Tutti gli articoli relativi a: comunicati stampa

Cinema: Ghizzoni, CSC rispetterà rappresentanza di genere

Soddisfazione nel metodo e nel merito. “Con le nomine del Consiglio di amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia la Commissione cultura ha dimostrato di svolgere in pieno il proprio ruolo di legislatore, nella piena autonomia parlamentare. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati – Di fronte a nomi di altissimo prestigio e competenza, come quelli di Stefano Rulli, Aldo Grasso, Carlo Verdone e Nicola Giuliano, la Commissione non si è limitata ad una ratifica delle proposte del Ministero, ma ha svolto un ruolo di indirizzo. I rilievi – ha spiegato Ghizzoni – sulla necessità del rispetto del dettato costituzionale in merito alle pari opportunità tra uomini e donne nella vita pubblica, degli indirizzi europei sulla parità e nel solco della legge appena varata dal Parlamento sulla rappresentanza di genere nei Cda, hanno portato il governo, su impulso della commissione, a richiedere che la nomina spettante al Ministero del Tesoro sia attribuita ad una donna con riconosciuto valore professionale. La commissione nell’esprimere un voto favorevole alle nomine proposte, ad eccezione …

Lavoro: Ghizzoni, dare dignità alle scuole professionali garantendo accesso all'istruzione superiore

“È giusto ridare dignità alle scuole tecniche e professionali, ma, nel contempo, è necessario fare quanto possibile affinché non vi siano discriminazioni sociali nell’accesso all’istruzione superiore. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, commentando le parole del Ministro del Lavoro Elsa Fornero – Negli ultimi anni abbiamo assistito alla mortificazione dell’istruzione tecnica e professionale, anche in termini di prestigio sociale, prima con un processo di liceizzazione voluto dall’allora ministro Moratti e più di recente con la riforma Gelmini, che ha ancor più ‘specializzato socialmente’ gli iscritti. Ma i dati Ocse – spiega la presidente della Commissione Cultura – confermano che anche in momenti di recessione economica un livello maggiore di formazione assicura una più facile permanenza nel mondo del lavoro e una garanzia di reddito maggiore. È dunque necessario che la politica si faccia garante dell’accesso, indipendentemente dalle condizioni sociali e geografiche, all’istruzione terziaria, anche non universitaria, attraverso il potenziamento del sistema di formazione superiore tecnico professionale, e – aggiunge Ghizzoni – che inverta quella tendenza, …

Università: Ghizzoni, subito istruzione e conoscenza nell'agenda politica

“La politica deve affrontare di petto e con urgenza i problemi dell’accesso alla formazione superiore. Tali problemi stanno rendendo, di fatto, inesigibile il diritto allo studio universitario: così si tradisce il dettato costituzionale e si mortificano le aspettative degli studenti che dovrebbero essere i protagonisti del sistema di istruzione terziaria. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, nel giorno delle proteste studentesche contro gli sbarramenti all’accesso universitario – Lo sbarramento allo studio superiore è sempre più ascrivibile da una parte alle condizioni sociali e geografiche e dall’altra alle difficoltà del sistema della conoscenza che non può che arrancare di fronte al progressivo definanziamento e alle inadeguate politiche scolastiche e universitarie degli ultimi anni. Non si può non vedere che investire nelle persone, nelle loro abilità e competenze, è la chiave per crescita e lavoro, quindi una chiave per il successo delle economie, delle società e dei loro cittadini. Gli ultimi dati OCSE mostrano, infatti, che anche durante questa fase recessiva un livello maggiore di formazione assicura …

Scuola, Miur: legge di bilancio conterrà fondi per sezioni primavera

Pd: ottima notizia, chiederemo certezza risorse ed estensione sperimentazione. “La prossima legge di bilancio conterrà i fondi necessari per mantenere in vita le attuali sezioni primavera, le classi per le bambine e i bambini da 24 a 36 mesi di età”. Lo ha reso noto il sottosegretario al ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Marco Rossi Doria rispondendo oggi, in commissione Cultura della Camera, ad una interrogazione promossa dalle democratiche Rosa De Pasquale e Manuela Ghizzoni. “Il ministero – proseguono – ci ha assicurato che contributo per le sezioni primavera nel triennio 2013/2015 sarà di 12 milioni di euro per ciascun anno. Si tratta di una somma che permetterà di mantenere in vita le attuali 1.604 classi in tutta Italia, non certo di aumentare questo importante servizio molto richiesto dalle famiglie. E’ in ogni caso di una ottima notizia. Il Pd nel corso dell’esame parlamentare della prossima legge di bilancio concludono – si impegnerà affinchè vi sia piena certezza nella disponibilità di queste risorse a favore delle scuole, delle associazioni e degli enti che le …

"Accanimento giudiziario", di Giovanni Valentini

Accanimento giudiziario. Non si può definire altrimenti la sentenza con cui la Cassazione ha confermato la condanna di Alessandro Sallusti, direttore del “Giornale”, a 14 mesi di reclusione per un reato di diffamazione. Un accanimento tanto più scoperto e intimidatorio, dopo che lo stesso Procuratore generale aveva chiesto invano le attenuanti generiche per una riduzione della pena. Poco importa, a questo punto, se fra un mese Sallusti finirà davvero in cella o piuttosto se verrà assegnato ai servizi sociali. Magari per l’assistenza degli anziani o dei disabili. Resta il fatto, senz’altro preoccupante per un Paese democratico e civile, che un direttore viene condannato al carcere per quello che si configura sostanzialmente come un reato d’opinione. Commesso, per di più, non da lui direttamente ma da un suo redattore. E quindi, in forza di quella mostruosità giuridica che — in contrasto con tutti i sacri principi del Diritto penale — prevede la cosiddetta responsabilità oggettiva. Una diffamazione, insomma, per interposta persona. Ai fini di una valutazione non accademica del caso, non importa neanche tanto stabilire se …

"Accanimento giudiziario", di Giovanni Valentini

Accanimento giudiziario. Non si può definire altrimenti la sentenza con cui la Cassazione ha confermato la condanna di Alessandro Sallusti, direttore del “Giornale”, a 14 mesi di reclusione per un reato di diffamazione. Un accanimento tanto più scoperto e intimidatorio, dopo che lo stesso Procuratore generale aveva chiesto invano le attenuanti generiche per una riduzione della pena. Poco importa, a questo punto, se fra un mese Sallusti finirà davvero in cella o piuttosto se verrà assegnato ai servizi sociali. Magari per l’assistenza degli anziani o dei disabili. Resta il fatto, senz’altro preoccupante per un Paese democratico e civile, che un direttore viene condannato al carcere per quello che si configura sostanzialmente come un reato d’opinione. Commesso, per di più, non da lui direttamente ma da un suo redattore. E quindi, in forza di quella mostruosità giuridica che — in contrasto con tutti i sacri principi del Diritto penale — prevede la cosiddetta responsabilità oggettiva. Una diffamazione, insomma, per interposta persona. Ai fini di una valutazione non accademica del caso, non importa neanche tanto stabilire se …