Anno: 2014

"Ma per il premier il voto non consente rinvii sulla Commissione", da L'Unità

La Germania non come “nemico” ma come “modello”. Buona parte delle risposte che gli italiani hanno sollecitato con il voto dipendono dall’Europa e Renzi approfitta dell’intervista ad alcune importanti testate europee per confermare i suoi «ottimi rapporti» con Angela Merkel, ma per ribadire anche che «l’impostazione di fondo» dell’Ue «non deve essere centrata sull’austerità» ma puntare alla crescita, all’occupazione e alle riforme. I riconoscimenti al modello tedesco – il presidente del Consiglio cita «il mercato del lavoro o la struttura pubblica» – non possono annebbiare le diversità «su tante questioni», a partire – appunto – dal rigore come imperativo assoluto. Se Romano Prodi sollecita «un blocco forte» di paesi europei – «Italia, Francia, Spagna, Austria» – che «sblocchi» l’Unione, e se il professore dopo aver gettato il sasso cerca di nascondere la mano sottolineando che non pensa a un patto «antitedesco», Renzi per il momento si mantiene cauto. Mettendo a punto le mosse per la partita che si gioca a Bruxelles, tuttavia, nel governo si fanno i conti sui possibili alleati, perché i tempi stringono …

"La lezione che viene dal degrado", di Mariapia Veladiano

Per arrivare a questo risultato è stato indispensabile un impegno collettivo davvero ragguardevole. Sindaci e amministrazioni dalle cinquanta e più sfumature di ideologie che hanno sistematicamente ritenuto più importante asfaltare campagne per la comodità dei loro elettori e lastricare piazze per la sagra dello gnocco fritto, governanti di corso lungo-lunghissimo oppure più o meno novelli che nel loro (per quanto breve) permanere in Parlamento han trovato modo di dissimulare “riforme” scolastiche nello spazio bianco fra due articoli di legge finanziaria, elettori, e molti erano ben genitori, che hanno ostinatamente votato chi questo faceva e questo prometteva di fare. Se il 58% delle nostre scuole non è a norma, e molte di queste sono un vero pericolo, è perché un mare di persone per un mare di anni non ha ritenuto importante investire lì e un mare di altre gliel’ha permesso. Adesso un pezzo di verità è che a voler prendere in mano la scuola non si sa da che parte cominciare. Arrivano i dati Ocse e ci dicono che siamo in fondo per gli apprendimenti. …

"La scuola dimessa", di Paolo Di Paolo

Di scuola si parla quasi sempre da fuori. Parlano gli ex insegnanti, gli ex alunni, parlano i sociologi, parlano i ministri, gli ex ministri, parlano gli scrittori. Difficile che se ne parli da dentro; raro che chi ha ancora davvero a che fare con i banchi e le aule insegnanti, studenti, collaboratori scolastici, genitori sia interpellato e chiamato in causa. Ciascuno ha un’idea di scuola, di come dovrebbe essere: meno frequente che sappia com’è realmente, con quali problemi concreti deve confrontarsi ogni mattina. Allora può bastare una lettera, la lettera di un rappresentante dei genitori di un liceo romano, per sentire che vento soffia dentro la scuola. Gianfranco, un padre, si rivolge ai ragazzi, ai figli. Prende le mosse da un episodio specifico: l’installazione di telecamere all’interno della scuola per individuare studenti spacciatori o detentori di droga. Le polemiche sono state feroci; è seguito un incontro tra docenti, genitori e dirigenza. Nella lettera, di cui riportiamo alcuni brani in questa pagina, si legge fra l’altro: «Vi scrivo per chiedervi scusa. Fino al giorno della mia …

"Dall’Imu al caos l’eredità del Pdl", di Ruggero Paladini

La Tasi potrebbe aumentare il prelievo sulle prime case di oltre il 60% rispetto al 2013. La stima della Banca d’Italia si basa sui livelli di tassazione dei Comuni capoluogo di Regione. «Considerando un’abitazione principale non di lusso, nella media … il prelievo si è ridotto complessivamente di circa il 40% fra il 2012 e il 2013. Come i lettori ricorderanno, nelle trattative per il varo del governo Letta-Berlusconi impose la condizione di eliminazione dell’Imu sulla prima casa, da intendersi come la casa in cui il proprietario abita (se ha una sola casa ma non vi risiede, non è “prima casa”). Ma non poteva essere una soluzione duratura, soprattutto in periodi in cui i governi italiani sono alle prese con il fiscal compact. Tra l’altro le indicazioni della Commissione europea (e degli altri istituti internazionali dal Fmi all’Oecd) suggeriscono di alleggerire il carico fiscale sul lavoro, ma non quello sugli immobili o sui consumi. Su questi ultimi si potrebbe anche dissentire, ma per quanto riguarda gli immobili la totalità degli economisti ritiene l’imposizione immobiliare meno …

