suo incarico. Infatti, il riconoscimento delle professioni dei beni culturali, tra le quali vanno ricordate: archeologi, storici dell’arte, bibliotecari, archivisti, antropologi, rappresenta la chiave di volta per valorizzare il lavoro dei giovani e investire nei talenti, proprio come vogliono le linee programmatiche del governo Letta”.