Anno: 2014

"Più alternanza scuola-lavoro", di Eugenio Bruni – Il Sole 24 Ore 20.08.14

Valorizzazione degli insegnanti, autonomia degli istituti e competenze degli studenti. Sono i tre pilastri della strategia del governo in materia di scuola. Che verrà realizzata presumibilmente in due tempi: nel Consiglio dei ministri del 29 agosto, saranno presentate le «linee guida» annunciate ieri in un tweet dallo stesso premier; nelle settimane successive, arriveranno i provvedimenti veri e propri (probabilmente un decreto e un ddl), magari dopo una consultazione pubblica sulla falsariga di quella svolta per la Pa. Sin d’ora il menù degli interventi si annuncia ricco. Si va dal rafforzamento dell’alternanza tra i periodi in classe e in azienda all’addio alle supplenze brevi; dall’introduzione di un Erasmus alle superiori al varo del sistema nazionale di valutazione fino, forse, ai primi margini di flessibilità per i presidi nella scelta degli insegnanti. Se il punto di partenza è chiaro e consiste nel lavoro svolto nei mesi scorsi dai due cantieri messi su dal ministro Stefania Giannini (su cui si veda il Sole 24 ore del 15 luglio), quello di arrivo ancora non lo è. A fissarlo sarà …

E poi dicono che non c'è più religione… – Manuela Ghizzoni

La scuola taglia e gli insegnanti di religione aumentano. I dati riportati dall’articolo che segue parlano di 310 docenti in più nel nuovo anno scolastico, mentre la frequenza dell’ora di religione diminuisce (l’esenzione nel 2012/2013 è arrivata all’11,1%). Credo che nessuno voglia promuovere nuove “guerre di religione”, ma dopo la stagione dei tagli imposti alla scuola – di cui ancora oggi il sistema patisce le conseguenze – sarebbe certamente opportuna una stretta corrispondenza tra contingente dei docenti di religione e numero di alunni “frequentanti” (e non tra tutti gli alunni iscritti all’anno scolastico), in coerenza con quanto avviene per le altre discipline. Ma la coerenza, anche nelle politiche scolastiche, è merce rara… La Repubblica 19.08.14 RICOMINCIA LA SCUOLA E AUMENTANO (ANCORA) I DOCENTI DI RELIGIONE di Salvo Intravaia A settembre, la scuola italiana avrà bisogno di più insegnanti di Religione dello scorso anno. Duemila in più rispetto a dieci anni fa. A certificarlo è l’organico dei docenti di Religione 2014/2015 del ministero. E se da un decennio a oggi nella scuola italiana tutto (o quasi) …

"Il buco nero dell'aggiornamento", di Giovanni Scancarello – Italia Oggi 19.08.14

I docenti italiani devono tornare a formarsi. È l’impegno assunto dal governo Renzi sul fronte delle riforme per la scuola. Del resto che i docenti debbano continuamente fare formazione ce lo dice l’Ocse, ma anche la logica. Ma è proprio questo il punto. Non si capisce quale sia stata finora la strategia sulla formazione dei docenti al punto che l’Ocse rileva un buco. La storia dell’aggiornamento dei docenti italiani, o come la chiama l’Ocse «dello sviluppo professionale», a cavallo della riforma dell’autonomia scolastica, lascia infatti perplessi. Oggi l’Ocse dice che, oltre al basso livello di coinvolgimento dei docenti in attività formative, i nostri insegnanti chiedono di essere formati su Bes e Tic. Tralasciando il riferimento ai bisogni educativi speciali, nonostante l’Italia sia stata tra i primi Paesi al mondo, quarant’anni fa, a integrare gli alunni diversamente abili nelle classi normali, soffermandoci per un momento sul bisogno formativo nelle Tic, non può sfuggire il fatto che se ne torni a parlare in un Paese in cui si è investito di più negli ultimi anni. Pensiamo solo …

"L'ottimismo non basta più", di Mario Lavia – Europa 19.08.14

La realtà, come al solito, sta asfaltando i sogni. Eserciti di analisti hanno discusso e realizzato report sballati. Adesso è tutto un fare a gara su chi ammette di essersi sbagliato. Di non aver capito che la crisi è molto più aspra e duratura del previsto. Di aver illuso se stessi e gli altri indicando una luce in fondo al tunnel che non brillava né brilla adesso né brillerà nei prossimi mesi. Così che gli economisti paiono ridotti alla stregua di quei meteorologi incerti sul dirci se domani pioverà, per non dire dei sondaggisti che sbagliano ormai di 20 punti la performance del partito vincente. È la rivincita della realtà. Realtà matrigna che pare vendicarsi di qualunque ricetta; e così sembra che nessuno abbia le chiavi per risolvere la crisi. L’Italia certo continua con lena a fare i suoi compiti a casa. Il governo si accinge ad un braccio di ferro con l’Europa, checché se ne dica, predispone diverse misure e altre ne ha già realizzate. Ma qualcosa è cambiato. Se il ministro dell’economia Padoan …