"Stabilizzati quasi 14mila insegnanti di sostegno", di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Più 559 cattedre alle superiori, di cui circa 290 per la reintroduzione di un’ora di geografia nei primi due anni degli istituti tecnici e professionali. Stabilizzazione di 13.342 docenti di sostegno. Qualche posto in meno invece nella primaria (-63 rispetto al 2013/2014) e alle medie (-915), che si compensano però con l’aumento di 419 unità nella scuola dell’infanzia e con quello appena citato delle superiori. È il saldo della dotazione di professori di ruolo prevista per l’anno scolastico 2014/2015, che si conferma a quota 600.839: la stessa degli ultimi tre anni per effetto della legge Monti di fine 2011 che ha congelato la consistenza del personale ai valori del 2012-2013 (nonostante a settembre, secondo gli ultimi dati provvisori del ministero dell’Istruzione, si registri un incremento degli alunni sui banchi di quasi 40mila unità). A prevederlo è il decreto interministeriale Mef-Miur che la prossima settimana sarà all’esame della Conferenza unificata e che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare. A settembre entreranno in vigore le novità previste dal decreto Carrozza. Cioè il ripristino dell’ora …

"La sfida keynesiana di Via Nazionale", di Massimo Giannini

Sarebbe fin troppo facile mettere in sequenza le parole di Squinzi e le Considerazioni Finali di Visco, e leggerle come un convinto sostegno al «governo Leopolda». Cioè l’ennesima prova del solito vezzo italiota, che spinge tutti a salire sul carro del vincitore. È chiaro che il plebiscito riscosso da Renzi alle europee induce partiti, istituzioni e corpi intermedi a ripensare ruoli e collocazioni. Non serve aver studiato Gramsci, per capire l’importanza del consenso nei rapporti di forza e, in prospettiva, nella costruzione di un’egemonia. Dunque c’è anche questo, nell’apertura di credito sulle riforme tributata l’altro ieri dal presidente di Confindustria, e rilanciata ieri dal governatore di Bankitalia. Il riconoscimento di una grande legittimazione, che obbliga a una grande responsabilità. Con il voto del 25 maggio, gli elettori hanno detto a Renzi: vogliamo fidarci di te, ma ora fai quello che hai promesso. SQUINZI e Visco gli ripetono la stessa cosa. Ora hai la forza: usala non più solo per raccontarci come va cambiato il Paese, ma per cambiarlo davvero. La Banca d’Italia non si limita …

Renzi: “Pronti a guidare l’Ue L’Italia ha scelto la stabilità Governerò per quattro anni”, di Fabio Martini

Sin dalla notte della larghissima vittoria elettorale Matteo Renzi si è imposto un understatement e un profilo basso che hanno di nuovo spiazzato tutti e così, anche chiacchierando nel suo studio di palazzo Chigi con i corrispondenti di alcuni dei più importanti giornali europei che gli chiedono di una sua possibile leadership Ue, lui si vieta ogni trionfalismo: «Non credo che il senso delle elezioni sia che è nato il leader Matteo Renzi. No, il senso delle elezioni è che l’Italia può giocare un ruolo, che l’Italia non è l’ultima ruota del carro, che l’Italia è un Paese che, se cambia, può diventare lei leader d’Europa». In jeans scoloriti, camicia bianca senza cravatta, Matteo Renzi mantiene il suo tono scanzonato e a Philippe Ridet de «Le Monde» che gli chiede un pronostico sul mondiale di calcio, lui risponde: «Sono troppo amico di Cesare Prandelli e poi dicono che se l’Italia vince i Mondiali c’è un punto in più di Pil…». Ma la Francia lo ha vinto nel ’98 e non è arrivato nulla…». Renzi: «Facciamo …