"Ci saranno altri Nord", di Ilvo Diamanti – La Repubblica 18.08.14

Incapace di di sostenere il ruolo del partito di governo. Eppure per vent’anni Lega e Fi, Fi e Lega hanno percorso un cammino comune. Con interruzioni improvvise. Anche lunghe. Ma, in fondo, hanno proceduto insieme. Al governo o all’opposizione. A livello nazionale e territoriale. La Lega, insieme a Forza Italia, è all’origine della Seconda Repubblica. Ha rappresentato il Nord. Ha fatto divenire la “questione settentrionale” questione “nazionale”. E ha imposto la rivoluzione federalista. Il trasferimento delle competenze e dell’autorità verso Regioni, Province, città. Vent’anni fa la capitale si è spostata. Da Roma al Lombardo-Veneto, patria del forza-leghismo, per ricorrere alla suggestiva definizione di Edmondo Berselli. Ma oggi, vent’anni dopo, che cosa resta del Nord? Della Lega? Di Forza Italia? Del Forza-leghismo? Francamente poco. La Lega, alle recenti europee, ha ottenuto un buon risultato, ma ha quasi dimezzato i voti rispetto alle politiche del 2008 e alle europee del 2009. A Fi, d’altronde, è andata anche peggio. Entrambi sono in crisi di identità. La leadership di Bossi, in particolare, è stata compromessa dalla malattia e, ancor …

"La rivincita del Rinascimento", di Nuccio Ordine – Il Corriere della Sera 18.08.14

Il ruolo della cultura italiana dal Medioevo all’età moderna nel progetto per la costruzione di una nuova identità europea Mentre il nostro patrimonio monumentale e artistico soffre di quotidiane difficoltà, mentre le nostre biblioteche e i nostri archivi di Stato vengono spesso abbandonati al degrado, mentre i nostri scavi archeologici rischiano di sgretolarsi, il prestigio dell’Italia continua ancora a pulsare nei centri di studio sul Rinascimento più prestigiosi d’Europa. In Francia, in Germania, in Inghilterra e in Spagna importanti centri di ricerca considerano la nostra lingua e la nostra letteratura, le nostre opere d’arte e i nostri centri storici, i nostri scienziati e i nostri filosofi, i nostri musicisti e i nostri architetti come una grande ricchezza della cultura europea. Un «mito» dell’Italia che — nonostante il disimpegno degli Istituti italiani di cultura all’estero, progressivamente depotenziati e ormai trasformati soprattutto in vetrine di prodotti commerciali — continua a sopravvivere grazie allo straordinario patrimonio che abbiamo ereditato. Del ruolo della cultura italiana nel Rinascimento e dell’importanza della cultura rinascimentale nella complessa e contraddittoria costruzione contemporanea dell’identità …

Matematica, sostantivo femminile – Manuela Ghizzoni

Ha fatto notizia il riconoscimento (quasi un Nobel) assegnato dal Congresso dei Matematici per la prima volta dopo 78 anni ad una donna, l’iraniana Maryam Mirzakhani. Tanto scalpore la dice lunga sugli stereotipi ancora radicati nel mondo scientifico e non solo. L’articolo di due firme illustri del campo fa il punto sulle eccellenze femminili nella matematica, a dimostrazione che le donne non sono solo quelle che “danno i numeri”. Al di là delle considerazioni di genere, mi auguro che l’eco della notizia possa stimolare tante ragazze a superare i condizionamenti culturali che le frenano ad affrontare percorsi di studio in ambiti non tradizionalmente femminili. La matematica, l’informatica, l’ingegneria sono sfide che le donne, conti alla mano, possono affrontare con successo. Il Sole 24 Ore 18.08.14 MATEMATICA ECCELLENZA di Roberto Natalini e Stefano Pisani «Fa piacere vedere che anche le donne hanno un cervello» diceva a una sua studentessa un beffardo Carlo Cecchi, impersonando il geniale e tragico Renato Caccioppoli nel film Morte di un matematico napoletano. La frase rifletteva pienamente il clima ingeneroso che circondava …